Dal Coordinamento Migranti di Bologna e provincia

Lettera aperta a chi manifesta a Roma

"I migranti, come tutti i lavoratori e le lavoratrici stanno pagando un prezzo altissimo dalla crisi: licenziamenti, cassa integrazione, sospensione dal lavoro, mobilità ci stanno rubando il futuro, giorno dopo giorno. Per noi, però, questo significa anche correre il rischio di diventare clandestini e di essere espulsi". Appuntamento al 19 aprile'09 per la Giornata dei Migranti
4 aprile 2009

Sappiamo che domani (oggi, ndr) 4 aprile scenderete in piazza a Roma contro l'accordo separato, ma anche per tanti altri motivi e contro la crisi che ci sta colpendo tutti. Sappiamo che saranno tanti i migranti e le migranti che saranno in piazza a Roma.

I migranti, come tutti i lavoratori e le lavoratrici stanno pagando un prezzo altissimo dalla crisi: licenziamenti, cassa integrazione, sospensione dal lavoro, mobilità ci stanno rubando il futuro, giorno dopo giorno. Per noi, però, questo significa anche correre il rischio di diventare clandestini e di essere espulsi. I lavoratori migranti non sono una categoria, perché siamo ormai in tutte le categorie. Non siamo nemmeno separati dagli altri lavoratori in quanto migranti, perché lavoriamo insieme in molti posti di lavoro. Quello che vogliamo dirvi, mentre vi preparate a manifestare, è che i problemi dei e delle migranti ci riguardano tutti insieme come lavoratori e lavoratrici: perché subiamo come tutti e tutte il peso di questa crisi, ma come migranti siamo sempre ricattati perché dal nostro lavoro, dal nostro reddito e dalle dimensioni della nostra casa dipende il permesso di soggiorno. Dopo ci chiamano "clandestini". Quelli che sono irregolari, o che perdono il permesso, invece, sono costretti al lavoro nero, e in quanto "clandestini" sono sfruttati usa e getta dal caporale di turno. Hanno detto che Bologna è la capitale dei "clandestini", ma non hanno detto che per un lavoratore "clandestino" è impossibile in questo paese regolarizzarsi per colpa della legge Bossi-Fini.

In questo modo diventiamo tutti più deboli. Perché mettendo a tacere noi vogliono far tacere tutti i lavoratori: come hanno già fatto con l'approvazione della Bossi-Fini, sperimentano su di noi. Il razzismo istituzionale è solo l'inizio. Per questo vogliamo essere insieme il 19 aprile, in piazza dell'Unità a Bologna, per una grande giornata di festa e di lotta, la Giornata dei Migranti: perché anche noi vogliamo un futuro, ma il futuro può essere ancora peggiore per tutti se non saremo uniti. E' ora di ritessere i fili della solidarietà e di decidere DA CHE PARTE STARE: per noi vuol dire stare dalla parte dei e delle migranti, dalla parte dei lavoratori e delle lavoratrici. Vogliamo dirlo insieme a tutti e tutte il 19 aprile, e da lì iniziare la mobilitazione verso una grande manifestazione nazionale che si terrà dopo la metà di maggio e che sia di tutti e tutte: contro la crisi e contro il razzismo istituzionale del "pacchetto sicurezza" e della legge Bossi-Fini.

Per questo invitiamo tutti

Domenica 19 aprile in piazza dell'Unità, a Bologna alla

QUARTA GIORNATA
PER I DIRITTI E LA LIBERTA' DEI MIGRANTI

a partire dalle 10:30, torneo di basket seconde generazioni (under 20); suono, spettacoli e sapori

alle 18, assemblea pubblica
MIGRANTI E ITALIANI PRENDONO PAROLA
CONTRO LA CRISI E CONTRO IL RAZZISMO

Coordinamento Migranti Bologna e Provincia
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