L'aggressività nazionalista, il razzismo, l'integralismo religioso, il fanatismo dell'appartenenza sono tornati sulla scena del mondo e rischiano di portarlo verso la barbarie. Come possiamo definire questo ritorno della bestia immonda? Possiamo chiamare "fascismo" comportamenti così diversi?
Forse dovremmo parlare piuttosto di una psicopatia che si sta diffondendo nella vita quotidiana delle popolazioni del mondo dopo trent'anni di sistematico incitamento alla competizione. La bestia immonda è figlia del trentennale dominio incontrastato del grande capitale globalista e dell'egemonia dogmatica del liberismo privatista. La globalizzazione ha prodotto un effetto di spaesamento, deterritorializzazione, dissoluzione dei legami comunitari e sociali. Perciò lo psichismo collettivo reagisce con paura, insicurezza, ansia e con potenti tentativi di riterritorializzazione, di ricostruzione aggressiva di un'identità.
Pubblicato la prima volta una quindicina di anni fa ma "sciaguratamente" attuale, questo libro suscitò un certo scandalo, perché proponeva di considerare i cosiddetti fascisti non come nemici ma come vittime psichiche della violenza che il capitalismo scatena contro la società.
In questa nuova edizione, oltre alla ristampa integrale del testo originario, l'autore ha aggiunto una lunga appendice dedicata al "baroccofascismo" che domina l'Italia da quando, nel 1994, un despota da operetta si è impadronito del controllo sul cervello collettivo degli italiani, e li porta, come vediamo, verso l'abisso.
Franco Berardi (Bifo) è stato tra i protagonisti dei i movimenti politici e cultuarli degli ultimi quarant'anni. Oggi è uno dei promotori della lista Bologna Città Libera. Tra le sue ultime pubblicazioni: Il sapiente, il mercante, il guerriero. Dal rifiuto del lavoro all'emergere del cognitariato (DeriveApprodi, 2004), Skizomedia. Trent'anni di mediattivismo (DeriveApprodi, 2006). Per i nostri tipi ha pubblicato Dell'innocenza. 1977 l'anno della premonizione.