Repressione e controllo al Parco Cà Bura

Controlli di polizia al Giardino dei popoli

E' gia da qualche anno che in alcuni quartieri di periferia bolognese si sta attuando una politica non riconosciuta di integrazione tra popoli e culture.
Questa politica si sviluppa grazie ad eventi che vengono organizzati in parchi e centri sociali che permettono confronto conoscienza e relazioni tra gente di tutto il mondo. Una di queste è Il Giardino dei popoli che, per il secondo anno consecutivo, si svolge nel parco Ca' bura nel quartiere Navile. Il festival è iniziato nella giornata di venerdì 3 luglio e si è concluso oggi. Nel corso di queste giornate la polizia, sull'onda dell'approvazione del pacchetto sicurezza tanto caro al ministro Maroni, ha messo in atto atteggiamenti repressivi e intimidatori. Un nostro lettore ci scrive: "La cosa che mi ha colpito è stata la poca presenza di extra comunitari che fino all'anno scorso sono stati l'anima dell'evento.Dopo qualche ora è giunta voce che 4 pattuglie della polizia erano appostate vicino un'ingresso del parco, e chiedevano i documenti ai migranti che si apprestavano ad andare al Festival". Insomma le forze dell'ordine non perdono tempo e colgono l'occasione per effettuare i controlli, e quale occasione migliore di un Festival rivolto alle culture migranti? Una scelta che, di fatto rende inutile lo sforzo fatto per costruire percorsi che permettano di incontrare e parlare con queste persone.

5 luglio 2009