I risultati per il candidato sindaco di Bologna

Il PD sotto la soglia minima

Il partito democratico perderà. Questa la premonizione di Bifo per le prossime elezioni amministrative per il 2009. Ora, secondo l'eponente della Lista cittadina "Bologna città libera", la domanda da porsi è un'altra: chi può opporsi alla destra visto che nessuno è più a destra del partito di Cofferati?


16 dicembre 2008 - Franco Beradi Bifo

pd-padania I dirigenti del partito democratico avevano detto che la soglia minima alle primarie del partito democratico bolognese era di venticinquemila voti. Al di sotto di quella cifra sarebbe stato un disastro.
Ebbene, coloro che hanno avuto lo stomaco di andare a votare per il partito di Cofferati sono stati 24.837 (ventiquattromila ottocento trentasette). Naturalmente adesso fanno tutti finta di niente, l’ineffabile segretario cittadino ha già dichiarato la sua grande soddisfazione. Contento lui.
Teniamo conto del fatto che questo partito, che somma l'eredità comunista e quella democristiana, detiene tutte le leve del potere attraverso l'onnipresente rete di controllo della Lega Coop dell’Unipol delle banche delle fondazioni delle baronie universitarie. Teniamo conto del fatto che l’informazione cittadina (Repubblica, Corriere, Domani, Radio città del capo) è dominata dal potere economico riconducibile al PD. Teniamo conto del fatto che quando un anno fa si votò per scegliere Veltroni votarono cinquantamila persone. Teniamo conto di tutto questo, e capiremo che quella soglia minima è davvero molto minima. Più minima di così si muore. E infatti il partito democratico è morto. La soglia minima (minimissima) non è stata raggiunta. In un anno questo partito ha perduto la metà dei suoi elettori.

Che il vincitore delle primarie sia il prevedibile e previsto Delbono poco importa, perché la notizia è un’altra. La notizia è che il PD perderà le prossime elezioni amministrative, perché questo partito fa schifo. Il partito di Villari, di Colaninno, di Cioni e di Cofferati fa schifo. E' difficile dirlo in una maniera più raffinata perché questa è l’unica formula linguisticamente corretta capace di esprimere quel che la maggioranza (la grande maggioranza) dei bolognesi prova quando vede quel tizio che ancora siede sulla poltrona di sindaco. Un paio di giorni fa il sindaco si è fatto fotografare con la divisa e il berretto da ferroviere mentre fischiava la partenza di un treno per ricchi, mentre i treni dal sud avevano tre ore di ritardo, i pendolari aspettavano sotto la pioggia, e fuori dalla stazione un corteo di studenti protestava contro l’alta velocità.

Il sindaco si veste da pagliaccio per festeggiare l’alta velocità, ma forse nessuno gli ha riferito che gli abitanti di via dei Carracci da mesi protestano perché le loro case sono pericolanti, le pareti hanno crepe e le finestre tremano perché i lavori per l’alta velocità hanno trapanato la terra oltre i limiti consentiti dalla legge. Forse nessuno glie l’ha detto. Infatti non posso credere che Cofferati lo sapesse, lui che è così attento alle lamentele dei residenti da aver deciso di gettar sul lastrico decine di lavoratori di via del Pratello per compiacere alcuni benpensanti che si lamentavano per il disturbo arrecato dalle voci notturne degli avventori di cinque bar. Uno degli osti di quella strada da molti giorni fa lo sciopero della fame e della sete. Ieri lo hanno ricoverato d’urgenza in ospedale. Ma Cofferati ha detto che non lo riceverà fino a giovedì. E in ogni caso il sindaco appare irremovibile. La sua linea è chiara: in città ci deve essere silenzio. Solo i treni dell’alta velocità possono fare un po’ di rumore. Per il resto guai a chi non fila dritto. Multe se ti siedi per terra, botte per chi non obbedisce ai vigili, divieto di bere per strada, divieto di assembramento.

Ma fra tutte le azioni odiose compiute da questo sindaco e dalla sua giunta la chiusura dei bar di via del Pratello è forse la più odiosa. Perfino Flavio Delbono tenne una conferenza stampa per dire che se fosse stato sindaco lui avrebbe ritirato quell’ordinanza. Lo disse pubblicamente, ma il giorno dopo pubblicamente se lo rimangiò. Se qualcuno aveva dei dubbi sul fatto che questa città vige una regola di mafia dopo quella smentita non può averne più.
Per questo il partito democratico perderà.
Ora la domanda da porsi è un'altra: chi può opporsi alla destra visto che nessuno è più a destra del partito di Cofferati?