Su via Carracci la Tav arrogante, il Comune accomodante e il Quartiere latitante

Comunicato dell'Altra Sinistra sui danni provocati in Bolognina dai cantieri dell'alta velocità.
2 aprile 2008

I consiglieri comunali dei gruppi di sinistra di Palazzo d’Accursio Serafino D’Onofrio, Valerio Monteventi, Roberto Sconciaforni, Roberto Panzacchi , Milena Naldi, Gian Guido Naldi e i consiglieri della Sinistra del Quartiere Navile Riccardo Peroni, Orazio Sturniolo, Rossella Giordano hanno fatto uscire oggi un comunicato sui danni che i cantieri della TAV hanno creato nella zona della Bolognina e in via Carracci.

LA TAV ARROGANTE
Non è una novità. La TAV ha ignorato per anni le modalità di esecuzione degli interventi concordati con la Regione, la Provincia ed il Comune, procedendo ESCLUSIVAMENTE secondo le proprie esigenze.
1. L’Info Point, aperto dopo un anno di lavori, ha fornito informazioni molto parziali.
2. I lavori dureranno fino al 2011 e non si concluderanno nel 2009, come previsto.
3. I valori di polveri e rumore sono stati forniti con cadenza quindicinale, dall’Osservatorio Ambientale, solo dopo le lotte dei cittadini.
4. La valutazione degli effetti provocati dalle vibrazioni non è stata mai resa nota.
5. Gli indennizzi sono stati decisi con modalità arbitrarie che hanno escluso in modo immotivato circa 80 appartamenti in via Carracci.
6. Il termine per la presentazione delle domande è stato fissato da TAV in modo unilaterale e, almeno 20 famiglie non hanno potuto formulare la richiesta in tempo utile.
7. Una volta concordati, i risarcimenti sono stati effettuati con ritardo di mesi e mesi.
8. Gli impianti di condizionamento e i doppi vetri agli infissi sono stati installati soltanto ai piani alti, escludendo i piani fino al 3°, che subiranno polveri e rumori pesanti d’ora in poi.
9. Dopo l’installazione dei tiranti, le fogne sono state cementate e sono crollate in più punti.
10. Tale operazione, che ha comportato l’intervento degli autospurgo per 10 mesi, ha danneggiato cantine e laboratori ed ha minato la staticità degli immobili.
11. Finanche per la definizione delle responsabilità di tali interventi fra Italferr e ditta Astaldi, è stata in piedi una telenovela lunga 3 mesi.
12. La Tav ha arbitrariamente attivato un cantiere notturno (Condotte), prospiciente al n° 6 - palazzo che dovrà essere evacuato, allo studio dell’ing. Cucinella ed alla Concessionaria auto chiusa.
13. Il ponte di Galliera, che ha subito un intervento radicale che ne ha limitato l’utilizzo per molti mesi, è stato consegnato alla città con un mese di anticipo ma è già pericolosamente lesionato.
14. Oltre alle abitazioni private, sono stati lesionati: il liceo Sabin, il Museo dei Trasporti ATC e la stessa sede delle Ferrovie dello Stato in via Matteotti.
15. Le attività commerciali e artigianali hanno subito una flessione di vendite che TAV non indennizza e che proseguirà fino al 2009.

IL COMUNE ACCOMODANTE E IL QUARTIERE LATITANTE
La rassegnazione con cui l’assessore Zamboni accettato tutti i guai provocati di volta in volta dalla TAV è seconda solo alla supponenza con cui il Presidente Mazzanti ha sempre liquidato i disagi ed i danni subiti dai cittadini.
Anche le attuali condizioni del ponte di Galliera vengono accolte con fatalismo, come se fosse normale che sia in pericolo uno dei due ponti che scavalcano il fascio binari e che sopportano il grosso del traffico veicolare dal centro della città ai Quartieri Navile e S. Donato.
Eppure, le denunce sui 15 punti sopracitati sono state fatte puntualmente negli ultimi tre anni dalla Sinistra in Consiglio Comunale e dal Comitato dei Cittadini, che si è costituito.
L’assessore Zamboni dovrebbe essere inferocito e dovrebbe andare ben oltre le lettere a Italferr, visto che la stessa RFI, dopo i disastri provocati nelle fogne, aveva assunto il coordinamento delle attività di valutazione dei danni statici alle proprietà.
E, invece, Italferr decide le evacuzioni degli immobili in pericolo, senza informare il Comune.

La situazione, se non fosse drammatica, sarebbe ridicola perché lo stabile da evacuare in via Carracci n° 6 non era stato considerato “FRONTISTA” e quindi era stato escluso da qualsiasi risarcimento.
La latitanza del Quartiere è gravissima, se si pensa che lo stesso termine di presentazione delle domande di rimborso è stato fissato da TAV arbitrariamente e che ai cittadini non è stato mai notificato un avviso da parte del Comune (dando per scontato che la notizia si leggesse sui quotidiani).
Il presidente Mazzanti rifiuta, da almeno 8 mesi, di convocare un’assemblea con i cittadini, che gli viene sollecitata ad ogni seduta del Consiglio di Quartiere dai consiglieri della Sinistra Arcobaleno.
Per i cittadini di Via Carracci fidarsi della TAV sarebbe un errore perché la mala fede è risultata evidente in tante occasioni. Invece, credere in Zamboni sarebbe un atto di fede suicida perché l’Amministrazione, finora, a sempre rincorso le emergenze da noi denunciate e non ha non ha mai anticipato o risolto in modo definitivo un problema.
Sull’evacuazione del civico n° 6 Italferr tenta di dividere gli inquilini e trattare individualmente con ciascuno. Noi chiediamo una trattativa pubblica, alla presenza dell’Assessore, del Comitato di via Carracci e degli organi di stampa.
Inoltre, riteniamo fondamentale che, almeno, l’Amministrazione formuli proprie valutazioni tecniche sull’emergenza del ponte di Matteotti e degli immobili evacuati o da evacuare da confrontare con le perizie tecniche di Italferr.