Licenziato macchinista il giorno di ferragosto per dichiarazioni alla stampa


16 agosto 2008 - La redazione di ancora In Marcia!

“E’ stato licenziato il giorno di ferragosto il macchinista e RLS Dante De Angelis, solo per aver dichiarato pubblicamente quello che tutti pensiamo e cioè che lo spezzamento dei due Eurostar a Milano, il 14 e 22 luglio scorsi, è stato un incidente potenzialmente molto pericoloso e un campanello d’allarme che pone con forza all’attenzione di tutti la questione della manutenzione, della progettazione e dei controlli sugli ETR”. E’ quanto si legge in una nota della rivista storica dei macchinisti ‘ancora In Marcia!’ che dà notizia del licenziamento del macchinista e Rappresentante per la Sicurezza. “Siamo di fronte ad un vero e proprio accanimento personale nei confronti di chi si occupa di sicurezza, De Angelis, infatti, nel 2006 aveva subito un analogo provvedimento, poi ritirato dalle FS sempre per la sua attività sindacale durante la vertenza dei macchinisti contro il pedale dell’Uomo Morto. Un altro gesto gravissimo - sottolinea la rivista – e un attacco frontale alla sicurezza e ai delegati che svolgono con incisività il loro ruolo, finalizzato a cucire la bocca a tutti su una questione di interesse generale quale è la sicurezza dei viaggiatori. A fronte del silenzio mantenuto per giorni dalle FS su quell’episodio, le preoccupazioni espresse da De Angelis - proseguono i redattori della rivista – sono da considerare innanzitutto come l’adempimento di un dovere nei confronti dei lavoratori e degli utenti del treno. Allontanarlo fisicamente dal lavoro proprio il giorno di ferragosto, senza neanche avergli consegnato la lettera di licenziamento e minacciando il ricorso alla forza pubblica, è stato soltanto un ulteriore crudele e gratuito gesto di arroganza aziendale. Questo licenziamento rappresenta, inoltre, anche una sfida al Sindacato che segue di pochi giorni l’ingiusto licenziamento degli otto operai delle officine di Genova. Il licenziamento di De Angelis – concludono i ferrovieri – alla luce di tutto ciò assume i contorni di una sorta di rivalsa da parte dei massimi dirigenti Fs sottoposti a procedimenti penali proprio a seguito delle denunce dei RLS”.