La mobilitazione contro il coprifuoco di Cofferati

Liberiamo il Pratello [Audio]

Ieri interruzione del Consiglio Comunale, oggi una conferenza stampa di gestori delle osterie e cittadini, è nato il comitato dei residenti “LiberaPratello”, è stato stampato un manifesto da attaccare in tutta la città, giovedì e lunedì ancora a Palazzo d’Accursio e, se non verrà approvato un ordine del giorno per il ritiro delle ordinanze, come risposta verrà organizzato un grande happening in Piazza Maggiore.


11 novembre 2008 - Roberto Gazzotti

 

> Ascolta l'intervista a Vladimir del Barazzo

 

LA PROTESTA IN CONSIGLIO COMUNALE
Erano tutti lì ad aspettarli i “rivoltosi della pratellanza” ieri pomeriggio a Palazzo d’Accursio: giornalisti, operatori tv, esponenti politici e anche decine di poliziotti.
A un certo punto, si è parlato anche di agenti del battaglione mobile schierato lungo lo scalone dei cavalli. Ma quando i “pratellini” sono arrivati (in più di 200), i poliziotti erano spariti, sembrerebbe per una mediazione dell’Assessore Mancuso. Solo diversi uomini della Digos erano disseminati nei punti “nevralgici” del palazzo (addirittura 8 davanti all’ufficio del sindaco), mentre le truppe in divisa erano concentrate in Piazza Galileo, davanti alla Questura.
Ma che non ci fosse bisogno di poliziotti i manifestanti l’hanno detto chiaramente sin dall’inizio: “La nostra protesta è incazzosa… ma ci sappiamo controllare, perciò non abbiamo bisogno di angeli custodi”.
Dopo la lunga trafila dell’identificazione, necessaria per entrare nella sala del Consiglio Comunale, appena l’aula consiliare si è riempita, è scattata la protesta con striscioni, magliette con la scritta “dimettiti” (rivolta al sindaco), slogan, discorsi urlati affinché tutti i consiglieri potessero sentire: “questa ordinanza è la morte del Pratello”, “20 famiglie finiranno sul lastrico”, “volete spegnere bologna”, “sindaco dove sei… abbi il coraggio di farti vedere”, “vai fuori dall'Italia, torna a Cremona; vai a fare il sindaco di Scampia, se hai il coraggio”. E poi ancora, con rabbia: "Il degrado siete voi", "fascisti", "vergogna".
Ai consiglieri comunali hanno chiesto solidarietà o comunque una presa di posizione pubblica. "Dissociatevi", grida Vladimiro del Barazzo, uno dei locali colpiti dall'ordinanza.
Naturalmente Cofferati non si è fatto vedere, il Consiglio è stato sospeso e il presidente Gianni Sofri si è preso il compito di aprire un confronto (monco) con i contestatori.
Dire a gente che ha avuto la vita stravolta da un’ordinanza del sindaco che il Consiglio non ci può fare nulla, essendo un potere conferito nella persona del primo cittadino (insindacabile), non è un bel modo per aprire il dialogo con chi chiede che la discussione avvenga almeno a “bocce ferme”.
“Il consiglio comunale può esprimere un giudizio politico sull’ordinanza… se non lo fate vi riteniamo complici” gridano dal pubblico.
Sofri propone come via d’uscita: la convocazione, giovedì 13 novembre 2008, alle 14.30, della commissione Attività produttive, presieduta da Gianguido Naldi (Sd). La notizia non placa il malumore di chi protesta, perché, osservano in diversi “la commissione non ha l'autorità di cancellare l'ordinanza”.
Sofri insiste: “Avete tutta la nostra comprensione… mi rendo conto che il problema è grave e merita attenzione, ma ricorda che il Consiglio ha le sue regole. Se ci fate riprendere i lavori, ci sono diversi interventi di consiglieri sull’argomento, potete ascoltarli…”.
Il consigliere indipendente Valerio Monteventi annuncia che presenterà nell’intervento di inizio seduta, un ordine del giorno, firmato anche dai consiglieri Panzacchi, D’Onofrio e Sconciaforni, richiedendo che venga discusso subito, anticipando la commissione che giovedì. Nell’ordine del giorno c’è la richiesta di ritiro dell'ordinanza ("l'atto - si legge nella motivazione - acuisce i conflitti tra i cittadini, piuttosto che risolvere i problemi").
Il consiglio comunale riprende, si susseguono interventi di diversi consiglieri.
Gian Guido Naldi, di Sinistra Democratica, dichiara: “Non sono d'accordo nel definire questi provvedimenti fascisti, così come la pretesa di dormire non è fascista nè reazionaria. Dunque, cerchiamo una mediazione. La chiusura anticipata per un anno, però, non corrisponde ad un'esigenza di mediazione. Credo che questo provvedimento vada modificato”.
Quando è il turno di Monteventi, il presidente Sofri annuncia che è sua intenzione sospendere di nuovo il consiglio e convocare una riunione dei presidenti dei gruppi consiliari. Non si capiscono le ragioni di questa interruzione se non far slittare i tempi della presentazione dell’ordine dl giorno annunciato.
Monteventi insorge, comincia ad urlare come un forsennato, gli si gonfiano tutte le vene del collo e della testa pelata. Sofri sospende comunque l’assemblea… che però viene ripresa dopo pochi minuti, essendo la riunione dei capigruppo assolutamente inutile.
Quando riprende la parola, il consigliere di “Bologna città libera” presenta formalmente l'odg che impegna la giunta ed il sindaco di Bologna Sergio Cofferati a ritirare l'ordinanza che stabilisce la chiusura dei locali alle 22 per un anno e ribadisce che “la commissione di giovedì prossimo deve essere fatta a bocce ferme, cioé con il provvedimento sospeso”.
“L’ordinanza di Cofferati
, - continua Monteventi - ricalca con un linguaggio giuridico-amministrativo, considerazioni politiche che consiglieri del centro-destra, a più riprese, hanno sostenuto in Consiglio Comunale. Ecco cosa diceva qualche mese fa un consigliere comunale della destra, in una commissione su via del Pratello: ‘Qualcuno ha detto che le osterie sono l’ultimo punto di ritrovo rimasto per la sera. Ma guardate che al punto in cui è via del Pratello oggi, le osterie sono frequentate, molte volte, da persone non troppo raccomandabili. Non so se sia un bene o un male, perché da quello che ho letto sulla stampa, molte volte dalle osterie escono degli ubriachi, persone che vanno lì perché sono osterie che costano meno. Insomma, queste osterie non sono un vanto per la città; a Bologna, ci sono invece altre osterie che sono frequentate da gente molto diversa. Io direi, perciò, di rivedere anche la frequentazione delle osterie. Quindi, il problema è che, in Via del Pratello, anche i pochi posti che sono aperti, sono frequentati da gentaglia, o almeno da molte persone che, direi, non hanno sempre la fedina penale pulita. E’ necessaria, pertanto, una riqualificazione perché, altrimenti, è ovvio che alla fine gli abitanti se ne vanno… prima infatti hanno chiuso i commercianti, poi cominceranno a chiudere gli abitanti e alla fine resterà una landa desolata’”.
“Questa ordinanza
– conclude Monteventi - dimostra il fallimento del governo di questa città. Non risolve i problemi, ma li acuisce perché al posto dei locali ci sarà uno spazio deserto, luogo adatto per gli spacciatori che non fanno rumore e potranno agire indisturbati nei loro loschi traffici”.
Dopo il consigliere indipendente, prende la parola Sconciaforni del Prc che accosta il provvedimento sui locali a quello contro i lavavetri: “Entrambi non hanno la finalità di risolvere un problema, ma solo di trovare un capro espiatorio per il degrado. L'ordinanza è una mannaia che creerà desolazione e favorirà il degrado, cancellando luoghi storici di aggregazione ludica e sociale come i pub e le osterie”.
Altri momenti di scontro avvengono, nei minuti successivi, tra gli stessi consiglieri: questa volta i protagonisti sono il forzista Paolo Foschini (vicepresidente del Consiglio) e Monteventi che si lasciano andare in un durissimo botta e risposta a suon di urla ed insulti.
Ma l’ammissione dell’ordine del giorno dei consiglieri dell’Altra Sinistra viene contrastata da Claudio Merighi (capogruppo del PD): “Ho dei seri dubbi che il Consiglio comunale possa impegnare il sindaco a fare cose che sono di sua competenza”.
Pertanto, la richiesta si infrange sul muro alzato dal Pd che, in blocco (19 voti), boccia l'ammissibilità dell'ordine del giorno ai lavori della seduta. Su 38 presenti, hanno votato in 29. Il Pdl non ha partecipato al voto, mentre l'Altra sinistra ha trovato l'appoggio de La tua Bologna. Astenuto il consigliere di Sinistra Democratica, Gianguido Naldi.
I manifestanti, a questo punto, mollano l’aula consiliare, lasciando davanti al portone d’ingresso di Palazzo d’Accursio due enormi “pergamene” con tanti messaggi e pensieri contro le ordinanze di Cofferati.

L’appuntamento è per questa mattina, alle 11, nella sala Parentelli del Comune per una conferenza stampa di gestori dei locali e cittadini.

Pratello libero

LA CONFERENZA STAMPA

La conferenza stampa inizia con la presentazione del nuovo comitato di residenti (che non si sentono rappresentati dal “Crusel”), si chiama “LiberaPratello”, questo è il suo atto di costituzione.
Mannaggia mannaggia…
Non ci possiamo sedere tra voi questa mattina…
Eppure crediamo sia nostro diritto e dovere esserci… quindi Vi scriviamo.
In primis ci presentiamo.
Siamo il Comitato “LiberaPratello, residenti felici”.
Buongiorno!
Al momento siamo al lavoro, magari una di noi si libera per le 11.30, e proviamo a raggiungerVi.
Aprrendiamo dai giornali che siamo stati definiti “Comitato pro Osti”…
Non è che questa definizione sia del tutto pertinente al nostro fine ed
all’emozione che ci impone come cittadini ed esseri umani di muoverci e dire la nostra in merito a questa strada che ci adotta e ci accoglie nel nostro vivere quotidiano!
Siamo caso mai il Comitato Pro-Pratello! Crediamo ci sia una certa differenza, anche se, diciamoci la verità…noi ai nostri osti ci siamo affezionati!
Qualcuno, su un forum di una testata locale, li ha definiti “spacciatori di alcolici”…
anche su questo punto avremmo da dire la Nostra… e ci faremo sentire, quanto prima, personalmente, per raccontarVi il legame profondo che unisce la parte di residenti che rappresentiamo con tutti i commercianti della strada.
Questi ultimi, sono gli osti, i loro dipendenti, le belle donne della tabaccheria, Mario del negozio di Vintage, i ragazzi di Persepolis, il nostro amico che ci ripara le bici… insomma siamo una bella Comunidad, non credete?
Per questo Vi scriviamo, abbiamo voglia e bisogno di parlare con tutti, ascoltarne i pareri, le necessità.
Confrontiamoci, tutti, Comitato “Al Crusel” incluso.
Via del Pratello è una strada fatta di persone, carica di umanità e
Solidarietà… raccontiamola, difendiamola da chi non la rispetta e chi se ne infanga la storia.
A presto, buona giornata, buon lavoro.
Neo comitato “LiberaPratello”.

Prende la parola Elio Corrente, il padre di Vladimir del Barazzo (che è stato nominato ieri sera portavoce del movimento anti-ordinanze) che dice: “Noi non vogliamo forzare la mano ai cittadini… Abbiamo collaborato nei mesi passati al progetto Open Space, proposto dalla vice-sindaco Scaramuzzino (che, non a caso, sui provvedimenti è entrata in conflitto con Cofferati che ha buttato all’aria il suo lavoro)… Vogliamo contrastare l’idea che è alla base delle ordinanze per cui gli ‘assembramenti’ davanti ai locali rappresentano elementi di pericolo. Se passa questa logica si ritorna al regime fascista”.
Si susseguono poi le testimonianze dei gestori, dove vengono raccontate pressioni, controlli e vere e proprie angherie come quella in cui è incappato il gestore magrebino di uno dei bar che, durante uno dei controlli da parte dei vigili (che lo conoscevano molto bene), avendo dimenticato i documenti a casa, fu fermato e trattenuto 5 ore in Questura.
Si è parlato delle multe e delle sanzioni che, secondo il sindaco, sarebbero state tantissime. Vengono contestati i numeri e tra, gli esempi, Osvaldo ne propone uno curioso: “Io e Vladi del Barazzo abbiamo ricevuto una multa per non aver rispettato il Testo Unico di Pubblica Sicurezza per quanto riguarda l’illuminazione che prevede una “luce esterna da accendere all’imbrunire e spegnere alla chiusura”. Ma quel regolamento fu fatto quando nelle strade non c’era l’illuminazione pubblica, quella misura è stata contestata, strumentalmente, solo a noi. Non abbiamo mai avuto notizia di sanzioni simili da altre parti”.
Sara del Mammuth racconta della contestazione che le hanno fatto per aver trovato nel locale giochi di società come “Scarabeo” o “Monopoli”, considerati giochi d’azzardo.
Mentre è ancora in corso la conferenza stampa, Vladi del Barazzo dà l’informazione che al suoi locale è in corso un’ispezione dell’ASL (che però non rileverà nulla di irregolare): “Mi stanno addosso anche nelle poche ore in cui mi hanno lasciato aperto”.
Alla fine dell’incontro vengono presentati gli appuntamenti dei prossimi giorni:
- Giovedì 13 novembre, ore 14.30, alla Sala Bianca di Palazzo d’Accursio, udienza conoscitiva della Commissione Attività Produttive e Commerciali.
- Venerdì 14 novembre, ore 20.30, assemblea cittadina in strada, al crocicchio Pratello- Pietralata.
- Lunedì 17 novembre, dalle 15, ancora appuntamento in Consiglio Comunale. Se l’ordine del giorno di ritiro dell’ordinanza non passerà, la protesta si trasferisce in piazza Maggiore con un grande happening “a tempo indeterminato”.

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