Presidio sul ponte Matteotti contro la tav

La nostra freccia rossa si chiama resistenza [foto]

Il laboratorio Crash contesta con un presidio comunicativo l'innaugurazione del primo tratto dell'alta velocità che collega Milano a Bologna. Uno striscione lungo venticinque metri che esprimeva tutta la contrarietà al faraonico progetto della tav e la solidarietà e vicinanza alle popolazioni della val Susa, da anni in lotta contro questo progetto.
13 dicembre 2008

Oggi la "Freccia Rossa" ha inaugurato il primo tratto ad alta velocità sul percorso Milano - Bologna. Come a Milano, alla partenza del super treno, erano presenti i COBAS insieme a molti cittadini che hanno contestato la "prima nazionale" della grande opera, anche  a Bologna una quarantina di manifestanti si è raccolta attorno al lunghissimo striscione portato dagli attivisti del Laboratorio Crash! sul ponte della stazione di via Matteotti alle 17, poco prima del previsto  arrivo del treno alla stazione di Bologna. Lo striscione recava la scritta "La nostra Freccia Rossa dalla Val Susa a Bologna si chiama resistenza".
Dal megafono, senza sosta, si ripeteva e spiegava, ai numerosi passanti, il senso della scritta lunga venticinque metri. Solidarietà e identità di lotte con le popolazioni valsusine che si battono da anni contro il faraonico progetto TAV, per la difesa dei loro territori, una resistenza alle politiche di precarizzazione selvaggia che vedono nelle grandi opere un' immenso esempio di attuazione.
Decisamente spropositasto lo schieramento di polizia e il dispiegamento di mezzi sul lato opposto della strada, nella parte culminante del ponte. Perfino un elicottero ha fatto capolino per controllare la situazione.
Il presidio comunicativo è proseguito fino alle 18 e 30.

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presidio tav

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