Acabnews Bologna

La colletta dei dipendenti comunali per i facchini Granarolo in lotta

Dalla parte dei lavoratori si schierano Valerio Evangelisti: “Eventi degni d’inizio ‘900”, e Wu Ming 1: “Lotte nella logistica sono ossigeno”. Aderiscono al corteo anche Cobas, Usb, Usi, Coordinamento Migranti, Xm24, Vag61, Casona di Ponticelli, Berneri…

31 Gennaio 2014 - 10:49

I Cub-Cobas hanno organizzato a Palazzo d’Accursio un banchetto di raccolta dei buoni pasto tra i lavoratori a favore dei facchini in lotta, raggiungendo la somma di 300 euro. Un secondo banchetto è in programma lunedì prossimo davanti alla sede di Piazza Liber Paradisus: “La solidarietà dei dipendenti comunali che donano i buoni mensa rappresenta un bell’esempio di aiuto fra settori diversi del mondo del lavoro, mentre la politica, le Istituzioni, la Polizia che picchia chi difende i diritti del lavoro, addirittura il prefetto di Bologna, con le loro azioni intendono solo aumentare il clima di contrapposizione fra lavoratori e cercano di convincere l’opinione pubblica che la lotta dei facchini è inutile e che la difesa del lavoro è un’azione violenta”, scrive la Confederazione Cobas in una notta, con la quale aderiscono al corteo di sabato prossimo: “E’ una lotta giusta e riguarda tutti: continuerà aumentando il consenso in altri settori lavorativi”.

Sono arrivate anche prese di posizione dal mondo della cultura: “Non avrei mai pensato di dover assistere, nel 2014, a eventi degni degli inizi del ‘900. Lavoratori licenziati per avere scioperato contro la riduzione ulteriore di paghe da fame, violenze contro poveri diavoli per spezzarne i picchetti, arresti arbitrari e pestaggi di sindacalisti, false promesse e false accuse da parte delle autorità, campagne stampa menzognere che addebitano le violenze a chi le subisce”, scrive Valerio Evangelisti.”La sorpresa – aggiunge – viene dall’identità dello sfruttatore: cooperative che mantengono arbitrariamente quella denominazione ormai solo formale, appoggiate dal consenso, dalla complicità attiva o dall’indifferenza di sindacati ‘ufficiali’ di cui il tempo ha ingiallito il colore e deturpato le funzioni. Forze che non si vergognano di tradire clamorosamente la loro stessa storia. Io spero che i lavoratori della logistica tengano duro, in nome di quel valore supremo che ispirò proprio quei proletari come loro che fondarono cooperative e sindacati: la dignità. Auguro invece la sconfitta a coloro che l’hanno persa”.

Dalla parte dei lavoratori della logistica poi Wu Ming 1: “Un padrone è un padrone, un padrone è uno sfruttatore e ogni padrone combatte incessantemente la lotta di classe. Un padrone ‘di sinistra’ e’ un ossimoro vivente (anzi, un ossimoro non-morto). ‘Cooperativa’ e’ una parola che non significa più un cazzo. Dovrebbe essere l’Abc, ma l’analfabetismo di ritorno ci strangola” e dunque “il grande, grandissimo merito dei lavoratori in lotta nella logistica, in Emilia e in altre parti d’Italia, è di aver ricominciato ad alfabetizzare. In questi giorni più che mai afflitti da un discorso pubblico portato avanti quasi solo da infami e interamente composto da minchiate, e mentre i padroni indulgono nei più canaglieschi ricatti (si veda la vicenda Electrolux), le lotte nella logistica sono, come suol dirsi, ossigeno. E ci sono tanti modi di usare l’ossigeno”. Ad esempio, “Nella scena finale del film ‘Lo squalo’, una bombola d’ossigeno viene conficcata tra i denti del mostro e fatta esplodere. Del mostro non rimangono che frattaglie, e i nostri eroi nuotano verso casa. Buona nuotata, compagne e compagni”.

Oltre alla Confederazione Cobas, sono numerose le adesioni alla manifestazione che il 1 febbraio partirà alle 15 da Piazza dell’Unità, e che si aggiungono a quelle di Crash e Hobo giunte nei giorni scorsi: “Quelli che oggi gridano allo scandalo per i picchetti organizzati dai lavoratori, sono gli stessi che giustificano il non rispetto degli accordi sindacali ed è inutile che la Granarolo provi a schivare responsabilità che sono interamente sue. Il controllo di quello che avviene all’interno del posto di lavoro è responsabilità del datore di lavoro”, accusa Usb, che addita il sistema delle “cooperative nella logistica, ma non solo, che definire ai margini e probabile fucina delle criminalità organizzate e’ diventato un eufemismo. Ormai sono sempre piu’ frequenti gli episodi di pestaggio, sfruttamento, lavoro in nero e di cooperative fantasma che spariscono da un giorno all’altro cambiando sede e nome per evitare responsabilità dirette nei confronti dei lavoratori sfruttati”. Di questo “si dovrebbero occupare la magistratura e la politica: della situazione lavorativa che precariato e leggi razziste come la Bossi-Fini hanno creato” invece di “tentare di criminalizzare chi lotta per il lavoro ed una vita dignitosa”.

Aderiscono inoltre Coordinamento Migranti, Associazione Lavoratori marocchini in Italia, Associazione Senegalese Cheikh Anta Diop, Comunità Pakistana Bologna, SIM Scuola di Italiano con migranti-XM24, Sportello medico-legale XM24, Spazio Pubblico Autogestito XM24, Lavoro Insubordinato, Circolo Anarchico Berneri, Usi e Nodo Sociale Antifascista, che in un comunicato congiunto stigmatizzano “la presa di posizione della Filt-CGIL, che ha accusato il sindacato SiCobas e i lavoratori migranti della logistica di creare una “guerra tra poveri” con le loro lotte e le loro vertenze. Questo, oltre ad essere inaccettabile, è anche ridicolo: l’unica guerra è quella fatta ai poveri da parte dei colossi della cooperazione, che attraverso la precarizzazione estrema e il ricatto del permesso di soggiorno hanno guadagnato miliardi sulla pelle delle e dei migranti e precari. Un sindacalismo responsabile difende i lavoratori, e non fa come la CGIL, che in questi anni ha sempre rifiutato di scioperare contro la legge Boss-Fini, arrivando al punto di definire lo sciopero migrante del primo marzo 2010 come ‘sciopero etnico’. Il vero irresponsabile è chi si schiera contro i lavoratori quando rivendicano salario e diritti. Non è la lotta ma lo sfruttamento a essere “etnico”, perché si fonda su gerarchie iscritte sulle linee del colore e della provenienza. Laddove sembrava impossibile, nel settore della logistica, le lotte dei lavoratori migranti hanno messo radicalmente in discussione gerarchie sociali, economiche e razziali su cui i padroni hanno estratto per anni profitti enormi. É una lotta cruciale non solo per tutti i migranti, ma anche per tutti i precari, operai e studenti italiani che ogni giorno fanno i conti con i ricatti della precarietà e la necessità di organizzazione politica. Per questo sabato saremo in piazza, per ribadire il nostro sostegno ai lavoratori migranti della logistica nella lotta contro sfruttamento e razzismo istituzionale.”

Parteciperanno infine Vag61 e Associazione Primo Moroni/Nuova Casa del Popolo di Ponticelli: “Le violenze delle forze dell’ordine, l’arresto dei delegati sindacali e le dichiarazioni rilasciate nei giorni scorsi dai poteri forti della città, dai sindacati confederali e da partiti di centrodestra e centrosinistra non fanno altro che confermare che la parte giusta è quella di chi non piega la testa: con i facchini in lotta, fino alla vittoria!”, si legge sul blog dello spazio libero autogestito di via Paolo Fabbri; da Ponticelli la solidarietà con “la precaria situazione lavorativa vissuta dai facchini della cooperative in appalto alla Granarolo, costretti a rivendicare la propria dignità e il proprio diritto al lavoro. Le problematiche legate al lavoro e alle questioni sociali connesse non si rivolvono con le forze dell’ordine”.