Attualità

Valencia / Erasmus in piazza in sostegno alla lotta contro il ddl Gelmini

Riceviamo da uno dei partecipanti il report del presidio tenuto sabato nella città iberica.

30 Novembre 2010 - 01:06

Si legge nella mail che ci è pervenuta: «Il sit-in è stato organizzato grazie ad un “tam-tam” informale ed ha visto la partecipazione di circa 40 persone italiane, per lo più erasmus.
Sempre sabato 27 è stata organizzata una cosa analoga anche a Madrid.
Il senso di questa protesta era quello di solidarizzare con tutte quelle persone che in questi giorni più che mai stanno lottando nel nostro paese contro la riforma Gelmini.
Sono stati realizzati striscioni in entrambe le lingue ed è stata riscossa anche la simpatia e la solidarietà di molti passanti incuriositi.
Sono stati cantati slogan in spagnolo contro Berlusconi e la ministra, oltre che alle immancabili “Contessa” e “Bella Ciao”.
Al presidio è stato distribuito anche il volantino (aùn estamos ariba de la grua – siamo ancora sulla gru) che esprimeva la piena solidarietà con la lotta di migranti e antirazzisti di Brescia, Milano e tutto il resto del “bel-paese”. Il volantino era stato realizzato il giorno in cui i compagn* sono scesi dalla gru di Brescia, è in castigliano ed è stato distribuito a tutte le realtà antagoniste di Valencia che, con nostro sommo piacere, si sono dimostrati veramente solidali. Alcuni di loro ci hanno aiutato sia nella correzzione del volantino che nella sua distribuzione, avvenuta ad alcune manifestazioni studentesche ed in occasione di un volantinaggio anti-fascista nel quartiere popolare di Benimaclet.
Inutile dire che a tutti i fratelli migranti, ai compagni e alle compagne che stanno lottando và tutta la nostra solidarietà e la nostra complicità.
Sopratutto a coloro che così duramente hanno lottato dall’alto della gru, e che stanno ancora lottando sulla torre di via Imbonati và tutto il nostro RISPETTO, perchè hanno dimostrato un CORAGGIO ed una DIGNITA’ unici.
Tutti i partecipanti a questo sit-in esprimono inoltre solidarietà a tutti gli studenti e le studentesse che sopratutto a Milano ma anche in molte altre città sono state vittime della, solita, spietata brutalità poliziesca.»