Storie italiane

Quando Ferrara tirava le uova

Nel marzo 2002, durante la 52esima edizione del Festival di Sanremo, nella serata finale era previsto uno sketch di Roberto Benigni. Giuliano Ferrara, dalle pagine del Foglio, polemizzò contro l'attore toscano, annunciando che nel caso in cui fosse salito sul palco, egli sarebbe stato in prima fila a "tirargli uova marce".


8 aprile 2008 - Valerio Monteventi

Giuliano Ferrara imbavagliato Fausto Bertinotti è venuto a Bologna domenica 6 aprile, per l’iniziativa più importante della campagna elettorale della sinistra arcobaleno. Dopo aver stretto la mano ai militanti della Destra che stavano con un banchetto all’entrata dei Giardini Margherita (alla faccia dei suoi militanti che con gli altri antifascisti due giorni prima erano in Piazza Nettuno contro il comizio di Morselli), dal palco dove ha parlato, ha insistito con la condanna della contestazione a Ferrara, avvenuta in Piazza Maggiore, a Bologna, lo scorso 2 aprile.
Pur tra le proteste, i malumori e qualche fischio della platea e le dichiarazioni contro dei suoi interlocutori sul palco, il presidente della Camera ha tenuto duro sulla sua posizione "impopolare", cedendo solo sul fatto che si tratta di una sua posizione personale.

A lui e a tutti quelli che si sono scandalizzati delle intemperanze della piazza di Bologna vogliamo raccontare una storia (vera!).

Durante la 52esima edizione del Festival di Sanremo, per la quale era previsto un monologo di Roberto Benigni nella serata finale, Giuliano Ferrara polemizzò contro il comico, annunciando che nel caso in cui fosse salito sul palco, egli sarebbe stato in prima fila a "tirargli uova marce".

Il 5 marzo 2002, sul giornale che dirigeva “Il Foglio”, Ferrara lanciò l'idea di accogliere al Teatro Ariston Roberto Benigni con «uova fresche e fiori marci» , perchè - scrisse – “Benigni è un campione di illegalità travestito da comico governativo. Facciamo in modo che Benigni non sia premiato con una ricchissima sanremata, non arrivi indisturbato a Sanremo con il suo seguito per fare indisturbato il suo numero politico”.
Di fronte al fatto che nessuno seguì il suo appello, alla fine Ferrara si limitò a lanciare uova sullo schermo del televisore del suo salotto, di fronte ad una videocamera che lo riprendeva mentre assisteva all'esibizione del comico toscano. Quando Benigni vide che Ferrara non era presente, ironizzando ipotizzò che il direttore del Foglio fosse partito per Sanremo, ma che fosse tornato indietro dopo essersi mangiato le uova per strada.
A quell’epoca, il commento più duro alla boutade futurista di Ferrara fu di Curzio Maltese, su Repubblica il 7 marzo 2002, che finiva il suo articolo con un consiglio a Giuliano, di preparare, con uova e ortaggi una bella frittata.

Dalle nostre ricerche non risultano all’epoca centinaia di prese di posizione simili a quelle avutesi oggi a favore dell’ex lanciatore di uova. Anche Fausto Bertinotti, che in questi giorni ha intravisto il greme della violenza tra i giovani che hanno contestato Ferrara in Piazza Maggiore, allora non si sbracciò con altrettanta passione per criticare il direttore del Foglio… meditate gente… meditate.

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