Acabnews Bologna

“Perché i servizi sociali si sono disinteressati di Eduard e famiglia?”

Sfratto rinviato a febbraio per un operaio Caab, moglie e figlio piccolo. Sabato 19 dicembre’015 corteo da piazza dell’Unità per la moratoria delle esecuzioni e contro la gestione delle occupazioni abitative in termini di ordine pubblico.

10 Dicembre 2015 - 18:26

Una mattina di resistenza allo sfratto per Eduard e la sua famiglia.
Difendiamo noi il diritto all’infanzia felice!

12345405_1203991366296768_5490735537297975742_nOggi a casa di Eduard, operaio al Caab, salario da fame e un figlio piccolo a carico insieme alla moglie. Questa mattina la comunità solidale di Social Log ha resistito allo sfratto che doveva essere attuato da ufficiale giudiziario e polizia e siamo riusciti a rinviare lo sfratto al 18 febbraio. In questi giorni in cui molti sollevano la questione “povertà e infanzia” in un dibattito pubblico fin troppo pretestuoso e aperto, non da noi, più per esigenze politiche che per reale interesse chiediamo alla città: “perché i servizi sociali si sono disinteressati della situazione di Eduard e della sua famiglia? Perché gli hanno detto: per te non abbiamo nessuna soluzione?”. Domande semplici a cui noi diamo una risposta pratica: questa mattina abbiamo garantito noi a Eduard e alla sua famiglia di poter vivere dentro la propria casa per altri tre mesi. Così come le occupazioni abitative hanno permesso a decine di bimbi e bimbe di nascere al caldo e in un contesto dignitosissimo fino a quando manganellate e sequestri preventivi, come nel caso dell’ex-Telecom, non li hanno ributtati nel migliore dei casi in percorsi di assistenza sociale pubblica che più di cronicizzare la condizione di povertà non riesce o non vuole fare. Se in città si deve aprire una discussione sulla povertà e l’infanzia lo si faccia in modo sincero e non per nascondere assenze, mancanza di risorse e incapacità di quegli istituti che al contrario dovrebbero garantire una qualità della vita dignitosa per tutta la popolazione della città.

Anche oggi quindi rendiamo noto che la lotta paga e dà le soluzioni di cui una parte della città ha bisogno. La solidarietà degli inquilini resistenti allo sfratto, degli occupanti di case, e anche di quanti ieri resistevano nel piazzale e sul tetto dell’ex-Poste ha abbracciato la famiglia di Eduard in un picchetto resistente allo sfratto e ha impedito che fossero buttati in strada. Sì, questa mattina, all’alba, c’erano anche quanti hanno resistito all’ex-Poste per più di 50 ore e che senza batter ciglio, e vincendo la stanchezza, si sono messi a servizio di chi sta soffrendo il dolore dello sfratto, dolore conosciuto in passato, prima di raggiungere la lotta, da tutta la comunità Social Log.

Per quanto riusciremo a resistere allo sfratto per la famiglia di Eduard? Senza una moratoria immediata degli sfratti e la fine degli sgomberi delle occupazioni abitative non possiamo che dire pubblicamente che gli sfrattati di ieri ed oggi saranno gli occupanti di domani!

Per questa ragione rilanciamo il corteo del 19 dicembre che partirà alle 15h da Piazza dell’Unità per affermare la necessità della moratoria degli sfratti e della fine della gestione in termini di ordine pubblico delle occupazioni abitative.

Sempre più forte il movimento di lotta per la casa continua la sua giusta battaglia!

Casa, reddito, dignità!

Comitato Inquilini Resistenti con Social Log