Speciale / La Fiera delle precarietà

Protocollo Sicurezza e Rls di sito

Una conquista dei lavoratori dell'expò dopo una serie di incidenti, di cui uno quasi mortale, a cui è seguita una forte mobilitazione e uno sciopero compatto dei dipendenti.
22 marzo 2009

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Intervista Bartolomeo Fidone, RLS d i  sito della Fiera d i Bologna

   Partiamo spiegando senso e ruolo di questa nuova figura.

  È una figura prevista dalla Legge 626 e ovviamente ripresa nel nuovo testo unico sulla Sicurezza sul Lavoro, ma di fatto siamo tra i primi ad attivarla in tutta Italia.

   Come ci si è arrivati?

  Più di un anno fa, dopo una serie di incidenti tra cui uno quasi mortale ad un nostro collega, lanciammo una mobilitazione forte sul tema della sicurezza, con uno sciopero assolutamente compatto della quasi totalità del personale BolognaFiere. Dopo aver ottenuto una serie di piccole misure immediate, ci concentrammo su un modo per andare alla base dei problemi e mettere in discussione tutto il modello di appalti e sub-appalti in Fiera. Partivamo ovviamente dall'idea che turni lunghissimi, ritmi frenetici e addirittura lavoro nero fossero tra le cause della mancanza di sicurezza.

   Si arriva quindi al Protocollo di Sito sulla Sicurezza...

  Esatto, ci si arriva dopo una fase di contrattazione gestita da noi del C.d.A. (allora ero rappresentante dei lavoratori) insieme anche ai sindacati confederali. Dopo una riunione di oltre 7 ore con diversi rischi di rotture arriviamo a firmare un protocollo di importanza enorme.

   Perché lo ritieni così importante?

  Il primo motivo, più immediato per noi di BolognaFiere, è che aumentando il nostro ruolo rispetto al tema della sicurezza abbiamo recuperato giornate di lavoro, questione non secondaria in questi anni di vacche magre. Ma poi rappresenta come detto una chiave per andare a scardinare il sistema di esternalizzazioni con lavoro sottopagato e in condizioni disastrose.

   In che senso?

  Nel senso che BolognaFiere si impegna ad avere rapporti diretti solo con aziende che rispettano tutte le norme sulla sicurezza, i contratti nazionali e in generale le norme sul lavoro. Sembra una banalità, ma chi conosce il lavoro in Fiera sa che le aziende non in regola da almeno uno di questi punti di vista sono sempre state tante...

   Quindi si risolvono problemi legati alla sicurezza e indirettamente migliora la qualità del lavoro...

  La nostra idea è questa, ma dire che i problemi "si risolvono" con un accordo mi pare troppo ottimistico. Piuttosto, come dicevo prima, abbiano un'importante carta in più da giocare. Poi il lavoro di monitoraggio e denuncia delle situazione di irregolarità dobbiamo comunque farlo anche e soprattutto noi dal basso. E qui arriviamo alla mia figura...

    Esatto. Che fa questo Rls di sito?

   Si occupa di raccogliere e inoltrare segnalazioni su tutti i problemi legati alla sicurezza, che arrivano sia dai dipendenti BolognaFiere sia da tutte le altre aziende che operano nel quartiere fieristico. E naturalmente cerca di proporre soluzioni e mettere pressione all'azienda. Il tutto sempre partendo da un'idea di sicurezza che non riguarda solo l'applicazione delle norme specifiche o l'utilizzo di dispositivi di protezione, ma che vede la maggiore sicurezza come conseguenza di un diverso modo di lavorare nel quartiere.