Acabnews Bologna

Il 17 “sciopero del mondo della formazione: o la borsa o la vita!”

Bartleby in vista delle mobilitazioni del 17 novembre’010: “Creare relazioni nuove e progetti di autoriforma che dimostrino la possibilità della presa di parola di studenti e precari”.

16 Novembre 2010 - 18:39

Piazza San Francesco ore 10

Il 17 ottobre scorso, il giorno successivo alla straordinaria mobilitazione contro l’attacco della Fiat e del governo Berlusconi alle condizioni di vita e di lavoro in questo paese, si è tenuta alla Sapienza una partecipatissima assemblea: studenti, precari, ricercatori, sindacati hanno provato a delineare un fronte comune contro la crisi e le politiche economiche del governo.

In quell’occasione sono state identificate alcune giornate di mobilitazione: piccoli ma importanti passi verso la costruzione di uno sciopero generale, sempre più indispensabile in un paese in cui la democrazia è senza diritti e il futuro di un’intera generazione sembra avere come unico orizzonte l’insicurezza provocata dalla precarietà. In quell’occasione la data del 17 novembre era stata individuata come prima giornata di mobilitazione. Una data e un corteo che coinvolge insieme a noi tutto il mondo della formazione: studenti medi, insegnanti, ricercatori, universitari, saremo in piazza uniti a partire dal rifiuto delle contro-riforme dell’istruzione e dell’università, dall’opposizione netta al tentativo del governo di distruggere il mondo della formazione, di dequalificarlo operativamente e socialmente.

In questo contesto salta subito agli occhi quanto la meritocrazia targata Gelmini sia soltanto un modo per gestire la dismissione dell’università pubblica. La retorica sul merito si toglie la maschera delle belle parole e mostra il suo vero volto: con l’ultima finanziaria – approvata pochi giorni fa – il ministro Giulio “Mani di forbice” Tremonti con il consenso della Gelmini, ha ridotto dell’ 89,55% (da 246 milioni a 25,7) i fondi destinati al finanziamento delle borse di studio universitarie.

Detto altrimenti, già da quest’anno solo 2 studenti su 10 dei 180.000 aventi diritto, avranno la possibilità di ottenere l’assegno. A chi dimostra di essere in regola rientrando nei canoni di reddito e di carriera, previsti dal regolamento sull’erogazione delle borse di studio, viene comunque tolto il diritto di completare il suo percorso formativo.
A questo si aggiunge il prestito ad onore che costringe gli studenti con meno reddito a indebitarsi per accedere all’università.
Tutto questo nel momento in cui le strutture del welfare mostrano la loro inefficienza.

Dopo i tagli dei fondi all’università, che molto probabilmente provocheranno la soppressione di alcuni atenei, questa manovra è l’ennesimo attacco al diritto di studio l’ennesima manovra per rendere ancora più ricattabili gli studenti, per estendere la precarietà nelle sue forme più violente abbattendo quei (pochi) diritti che ancora esistono.
È necessario porre al centro della protesta l’obiettivo del rifinanziamento dell’università e l’elaborazione di un nuovo welfare che migliori la condizioni di chi subisce ogni giorno un duro attacco.

Si tratta battaglie trasversali attorno alle quali formare un fronte compatto del mondo della formazione e che abbia la forza di uscire da sè e creare coalizione, di invocare e ottenere uno sciopero generale, di bloccare il paese per fermare l’attacco alle intelligenze sferrato dal governo e dai suoi ministri, per imporre la nostra voglia di vivere studiare al tempo della crisi.

E’ necessario creare relazioni nuove e progetti di autoriforma che dimostrino la possibilità della presa di parola di studenti e precari, della costruzione qui ed ora di un’altra università possibile, e, a partire da questo unirsi alle altre realtà del mondo della formazione, che in questo periodo subiscono gli stessi attacchi del mondo dell’università.

Con queste figure è possibile costruire un modo nuovo di intendere i percorsi formativi che riconosca il protagonismo del mondo della formazione in un´uscita dalla crisi che sia all’altezza delle esigenze economiche e culturali.

LA GHENGA DEL SOLDINO RITMAVA LA SUA AGONIA
BATTENDO IL TEMPO COL PIEDE AI BORDI DELLA VIA
L´UOMO CUTTER, CONOSCIUTO COME TREMONTI GIULIO,
BRAMAVA CON L´AMICA MARYSTAR NELL´UGGIOSO BUIO
IL LORO COLPO ERA L´ASSALTO ALLA GIUNGLA UNIVERSITARIA
CON UN FORBICINO AVEVANO FATTO MAMBASSA IN FINANZIARIA
ABOLITE LE BORSE DI STUDIO LO STUDENTUME SI INFIAMMO´
IL FANTASMA DELLO SCIOPERO GENERALE UNENDOSI A LORO RECLAMO´:

O LA BORSA O LA VITA

MARMAGLIA

Bartleby