Rete delle donne di Bologna

Donne, natura, globalizzazione, l'ecofemminismo nel mondo

Mercoledì 19 dicembre alle ore 17, alla Sala dello Zodiaco Via Zamboni 13, incontro con: Ariel Salleh, senior editor della rivista Capitalism, Nature, Socialism (Salvare le donne – salvare la terra: donne cambio del clima), Silvia Federici, antropologa, Università di New York (Donne contro il monopolio del cibo: orti urbani comunitari e autoproduzione alimentare in Africa e negli Stati Uniti), Michela Zucca, antropologa, Centro di ecologia alpina di Trento (Matriarcato e montagna: la Rete delle donne delle Alpi).

12 dicembre 2007

Le donne, per millenni, sono state le depositarie del sapere specifico che consentiva di interpretare i segni della natura e di prevedere il futuro.
Che rendeva capaci di distinguere le erbe buone da quelle cattive, e di curare il corpo e la mente. Che sapeva farle parlare con l'aldilà e mantenere il contatto con i morti, raggiungendo stati alterati di coscienza e trasmettere la volontà divina alla comunità riunita.
Sono state loro, nella preistoria, ad inventare l'agricoltura, ed è probabile, anche le tecniche di lavorazione della terra cotta e della ceramica, mentre gli uomini cacciavano prede. Ma non solo: fino a quando l'Europa è rimasta agricola, erano per lo più le donne che si occupavano del settore primario, e della cura dei corpi vivi, umani o animali che fossero.
Ancora oggi, le donne sono in prima fila nelle lotte per la difesa della natura e dell'ambiente.
Sono le donne che portano avanti, nel mondo, le microiniziative di economia sostenibile e che sanno porre dei limiti allo sviluppo; sono le donne, che, in prima linea, combattono la globalizzazione con le idee e con le azioni.