Cosa è accaduto dentro al Cie?

"Al Cie li trattiamo bene". Ma la donna denuncia

Ha inizio il valzer delle interpretazioni sulle presunte violenze subite da una detenuta all'interno dell'ex Cpt di via Mattei. Lei, intanto, querela e l'ipotesi del pestaggio assume consistenza.
8 maggio 2009 - Ramon

“Escludo che possa essere avvenuto un fatto del genere. Sarebbe impossibile o quanto meno ce ne saremmo accorti. Comunque sarà la magistratura a decidere”. Le dichiarazioni rilasciate dalla direttrice del Cie Annamaria Lombardo destano qualche perplessità: all’interno di istituzioni totali come l’ex Cpt di via Mattei è probabile che si verifichino degli abusi ed è ancora più probabile che passino sotto silenzio. Intanto l’ipotesi del pestaggio da presunto che era assume consistenza: la vittima ha sporto denuncia per lesioni volontarie tramite l’avvocato Ettore Grenci. E di conseguenza ha inizio il valzer delle interpretazioni. A quanto se ne sa al momento, il fatto ha inizio nel momento in cui la donna tunisina entra in infermeria senza permesso. La sua intemperanza coinciderebbe con questo: nel non osservare una prassi e nell’infrangere una regola. Quando due giorni fa si scriveva del fatto non si sapeva niente del comportamento assunto dalla donna. Va da sé che aveva, evidentemente, bisogno di medicine e questo non è certo un dettaglio di secondo piano. Secondo la prima ricostruzione, ella è stata quindi picchiata e lasciata a terra svenuta. Non ha ricevuto assistenza medica né prima né dopo il pestaggio. Secondo la ricostruzione dei fatti che viene fatta dalla direttrice del Cie, invece, la donna si è scagliata contro il poliziotto in servizo, egli l’avrebbe allontanata e lei si sarebbe lasciata cadere a terra e poi sarebbe stata assistita. Razionalità vuole che a parlare siano, se ci sono, i lividi sul corpo della donna, lo stigma che le è stato impresso, uno dei tanti con cui è costretta a fare i conti.

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