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Cronaca
227 Articoli - pagina 1 2 ... 23
  • Presidio Venerdì 25 settembre '09 a Ferrara in via dell'Ippodromo

    Aldro, quattro anni dopo e una sentenza [info da Bologna]

    Il 25 settembre 2005 Federico Aldrovandi, diciottenne ferrarese, di ritorno da una serata al Link di Bologna, venne ucciso in stato di fermo da quattro agenti di polizia, che inferirono su di lui al punto di spezzare i manganelli. Noi non abbiamo mai avuto dubbi di questa verità, che dal 7 luglio è anche verità giudiziaria a seguito della sentenza di primo grado che ha condannato i quattro poliziotti per "eccesso colposo in omicidio colposo", disponendo anche quasi trecentomila euro di risarcimento per i familiari. Il comitato che raccoglie amici e parenti di Aldro indice come ogni anno un presidio in suo ricordo.

    23 settembre 2009 CONTINUA

  • In via Sabatucci

    Muore al dormitorio ma nel weekend non se ne accorge nessuno. La procura indaga.

    Sarebbe avvenuta il 9 agosto la morte, per infarto, di Luciano, 48 anni, ospite del dormitorio comunale Beltrame di via Sabatucci (a fianco di Vag61) gestito dalla Cooperativa Dolce. Ma, come si apprende oggi da fonti di stampa, il cadavere è stato rinvenuto solo due giorni dopo da una donna di pulizia. Sorgono interrogativi sulle insufficienze della gestione della struttura: secondo la convenzione, la presenza degli operatori della cooperativa è prevista solo dal lunedì al venerdì. Di oggi pomeriggio la notiza dell'apertura di un fascicolo per accertare eventuali responsabilità.

    4 settembre 2009 CONTINUA

  • Cinque arresti. Bloccata la Genova-Pisa per due ore.

    Massa, scontri tra antifascisti e ronde di destra

    Sabato notte a Massa – nella zona di Partaccia dove si svolgeva la festa del giornale «Resistenza» – si sono verificati scontri tra ronde di destra e ronde antifasciste. L’episodio è avvenuto nell’ambito della «ronda proletaria antifascista» promossa dall’ASP (Associazione solidarietà proletaria) e dalla Federazione toscana dei CARC (Comitati di appoggio alla Resistenza per il Comunismo).

    26 luglio 2009 CONTINUA

  • Tenuta oggi l'udienza di convalida degli arresti: solo l'obbligo di dimora

    Flash / Scarcerati gli anarchici presi in via Duse

    Usciranno in serata dal carcere della Dozza R.F. e M.D., i due ragazzi arrestati venerdì sera con l'accusa di aver incendiato alcuni copertoni e danneggiato le vetrine di due filiali bancarie in via S.Donato. Il gip non ha ritenuto sussistenti le ragioni della detenzione cautelare in carcere o agli arresti domiciliari: in attesa di processo, i due restano sottoposti all'obbligo di dimora nei comuni di residenza e di non uscire di casa nelle ore notturne. Intanto il Questore Luigi Merolla ha dichiarato alla stampa: "Rassicuro la cittadinanza che non sottovaluteremo questi fenomeni sovversivi e individueremo anche tutti gli altri responsabili"

    13 luglio 2009 CONTINUA

  • Sarebbero attivisti anarchici. Giovedì blitz anti-CIE alla mensa universitaria

    San Donato, rogo di pneumatici e danni a banche: due arresti

    Testimoni riferiscono di un gruppo di quindici persone, vestite di nero, in azione nella notte. Riconducibile all'area anarchica anche lo spargimento - raccontato su Indymedia - di finti vermi alla mensa gestita da Concerta (che ha in appalto anche la ristorazione degli ospiti del CIE).

    11 luglio 2009 CONTINUA

  • Polizia assassina!

    Processo Aldrovandi / Condannati i poliziotti che uccisero Federico

    La mattina le lunghe repliche delle parti, interrotto da un blitz di anarchici che hanno lanciato volantini in aula. Nel tardo pomeriggio, in un'aula gremita, la sentenza viene accolta da un forte applauso liberatorio. Tre anni e sei mesi a tutti i quattro imputati, 270.000 euro di risarcimento.

    7 luglio 2009 CONTINUA

  • Primo piano / Sentenza di primo grado: Tre anni e sei mesi a tutti i quattro imputati, 270.000 euro di risarcimento.

    Federico Aldrovandi, condannati i poliziotti che uccisero Federico

    Il 25 settembre del 2005 "Aldro" viene fermato per un controllo di polizia, percosso ripetutamente, e muore. A Ottobre 2007 inizia il dibattimento, quattro agenti accusati di omicidio colposo. Nella feature i resoconti di tutte le udienze. I consulenti di parte civile attribuiscono il decesso alla concausa di fattori (dovuti al comportamento degli agenti) che avrebbero portato all'asfissia e non agli stupefacenti, per quelli della difesa Federico sarebbe morto anche a casa per le sostanze assunte. A novembre 2008 il "colpo di scena", agli atti del processo una foto che mostrerebbe inequivocabilmente come causa di morte sia un ematoma cardiaco causato da una pressione sul torace, escludendo ogni altra ipotesi. Su questa immagine è acceso il dibattito, nelle ultime udienze della fase istruttoria, tra i periti chiamati a deporre dai legali dalla famiglia e quelli della difesa.

    6 luglio 2009 CONTINUA

  • Per raggiungere Ferrara: lunedì 6 luglio'09 alle 8.30 alle Caserme Rosse

    Processo Aldrovandi / Lunedì 6 la sentenza, presidio [info da Bologna]

    Domani, dopo trentadue udienze, si conclude il processo per la morte di Federico, incappato una notte di settembre del 2005 in un fermo di polizia che gli è costato la vita. Gli avvocati della famiglia di "Aldro" hanno sempre sostenuto che il ragazzo sia morto per l'asfissia causata dalla pressione esercitata dai poliziotti nell'ammanettarlo supino, linea sposata dall'accusa che ha chiesto tre anni e otto mesi per omicidio colposo: sproporzionate e improprie tanto le modalità dell'ammanettamento, durante il quale il ragazzo, secondo più testimoni, chiedeva ripetutamente aiuto, tanto le percosse sul cranio con gli sfollagente. Debole la linea defensiva, che imputa la morte all'assunzione di stupefacenti e ad una sindrome da "delirio eccitato" che altro non è che una ascientifica invenzione della criminologia psichiatrica americana. Gli amici di Federico, riuniti nel "Comitato Verità e Giustizia per Aldro" hanno indetto un sit-in davanti al tribunale: i poliziotti «sono colpevoli perché l´hanno ucciso procurandogli una sofferenza atroce, nella consapevolezza di farlo», si legge nel comunicato che riportiamo di seguito.

    5 luglio 2009 CONTINUA

  • Tragedia di Viareggio

    Dante De Angelis: “Perché non si dà retta ai ferrovieri?”

    Quella che pubblichiamo è la presa di posizione di Dante De Angelis sull’incidente che ha sconvolto la città della Versiglia. E’ stata diffusa nella nostra città da un gruppo di rappresentanti della sicurezza dello scalo ferroviario bolognese, da ferrovieri e macchinisti che nei mesi scorsi hanno sostenuto l’eroico macchinista licenziato da Treni Italia a causa della sua battaglia per la sicurezza dei lavoratori di FS e dei passeggeri che viaggiano sui treni italiani.

    3 luglio 2009 CONTINUA

  • Lunedì il disastro nella città versiliese, ventidue morti, condomini rasi al suolo

    Viareggio / Il racconto di un volontario della Croce Verde [audio]

    Situata a pochi metri dal luogo della tragica esplosione del GPL fuoriuscito dalla ferrocisterna deragliata, la sede dell'associazione è rimasta gravemente danneggiata. Nonostante ciò è diventata il quartiere generale da cui si sono organizzati i soccorsi, dopo poche decine di minuti erano già in allestimento un ospedale provvisorio e una tendopoli. Abbiamo raggiunto ieri pomeriggio al telefono Andrea, uno dei volontari: «La gestione dei soccorsi è stata assolutamente locale, Bertolaso è arrivato solo la mattina dopo, e quando il premier si è presentato dicendo "penso a tutto io" secondo me ha mancato di rispetto alle centinaia di persone che si sono date da fare per tutta la notte. Comprensibile che qualcuno la prendesse male, ma la contestazione è stata assolutamente non organizzata.». «E' stato colpito un quartiere popolare» aggiunge, «Molti dei morti erano migranti maghrebini che lavoravano a Viareggio, e vivevano a fianco dei Viareggini. Sono morti che la città sente come propri.»

    3 luglio 2009 CONTINUA