La torta è violenta o non violenta?


21 dicembre 2001 - Vari

Premesso che condivido in pieno la filosofia di prendere a torte in faccia degli emeriti imbecilli, mi chiedo se sia veramente non violenza assoluta; se è considerata violenza (verbale) insultare qualcuno... Pur non facendo del male al colpito, la torta in faccia può essere un atto che porta una leggera forma di violenza, seppur dolce come la panna.
Io non sono un non-violento (ma non sono nemmeno né un killer né un picchiatore, sia ben chiaro) e concepisco benissimo queste forme di contestazione; magari gli avrei sputato anche addosso, non lo so, però non mi nascondo dietro alla parola non violento. E’ una classificazione un po’ più rischiosa, però rispecchia la realtà.
C’è violenza e violenza... la violenza di ammazzare o picchiare uno, la violenza di sbeffeggiare e prendere a pesci, anzi torte, in faccia degli emeriti coglioni dittatori.
Voi che ne pensate?

David

PAROLA D’ESPERTO
Secondo me un’azione nonviolenta per essere definita tale dovrebbe avere alcune caratteristiche e dovrebbe partire da alcuni presupposti. Per non farla troppo lunga e non volendo entrare in maniera approfondita nei meandri del pensiero nonviolento (scritto attaccato ...please), uno di questi presupposti è quello che la persona contro la quale è diretta l’azione non dovrebbe mai essere umiliata, ma attraverso il gesto, l’azione dovrebbe capire che sta sbagliando e che arreca danno ad altre persone. Insomma l’azione dovrebbe servire ad aprirgli gli occhi e a cambiare il suo comportamento (anche attraverso l’opinione pubblica che grazie all’azione fatta con intelligenza si schiera “contro” di lui). Ritengo che lanciare una torta e soprattutto farlo in un ambiente pubblico, davanti ad altra gente porti verso la direzione opposta...l’umiliazione. Quindi secondo me quell’azione non si può considerare nonviolenta. Detto questo al di là del brutto episodio della bastonata nell’apprendere la notizia della torta in faccia anch’io mi sono fatto una bella risata e ho goduto del fatto. Esistono violenze e violenze e sicuramente una torta in faccia è una violenza ridicola e poca cosa.

Massimiliano Pilati
Movimento nonviolento

VIOLENZA CONTRO UNA TORTA
«C’è violenza e violenza... la violenza di ammazzare o picchiare uno, la
violenza di sbeffeggiare e prendere a pesci, anzi torte, in faccia degli
emeriti coglioni dittatori».
E c’è in fine la violenza che consiste nell’imprimere in una torta - che è
una cosa buona - delle facce che per natura sono di merda.
Con questo scritto voglio ergermi a strenuo difensore della torta, quella vera, di pasticceria, nella convinzione che quelle che si tiravano nelle “comiche” non fossero di vero pan di Spagna, di vera crema, di vera cioccolata e di vera panna.

Carlo Loiodice

UNa DOPPIA
VIOLENZA
troppo DOLCE
La politica delle torte in faccia delle brigate pasticciere è doppiamente violenta. E’ violenta perché, anche se dolce, sempre un oggetto contundente resta e quindi usa violenza contro il colpito; ma ancora di più è violenta perchè colpisce le tasche del lanciatore, visto che per tirare una torta in faccia la devi in ogni caso comprare (violenza per le tasche) o per lo meno fare: doppia violenza ancora (violenza per le tasche di chi compra gli ingredienti e violenza per il lavoro svolto a preparare una torta, che, oltretutto, invece di mangiarti (paga per il lavoro svolto) vai a tirare in faccia a qualcuno. E’ vero che resta la soddisfazione di averlo colpito (prima forma di violenza), ma è una ben magra consolazione se la torta ti era venuta pure bene!!!

huambo

MEGLIO LANCIARLE CHE MANGIARLE
Io non sono un grande amante delle torte... per cui mi soddisfo molto di più a lanciarle… Comunque a me è capitato non una, ma due volte, di ricevere una “tortata” in faccia, e non me l’aspettavo... Beh ho cominciato a ridere tanto, ma tanto, ma così tanto, che il lanciatore poveretto c’è rimasto d’un male!!!
Perché, comunque, le sfighe spesso hanno un lato così terribilmente comico... e infatti le comiche raffigurano solo dei poveretti perseguitati dalla sfiga, e i bambini (che non hanno l’obbligo di reprimere tutti i loro istinti) ne ridono e ne rideranno sempre... io temo di essere ancora in quello stadio, ma è un problema mio!!!
Approfitto per esprimere tutta la mia solidarietà al lanciatore bastonato con un consiglio: la prossima volta non essere egoista, non far tutto da solo... chiamami!!!
Solo non fate preparare a me la torta, perchè la mia pastafrolla è notoriamente sbruciacchiata, e quindi realmente contundente.

Guido