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La scuola in piazza contro la riforma Renzi [foto]

Oggi giornata di sciopero e manifestazioni contro la “Buona scuola”. Striscione sulla Prefettura per ricordare i morti del Mediterraneo. Nei prossimi giorni la mobilitazione continua con il boicottaggio dell’Invalsi.

05 Maggio 2015 - 14:48

Sciopero scuola (foto Zic.it)La scuola bolognese sciopera e scende in piazza contro la riforma del governo Renzi. Due le manifestazioni che stamattina hanno attraversato il centro della città, prima di congiungersi e concludere insieme la giornata in piazza Nettuno: Cobas, Coordinamento precari della scuola e Comitato bolognese in sostegno dell’iniziativa di legge popolare “Una buona scuola per la Repubblica” (Lip buona scuola) sono partiti da piazza XX Settembre; da piazza San Francesco, invece, si sono mossi gli Studenti medi autorganizzati, il Coordinamento studenti medi dell’Emilia-Romagna e gli Educatori contro i tagli. In piazza, secondo gli organizzatori, sono scese più di 2.000 persone.

Nei cori intonati durante il corteo partito da XX Settembre, la “buona scuola” diventa la “buona sola”; sullo striscione piu’ in vista campeggia la scritta “Renzi puffarolo”, mentre quello di apertura recita “Partigiani della scuola pubblica”. Non  mancano i fischi indirizzati a Renzi L’adesione allo sciopero “e’ altissima”, afferma un’insegnante dell’Istituto comprensivo di Sasso Marconi: “Sono chiusi anche tutti i plessi della mia scuola ed erano almeno 12 anni che non succedeva”. Per i Cobas, l’adesione allo sciopero si aggira sull’80%.

La protesta degli studenti partiti da San Francesco e’ cominciata dalla Prefettura, dove i manifestanti hanno appeso due striscioni che richiamano le morti nel Mediterraneo: “I vostri confini uccidono” e “assassini”. Vicino all’ingresso del Palazzo del Governo gli studenti hanno lasciato delle barchette di carta, “rosse come il sangue dei migranti morti in mare”.

Dopo che i due cortei si sono uniti, la manifestazione si è conclusa con un lungo microfono aperto davanti al sacrario dei caduti della Resistenza: “Qui si ricordano i partigiani caduti per la liberta’ degli italiani, ma noi- si afferma al megafono- non vogliamo cadere, vogliamo vincere e far ritirare il ddl”. Quella di oggi e’ stata “una gran bella giornata e le scuole all’80% sono rimaste deserte”, commentano i Cobas: questo provvedimento “la scuola non lo vuole, non vuole questo tipo di riforma ma vuole poter lavorare, in pace e con le risorse”.

Dopo lo sciopero di oggi,  “è chiaro che non e’ finita oggi”, dice il sindacato di base. Per i Cobas, innanzitutto, ci sono altre due giornate di sciopero convocate per boicottare la somministrazione dei test Invalsi: domani braccia incrociate alle elementari, il 12 nelle scuole superiori. L’obiettivo e’ “bloccare un quiz che nulla ha a che fare con i sistemi di valutazione ma, in realta’, e’ strettamente legato a una visione della scuola dirigenziale e di finta meritocrazia”. Per ridurre l’impatto economico dello sciopero, è stata attivata anche una “cassa di resistenza”.

Contro l’Invalsi si muovono anche gli studenti del Cas, che oggi hanno calato uno striscione “No Invalsi” dalla scalinata del Pincio. Per il 12 il Cas annuncia di voler boicottare i test e invita gli studenti a lasciare i moduli in bianco. In vista di quell’appuntamento, il collettivo lancia una “giornata di mobilitazione” per giovedi’, nel parco della Montagnola, con banchetti informativi, writing su pannelli, torneo di frisbee, musica e rinfresco. Ci sara’ spazio anche per “momenti di confronto con genitori e professori che si uniscono a noi in questa lotta”, spiega il Cas.

> Guarda le foto della giornata:

http://www.flickr.com/photos/zicphoto/sets/72157651916261867/show