Zero in condotta, febbraio 1997

Faccia a Faccia tra rettore e studenti

Quello che pubblichiamo è il resoconto dell’incontro che si è tenuto lo scorso 19 febbraio 1997 tra un’assemblea di studenti che si era riunita davanti al Rettorato e Fabio Roversi Monaco

Assemblea: - Lei, Fabio Alberto Roversi Monaco, è disponibile ad incontrarsi con noi, in qualità di Rettore dell'Università di Bologna, in un assemblea pubblica - da tenersi nell'Aula Absidale di S.Lucia - assieme ai responsabili del Comune, della Regione, dell'Acostud e agli organi di stampa?
Rettore: - Rispondo a ciò che lei ha detto: innanzitutto, l'Aula Absidale di S.Lucia è stata oggetto di numerossisimi incontri tra il 1991 e il 1993, voi lo sapete. E' stata usata decine di volte dal corpo studentesco, nulla vieta che sia usata un altra volta.
Assemblea: - A noi pare che sia più che blindata, come nel caso del conferimento della laurea honoris causa al Presidente del Brasile Cardoso.
Rettore: - L'Aula Absidale non è affatto blindata (cfr. il resoconto della Manifestazione di giovedì 13 febbraio, ndr), siamo seri, siamo seri! C'è stata una precisa richiesta. E' stato detto: voglio, vogliamo, un’assemblea pubblica con la stampa, vogliamo che siano presenti Comune, Regione, Acostud, Rettorato, giusto? Io vi dico che non ho nessuna difficoltà a fare riunioni con Comune, Regione, Acostud e io, in S.Lucia. Mai ho avuto nulla da dire su richieste di questo tipo, è chiaro?
Assemblea: - Senza delegati.
Rettore: - Se voi richiedete un aula da mille posti, è chiaro che non avete delegati.
Assemblea: - Noi vogliamo i responsabili, non i tecnici di basso, o nullo, livello decisionale.
Rettore: - Parlo per me, assicurandovi la mia presenza, di certo non per il Sindaco o per la Regione. Analizziamo il secondo punto del documento: voi dite che sono state chiuse due mense ...
Assemblea: - Aspetti, lei garantisce l'incontro, il giorno...
Rettore: - Il giorno..., io guardo i miei impegni, voi guardate i vostri; io ho i miei, uno di voi mi chiederà il giorno, voi mi direte dove mandare un fax e sceglierò il giorno (?!, ndr)
Assemblea: - In un’assemblea?
Rettore: - La cosa la stupisce tanto?
Assemblea: - E' da tempo che la nega.
Rettore: - Sì, vuole dire sì. Ma torniamo al discorso della privatizzazione e dello smantellamento dei servizi erogati, che si dedurrebbe dalla chiusura di due mense, dalla privatizzazione delle altre, dall'incremento vertiginoso delle rette degli studentati. I primi tre punti sono gestiti, ve lo ripeto, dalla Regione, dal Comune, dall'Acostud. E' inutile che recriminiate, la legge ha dato loro questo potere. Se lo volete sapere, sarebbe meglio se l'Acosstud tornasse all'Università, c'è una legge regionale (legge regionale sostitutiva della L.R. 46/90, ndr) che è in corso di evoluzione da due anni e che non si riesce a far approvare.
Voi avete scritto: il raddoppio delle tasse dal '94 ad oggi. A cosa alludete, alle tasse universitarie? Il raddoppio? Vediamo di quanto sono aumentate...
Assemblea: - Raddoppia ciò che paghiamo, tasse, sovrattasse, contributi.
Rettore: - E quali sarebbero le sovrattasse?
Assemblea: - Le more lei come le chiama?
Rettore: - Se volete vi faccio avere la documentazione. Se voi dite: le tasse sono troppo alte, non bisognerebbe pagarle, è una funzione comunale; ma voi non potete dire che sono raddoppiate dal '94 ad oggi. Vi faccio avere i documenti e ci vuole un calcolo.
Assemblea: - Sono aumentate dell' 86%.
Rettore: - Mi dimetto se è vero. Voi parlate di provocazioni nel caso della proposta di una sovrattassa di 50.000 lire per i fuori-sede, è una falsità perchè non esistono proposte specifiche.
Assemblea: - Infatti parliamo di provocazioni.
Rettore: - Potrei dirvi in tranquillità che è colpa di Vitali, all'Università è stato chiesto di contribuire alle spese che il Comune sosterrebbe a favore dei diritti dei soggetti non appartenenti al territorio comunale. Il ragionamento del Comune è, quindi, che anche l'Università deve darsi da fare. Quando abbiamo esaminato la proposta, abbiamo anche ribadito che ciò non era possibile, poichè il corpo studentesco è unico, e tutti sono stati d'accordo.
Assemblea: - Le tasse le aumenterete per tutti, allora?
Rettore: - Non abbiamo messo in gioco l'aumento per tutti.
Assemblea: - E la provocazione del Sindaco, del Comune...
Rettore: - Se le interessa, non l'ha fatta Vitali la proposta...
Assemblea: - Beh, l'ha fatta un assessore (Del Bono, ndr).
Rettore: - A titolo personale. Non ve ne frega niente, ma se voi voleste che io sosttoscrivessi queste tre ultime pagine lo farei, perchè l'idea che si possa distinguere tra studenti di Bologna e studenti fuori-sede è sbagliata. Andando avanti, i quattro punti nel prosieguo, a), b), c), d), si riferiscono ad una delle città più care d'Italia, questo lo sanno tutti. Il discorso importante mi pare essere quello del caro-casa: noi abbiamo inserito - fra le richieste fatte al Comune - una richiesta che porti il Comune all'individuazione di modi e organi idonei per controllare gli affitti delle case e al fornire facilitazioni a chi si impegna ad affittare a prezzi non di mercato, ma a prezzi più giusti.
Assemblea: - E il conferimento della laurea a Cardoso?
Rettore: - Su Cardoso, può intervenire la signora Gherardi, anche se non possiamo parlare degli assenti, di Cardoso che è una persona straordinaria... stupenda.
Assemblea: - Ci parli della Fondazione Alma Mater.
Rettore: - Non è vero che sia stata costituita per utilizzare laboratori, progetti di ricerca, consulenze e servizi a favore dei privati. L'Alma Mater è finalizzata al conseguimento di fondi dall'esterno per indirizzarli verso servizi per gli studenti e le ricerche, ed è una non profit. Dov'è la contraddizione?
Assemblea: - Sui non profit ci sarebbe da discutere. Abbiamo fatto uno studio sull'Alma Mater, e secondo noi è questo: uno strumento più agile per congiungersi con i poteri forti economici e imprenditoriali, questo è un progetto attuato su scala nazionale dalle riforme di Berlinguer che mira alla preparazione esclusiva al mondo del lavoro. A noi non interessa ciò, ma discorsi seri che siano culturali, visto che si parla di progetti e ricerche, non di fondazioni solo ed esclusivamente orientate verso il profitto.
Rettore: - Non può portare guadagno...
Assemblea: - Esistono molti falsi non profit, come nel caso della UIH (n.d.r. Unione Italiana Handicappati), se ne ricorda?
Rettore: - Non la conosco.
Assemblea: - Nei no-profit c'è di tutto, le ripetiamo, ci sarebbe da discuterne.
Rettore: - L'Alma Mater è una fondazione che ha il compito di radunare denaro all'esterno, pubblico e privato. Fino adesso solo pubblico, cioè sempre le Casse di Risparmio, le banche del Monte. Non c'è ancora denaro privato in senso stretto nella Fondazione. I privati in Italia non investono ancora, nello Statuto passato dell'Università di Bologna si diceva che chi versava più di cento milioni entrava nel Consiglio di Amministrazione, ebbene in venti anni di vigenza di questo statuto non c'è mai stato qualcuno che abbia versato questi cento milioni. Questa è la prova del totale disinteressamento dei privati per l'Università, eppure a Bologna ce ne sono di persone che potrebbero versarli.
E' il disinteresse della città che si concretizza ed è ancora più forte da parte delle imprese. Vi darò la documentazione e con l'incontro, in tempi se non rapidissimi, rapidi, chiariremo la questione. Del resto, nel Cd'A, l'organo di governo, non c'è nessun privato.
Voi dite che c'è un disegno, il primato delle imprese, la necessità di chiudere i pareggi in bilancio diviene prioritaria rispetto alla soddisfazione di bisogni collettivi. Se prendete l'esempio delle aziende ospedaliere, vedrete che la Regione, e sopra di lei il Ministro, impone alle strutture il raggiungimento di economie fortissime rispetto ai bilanci precedenti, proprio in nome di questi bisogni. Piaccia o non piaccia, questa è una tendenza imposta dal Governo, quindi la riduzione nella Sanità e in altri servizi fa capo a una tendenza che esiste, ma è nazionale ed europea. E' una linea di tendenza che sovrasta Università, Comune e Regione, noi possiamo spendere quello che ci viene dallo Stato. Noi non possiamo far altro che aumentare le tasse, se non le aumentiamo...
Assemblea: - Ma se avete 200 miliardi di attivo!
Rettore: - Lei non è aggiornato, sono 300 i miliardi di attivo. Allora, come vi stavo dicendo, la riduzione dei fondi statali porta a un bivio: o si aumentano le tasse universitarie e dei costi dei servizi per arrivare al pareggio di bilancio, oppure si va in squilibrio di bilancio. Le scelte possibili sono l'una e l'altra. E' proprio il punto centrale delle vostre rivendicazioni. A questo punto, vi parlerò del discorso dell'attivo di bilancio in relazioni a queste. Il “mantenimento del Bar dello Studente a prezzi popolari”, comporta un chiarimento sull'espressione “popolari”, se l'espressione significa 'sottocosto' non sono d'accordo.
Assemblea: - Rivendichiamo il mantenimento dei prezzi attuali.
Rettore: - A costi reali, voi dite?
Assemblea: -Non devono aumentare. La battaglia che portiamo avanti ci mostra un quadro dove le varie istituzioni sono interrelate fra loro. Lei è al quarto rettorato, Berlinguer è stato rettore, e lei non ci può raccontare che esiste una totale sovradeterminazione da parte del Governo nazionale.
Rettore: - Vi ho mai detto di essere filogovernativo? Il giudizio su questo punto è sospeso per chiarimenti sui costi. I punti successivi, “ripristino sala-musica”, “riattivazione prestito libri gratutito”, “prolungamento degli orari di apertura dei servizi universitari”, sono per me richieste fondate.
Assemblea: - Cosa ne vogliamo fare del numero civico '36' e del Dipartimento di Lettere e Filosofia?
Rettore:- Ne faremo una struttura universitaria.
Assemblea: - Lei a Settembre ha detto che sarebbero state aperte quattro sale-studio per sopperire alla "chiusura" del 36. le sale-studio non ci sono e il 36 occupato-autogestito non c'è più. Poi vorremmo sapere chi ha fatto sgomberare il 36, la Questura per poterlo fare doveva avere l'autorizzazione dall'Università. Se non sbaglio lei è un docente di Diritto Amministrativo dovrebbe sapere come sono andate le cose.
Rettore: - ... Libero accesso ad ogni servizio, facoltà, eliminazione del numero chiuso, fine degli aumenti delle tasse. Noi quest'anno non aumenteremo le tasse. Sul numero chiuso non sono d'accordo. Ci sono facoltà come Medicina Veterinaria, Odontoiatria, Scienze della Comunicazione. Non è possibile con corsi nuovi o in sedi decentrate appena create predisporsi, da un momento all'altro, per accogliere un numero molto alto di studenti. Psicologia, a Cesena ha il numero cosiddetto programmato, perchè non arriva mai a coprirlo.
Assemblea: - Cosa sta dicendo? 250-300 posti a fronte di 800-1000 richieste ogni anno, le aule sono strapiene per i test. Non ci venga a raccontare questo.
Rettore:: - Verificheremo. Per quanto riguarda il “riconoscimento politico della saletta autogestita in largo Trombetti, con fornitura di computer, telefono, fax”, non voglio prendermi impegni di questo genere, ho avuto molte esperienze di sale autogestite, anche se voi non siete certamente gli amici peggiori. Sostengo l'impegno di discuterne con voi nell'incontro assembleare, ma non prendo decisioni al buio.
Assemblea: - Ci può dire la cifra esatta dell'avanzo di bilancio dell'università?
Rettore: - Non so con precisione, ma l'anno scorso era superiore ai 240 miliardi.

a cura degli studenti e delle studentesse in lotta