Sessismo

Bologna: intimidazione sessista

Intimidazioni, violenze, pestaggi e le notti bolognesi si tingono di rosso. L'ultima volta e' toccata a due ragazze che sostavano di fronte al Cassero di porta Santo Stefano, prese a sassate perchè colpevoli di avere un orientamento sessuale diverso. Ecco il racconto dell'episodio apparso sul blog di inlungoeinlargo.
20 novembre 2008 - Inlungoeinlargo

pietra Ho ricevuto stamattina questa mail che descrive la brutta esperienza di due ragazze derise e letteralmente prese a sassate a causa del loro orientamento sessuale. Il numero dei casi di violenza, ma soprattutto il silenzio che circola attorno ad essi è disarmante, ma lo è ancora di più vedere che nulla si fa per contrastarli, tanto da far sentire un gruppo di ragazzi quasi autorizzati ad agire in maniera scellerata e crudele!

Il 15 novembre sono andata con una mia amica ad Atlantide a una festa di finanziamento per la manifestazione che si terrà il 22 novembre a Roma contro la violenza maschile su donne e lesbiche. Atlantide è un centro sociale di Bologna che si trova a Porta S. Stefano in cui, per la maggior parte, si riuniscono e organizzano feste di autofinanziamento i gruppi Antagonismo gay, Facciamo breccia, Fuoricampo… (http://isole.ecn.org/agaybologna/, per chi non lo conoscesse). A un certo punto della serata sono uscita fuori con la mia amica per prendere aria. A poca distanza da me e la mia amica in quel momento c’era solo un gruppetto di ragazze. Poco dopo, arrivano due auto che si fermano al semaforo rosso. Io ero di spalle, quando sento una prima voce, maschile, che urla “Froci”. Dopo poco vedo dei sassi passarmi a pochi centimetri dal viso, mi giro e vedo una ragazza che urla “anarchici di merda”. Il semaforo diventa verde e le due auto partono a tutta velocità. Si vedeva che era un atto premeditato perché in ognuna delle auto c’erano tre o quattro ragazzi che comunicavano fra loro visivamente, inoltre la ragazza i sassi li aveva presi già da prima. Senza contare il fatto che l’uso dell’insulto “froci” premeditato perché quella sera c’erano solo donne.
Non sono rimasta ferita, né io né le altre, ma posso dire che la violenza psicologica l’ho sentita eccome. E anzi, ho cominciato a sentirla di più mano a mano che ho realizzato, e raccontato. Soprattutto, penso di sentirmi meno sicura in mezzo a una folla anonima… di aver perso fiducia e in quel momento ho provato, e continuo a provarlo, un forte senso di impotenza.

E. E., 23 anni

Fonte: blog di Inlungoeinlargo