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Klf: verso il 15 ottobre, passando per Barcellona e Tunisi

Ieri assemblea nazionale promossa dal Knowledge Liberation Front all’Università di Bologna per discutere di diritto all’insolvenza, rifiuto della rappresentanza e reddito.

14 Settembre 2011 - 22:41

“La crisi va vista come l’occasione per una trasformazione radicale dell’esistente. Non abbiamo nulla di vecchio da difendere, bisogna ripartire da zero. Deve realizzarsi davvero lo slogan Que se vayan todos!“. E’ il messaggio lanciato con uno degli interventi conclusivi dell’assemblea nazionale che si è svolta ieri all’Università di Bologna, promossa dal Knowledge Liberation Front in vista dei meeting transnazionali di Barcellona e Tunisi. Un’assemblea molto partecipata, che ha visto arrivare a Bologna diverse realtà dal resto d’Italia (ad esempio da Roma, Milano, Pisa e Torino).

In molti interventi si è sottolineato come la giornata del 15 ottobre sia una opportunità importante per l’apertura di uno spazio politico incisivo e radicale che guardi, ovviamente, oltre i confini nazionali (non sono mancati i riferimenti alle rivolte euromediterranee e al Cile): i meeting di Barcellona e Tunisi, naturalmente, possono giocare un ruolo fondamentale da questo punto di vista. Per quanto riguarda l’Italia, moltissimi contributi hanno sottolineato come questa prospettiva debba necessariamente distinguersi da un insufficiente antiberlusconismo. Altro terreno evocato ieri, poi, è quello della costruzione dello sciopero precario (di cui si riparlerà, di nuovo a Bologna, il 24 e 25 settembre). Tutto questo ponendo come obiettivi chiari il diritto all’insolvenza, il rifiuto della rappresentanza ed una campagna transnazionale sul reddito.