Attualità

Modena / Chiude il Cie

Si parla di ristrutturazioni urgenti ma la struttura potrebbe non riaprire. Come a Bologna, era gestito dal consorzio Oasi. Ad oggi, nessun centro è più attivo in Emilia-Romagna.

09 Agosto 2013 - 15:35

Il Centro di Identificazione ed espulsione di Modena segue la stessa sorte di quello di Bologna. Dopo il passaggio della gestione, alcuni mesi fa, dalla Misericordia al Consorzio L’Oasi, vincitore di una gara al massimo ribasso, la situazione all’interno della struttura era divenuta talmente insostenibile che la Prefettura ne ha chiesto, e ottenuto, la chiusura dal Ministero dell’Interno.

Critica anche qui la situazione dei 27 dipendenti del consorzio che, non avendo ricevuto tre mensilità di stipendio, hanno scioperato diverse volte negli scorsi mesi. I sindacati chiedono che venga concessa la cassa integrazione.

A oggi sono rimasti solo sei reclusi, e ufficialmente, mercoledì prossimo il Cie chiuderà i battenti per “urgenti lavori di ristrutturazione”, ma, così come per l’analogo centro di via Mattei a Bologna, non è affatto certo che si arrivi a una riapertura. Intanto, non si può che registrare il dato che l’Emilia Romagna, almeno per ora, è finalmente priva di queste assurde e crudeli strutture di detenzione amministrativa. In tutto il centro-nord, restano aperti solo i centri di Torino, Milano e Gorizia, dove con tutta probabilità saranno ancora rinchiusi  migranti anche provenienti dalla nostra regione.

(foto Dire)