Case, anche a Bologna scatta la “psicosi dei comunisti”

Corsa dei proprietari dai notai

Soprattutto chi ha una certa età, anche se di sinistra, vuole donare l’appartamento ai figli perché, dicono i professionisti del notariato, c’è la paura dell’avvento di Bertinotti e del remake della tassa di successione, l’imposta cancellata dal governo di centro-destra nel 2001

notaio con parrucca Anche i notai bolognesi sono sotto pressione. La possibile vittoria dell’Unione alle elezioni del 9 aprile ha fatto scattare “la grande paura”. L’annunciato ritorno della tassa di successione ha fatto correre diversi proprietari presso gli studi notarili per realizzare “trasferimenti di nuda proprietà con riserva di usufrutto”. Concretamente si tratta di donazioni da padri e madri ai figli, ma solo per i beni che superano i 500 mila euro, quelli cioè che tornerebbero ad essere tassati.
I bolognesi benenestanti vogliono “donare” in fretta ai loro eredi e per fare questo si sono formati veri e propri ingorghi presso i notai della città, sia quelli storici sia i loro colleghi più giovani.
notaio tra le carte “La gente si è lasciata terrorizzare dall’allarme lanciato dal presidente del consiglio Silvio Berlusconi… anche se tutto ciò ha poco senso… molti dei beni donati sono di difficile commercializzazione… nessuno però ne vuole sapere di rimanere tranquillo” dice uno dei notai più conosciuti sotto le DueTorri “Siamo presi d’assalto, come per fare il passaporto o come per le prenotazioni delle visite mediche specialistiche. Nessuno ascolta i nostri consigli di aspettare almeno di sapere come andranno le elezioni”.
Si attende, a giorni, anche un aumento delle rottamazioni di pentoloni e paiuoli: dopo le dichiarazioni del premier sulle bolliture dei bambini cinesi da parte dei comunisti, fa sempre più paura la frase “la Cina è vicina”.
Sono annunciati affari d’oro per stagnini e solfanai.