Tracciato un numero di telefono leggibile dall'interno

Scritte al CIE, bloccati i viali per identificare i responsabili

Militarizzata Porta San Vitale, nel pomeriggio di ieri, per fermare un autobus e prendere i documenti ad alcuni attivisti anarchici
9 marzo 2009

Diversi testimoni, nella giornata di ieri, ci hanno raccontato con stupore del blocco completo di Porta S.Vitale, intorno alle 18.30, da parte di un ingente dispiegamento di Digos, Polizia e Carabinieri. Sarebbe stato fermato un autobus Atc, sul quale sarebbero saliti diversi poliziotti in assetto antisommossa al solo fine di identificare alcuni ragazzi. I dati in nostro possesso sembrano confermare che, come riportato oggi da alcuni organi di stampa, le forze dell'ordine volessero identificare quattro attivisti anarchici, presumibilmente vicini allo Spazio di Documentazione Fuoriluogo, in relazione ad alcune scritte sul plexigas al di sopra del muro di cinta che delimita il CIE di Via Mattei, leggibili dunque dall'interno della struttura, tra le quali un numero di telefono per contattare l'esterno e informare su quanto avviene all'interno dell'ex-Cpt.

A quanto pare che dei militanti antirazzisti mantengano i contatti con i reclusi del centro di via Mattei impensierisce non poco i pubblici poteri, al punto da spingere le forze dell'ordine a una reazione che non può che apparire sproporzionata. Che vorranno nascondere stavolta?

> Leggi l'articolo dell'8 marzo: «Cie, trasferiti i ribelli. Arrivi da Lampedusa»

> Leggi l'articolo del 5 marzo: «Due migranti parlano da dentro al CIE»

> Leggi l'articolo del 4 marzo: «Espulsioni di massa, è rivolta al CIE»

> Leggi il flash del 3 marzo: «Tensione all'ex Cpt»