Acabnews Bologna

Il Santo Stefano e la Resistenza quotidiana

Ieri presidio per la chiusura di Casapound e contro le minacce di sgombero a Atlantide e Làbas. Pubblichiamo un report inviatoci dai partecipanti: Forza Nuova? “Isolati in un angolo”.

06 Aprile 2014 - 14:24

Sabato 5 aprile 2014 in piazza Santo Stefano si è tenuta una delle tante iniziative organizzate in questa primavera da Bologna antifascista in collaborazione con una moltitudine di spazi sociali e di collettivi di movimento. Per tutto il pomeriggio la piazza si è riempita di centinaia di compagni e compagne, di parole e musica, di socialità e cibo, di libri e migliaia di volantini. La sera ci si è spostati a porta S. Stefano, presso le sedi del Circolo Anarchico Berneri e di Atlantide: anche qui, canti, discussioni, proiezioni di video.

Sì è così voluta portare in pieno centro la nostra Resistenza quotidiana, ora più che mai necessaria di fronte alle reiterate e arroganti minacce di sgombero di due spazi vitali del quartiere: Atlantide e LàBas.

Con la giornata di sabato è stato lanciato un triplice segnale:

1. le istituzioni del quartiere non provino mai più a mettere a disposizione sale pubbliche e a concedere patrocini a gruppi di estrema destra per i loro convegni revisionisti e xenofobi.

2. la sede di Casa Pound in via Malvolta 16D deve chiudere definitivamente. I fascisti se ne devono andare dal quartiere e dalla città.

3. Comune e questura sono avvertiti: Atlantide non si tocca, e così LàBas. Se proverete a procedere con gli sgomberi rimarrete bruciati. Per noi questi posti sono baluardi di libertà, segni tangibili delle dinamiche di trasformazione sociale che stiamo mettendo in atto. A reagire ad eventuali azioni di forza saremo tutti quelli presenti in piazza sabato e molti e molti di più. Guai a chi ci tocca!

Mentre piazza Santo Stefano era affollata, in un angolo dal centro Forza Nuova chiamava con intento provocatorio un presidio provinciale, a cui ha risposto una decina di militanti. Circondati e chiusi da decine di poliziotti e da camionette messe di traverso per evitare contestazioni, sono rimasti invisibili a chiunque e completamente isolati in una piazza sui cui muri in cui nottetempo erano comparse scritte su scritte contro la loro presenza.

In piazza Santo Stefano invece si sono alternati diversi interventi seguiti con partecipazione: sulla campagna antifascista di questa primavera 2014, sulla necessità di una Resistenza quotidiana a fronte dell’emergere in tutta Europa di pulsioni nazionaliste e xenofobe, contro l’omofobia, per la difesa e il rafforzamento di una rete collaborativa tra spazi sociali occupati e autogestiti, sulla storia dell’ascesa del fascismo.

Il quartiere S. Stefano è antifascista