Battaglia in Val di Susa, la polizia attacca il presidio di Chiomonte. Ripubblichiamo la cronaca ed un editoriale a cura della redazione di Infoaut.
(da Infoaut)
L’assalto al NoTav e la “primavera italiana”
Mentre in questi minuti le forze del disordine stanno assaltando il presidio NoTav di Chiomonte, ci sentiamo con molta umiltà ma altrettanta determinazione di poter dire una cosa. I promettenti segnali di una “primavera italiana” si giocano oggi anche e soprattutto in Valsusa.
Il movimento NoTav ha potuto crescere e resistere nel 2005 vincendo il primo assalto a Venaus anche grazie alla generosa onda no global e no war che l’aveva preceduto. La sua tenuta ha poi “restituito” qualcosa di prezioso a quanti in questi anni hanno in ogni modo cercato di resistere ai disastri del centro-sinistra e quindi ai primi colpi della crisi globale. La possibilità di far rete e però con legami non meramente leggeri. La capacità di difendere un territorio e però aprirsi a questioni e soggetti oltre di esso. La straordinaria qualità di una composizione trasversale che ha saputo scomporre gli schieramenti partitici. Il tema dei beni comuni come la posta in palio da difendere a da riappropriare, su tutti i piani contro il profitto onnivoro. Ora, sarebbe concepibile il “risveglio italiano” senza tutto questo? Sarebbe stato lo stesso l’esito referendario?
Non crediamo – pur in questi momenti di rabbia indignazione emozione – di difendere la visuale autocentrata di un movimento nel momento in cui viene selvaggiamente attaccato. Si tratta di una questione concreta, eminentemente politica che riguarda tutti e tutte. I nodi del cambiamento sul tavolo in questo momento, in questo paese passano inevitabilmente per le sorti del movimento Notav.
Si tratta di proseguire e consolidare tutti/e insieme la ricostruzione di condizioni favorevoli contro i poteri forti che sono i responsabili della crisi economica e morale che abbiamo sotto gli occhi, poteri che presumono con la massima arroganza e vigliaccheria di poter impunemente battere la stessa via di sempre. Si tratta di dare uno schiaffo sonoro a un sistema partitico della governance pseudobipolare. Si tratta di rispondere alle mazzate in vista sul piano economico e sociale.
Non chiediamo solidarietà formali. Anzi, non chiediamo proprio nulla. A ognuno di noi, coi suoi modi, la scelta di stare da una parte o dall’altra. Il secondo round è solo iniziato. Sapremo resistere, abbiamo imparato a resistere nel tempo. La “primavera italiana” se ha da essere inizia qui e ora.
> La cronaca:
ore 10.35 – Quattro attivisti tenuti in fermo di polizia.
ore 10.25 – Dopo ore di continuo lancio di lacrimogeni, la popolazione NoTav si raduna nei boschi
ore 9.30 – Le forze dell’ordine (polizia e carabinieri) sono entrati nel terreno del presidio della comunità montana e i presidianti stanno scappando nei boschi in massa seguiti dalle forze dell’ordine, siamo alla caccia all’uomo. Le forze dell’ordine non erano autorizzate ad entrare nei terreni della comunità montana.
ore 7.55 – lancio di lacrimogeni alle centrale, hanno sfondato
ore 7.45- alla barricata Stalingrado la ruspa sta spaccando il guard rail, gli idranti sparano da dentro la galleria per proteggere l’operato della ruspa
ore 7.30 – assembramento sbirri di fronte alla “centrale”. Proposta indecente “vi lasciamo prendere le vostre cose e andare via”… Rifiutata!
ore 7.05 – sparati i fuochi d’allarme alla barricata centrale, inizia la trattativa tra sindaci e polizia
ore 6.55 – uomini e mezzi in arrivo anche alla barricata Centrale, mentre uomini in divisa scendono a piedi da Giaglione paese, Turi viene portato via su un cellulare
ore 6.45 – Turi Vaccaro, noto pacifista non violento è stato trascinato fuori dalla barricata sull’autostrada e duramente picchiato. in questo momento è in stato di fermo
ore 6.40 – colonne di mezzi in arrivo anche da Ramats
ore 6.30 – la polizia raggiunge anche la Maddalena, una ruspa cerca di fare manovra per aprire un varco alla barricata stalingrado. I NOTAV pronti a mettere i corpi di mezzo.
ore 6.15 – il primo fronte aperto è quello di Giaglione, già tagliato il guard rail autostradale, i carabinieri scendono a piedi dallo svincolo e si fermano a pochi metri dalle barricate
ore 6.05 – le forze dell’ordine cercano di tagliare il cancello che chiude lo svincolo di Giaglione
ore 6.00 – avvistate circa 80 camionette accompagnate da draghe con pinze, spalaneve e ruspe, un elicottero sorvola la zona
ore 5.45 – la Cub conferrma lo sciopero generale del settore privato per oggi
ore 5.30 – Gli uomini in unforme sono arrivati! Iniziano ad arrivare mezzi e uomini dalla parte dell’autostrada: draga con pinza e altri mezzi meccanici… molti uomini al seguito