Un silenzio che uccide. Basta Bossi-Fini, chiudere i CPT!

Comunicato stampa in relazione ai suicidi e alle rivolte al CPT di Modena
18 ottobre 2007 - Coordinamento Migranti Bologna e Provincia

Un silenzio che uccide
Basta con la Bossi-Fini, chiudere i CPT!

Due suicidi si sono consumati in questi giorni nel CPT di Modena, a pochi passi da Bologna. A questi suicidi sono seguite due rivolte trattate quasi esclusivamente come problemi d’ordine pubblico, e per i danni provocati, dalla stampa. Non sappiamo se queste siano state sedate grazie a difficili trattative, come riportato dalla stampa, oppure con l’utilizzo di manganelli e gas lacrimogeni com’è recentemente successo al CPT di Gradisca d’Isonzo.

Una volta c’era chi parlava di umanizzare i Centri di Permanenza Temporanea per migranti che punteggiano il territorio italiano. Nella nostra città un candidato sindaco, ora sindaco smemorato, parlava di superamento dei CPT. Oggi tutto tace e sappiamo solo che decine di migranti sono reclusi per colpa di una legge inumana. La Bossi-Fini continua ad operare nella disattenzione generale, e che questa reclusione produce morte.: i CPT sono ancora lì, più funzionanti che mai, ma sembra che non esistano. Si finanzia la costruzione di altri centri e il rafforzamento di quelli esistenti, come nel caso di Bologna che assieme ad altri abbiamo denunciato qualche mese fa.

In questi anni ci hanno ingannato e molti ci sono cascati: ci dicevano che con il cambio di governo le cose sarebbero cambiate e invece la legge Bossi-Fini funziona come non mai e viene applicata con estrema durezza, a Bologna e nel resto d’Italia. Ottenere il Permesso di Soggiorno è un’impresa anche quando se ne hanno i requisiti, perderlo è questione di poco. Se possibile, la situazione è peggiorata con l’introduzione del protocollo con le Poste, una rapina che chiede ai migranti di pagare per ogni rinnovo oltre 70 euro, senza nessuna garanzia sull’esito e i tempi della pratica. E poi parlano di legalità e sicurezza.

In mezzo stanno le vite di centinaia di migliaia di migranti costretti alla schiavitù del lavoro nero (come nel caso dei braccianti agricoli nel sud Italia, come nel caso dei tanti lavoratori edili del ricco nord), richiedenti asilo o costretti a subire il normale sfruttamento nei luoghi di lavoro e in centinaia di cooperative: regolari sì, ma ridotti al silenzio, alle mansioni più basse, a salari da fame pur di non perdere il lavoro e con questo quel foglio chiamato Permesso di Soggiorno. Regolari ma per poco: anche chi ce le fa non è mai sicuro, i Permessi sono rilasciati in ritardo, hanno validità brevissime e i rinnovi dipendono da lavori precari, temporanei, insicuri. Chi non ce la fa se viene trovato finisce in un CPT. Nessuno sa davvero per quanto e per quante volte: di fatto i CPT sono al di fuori di ogni controllo e garanzia. Per questo non ha senso pensare di cambiarne il nome o migliorarli, o fare qualche visita istituzionale ogni tanto, vanno chiusi e cancellati per sempre.

In questa situazione i migranti stessi non aspettano e si fanno carico della loro condizione: con le rivolte interne ai CPT, anche al prezzo di pestaggi o del peggioramento delle loro condizioni, e continuando la mobilitazione contro questa legge e i suoi dispositivi. Per questo esprimiamo la nostra solidarietà ai migranti rinchiusi a Modena e in tutti gli altri CPT d’Italia, e rinnoviamo a tutti l’invito a continuare la mobilitazione:

sabato 20 ottobre, ore 16, presidio in piazzale Sant’Agostino, Modena
domenica 21 ottobre, ore 15, assemblea dei migranti presso XM24, in via Fioravanti 24 a Bologna
sabato 27 ottobre, manifestazione nazionale dei migranti a Brescia con partenza in pullman da Bologna alle ore 10 dall’Autostazione di piazza XX settembre

- per l’abrogazione del protocollo d’intesa con Poste italiane
- per la rottura netta del legame tra il permesso di soggiorno e il contratto di lavoro
- per la chiusura definitiva dei Centri di Permanenza Temporanea
- contro i regolamenti e i patti sulla sicurezza che colpiscono i migranti e alimentano il razzismo
- per la sanatoria e la regolarizzazione permanente di tutti/e i/le migranti presenti sul territorio
- per l’abrogazione della Bossi-Fini
- per il rimborso dei contributi pagati per chi rientra definitivamente nel proprio paese

per informazioni o prenotazioni pullman per Brescia
scrivere a coo.migra@yahoo.it
o chiamare il numero 328-77-27-555

Coordinamento Migranti Bologna e Provincia