Acabnews Bologna

“Francesca, Francesco, Ivan, Parvis, Loris e Gigi liberi!” [comunicati in aggiornamento]

Hobo: “Presidio h18 in p.Verdi per rispondere a questo vile attacco da parte del sistema di potere del Pd i cui referenti sono Università, Procura e Comune!”. Solidarietà da Cua, Noi Restiamo, Làbas-Tpo, Ross@, Vag61.

15 Maggio 2015 - 10:20

Francesca, Francesco, Ivan, Parvis, Loris e Gigi liberi!

Corteo di Hobo contro i divieti di dimora - © Michele LapiniEcco la prima risposta alla campagna ‪#‎LibertàDiDimora‬, di cui Hobo fa parte e che ha portato allo scoperto le responsabilità politiche e l’arbitrarietà dei provvedimenti della Procura. Ecco la risposta a chi, con metodo, determinazione e continuità, costruisce percorsi di conflitto nella città del sistema di potere PD. Ecco la risposta a chi si impegna quotidianamente a contestare e lottare contro il governo e i ministri dell’austerity e dell’impoverimento sociale. Dopo i divieti di dimora a Loris e Parvis in vista del primo maggio No Expo, questo pomeriggio sono stati notificati in Questura cinque arresti domiciliari ad altrettanti compagn@ di Hobo (di cui uno, Parvis, già colpito da divieto di dimora). I “fatti” utilizzati risalgono al 12 dicembre dello scorso anno, quando molti student@ e precar@ – nel giorno dello sciopero generale – contestarono la presenza della ministra Madia all’interno dell’università, invitata come sempre dall’amministrazione del rettore embedded Ivano Dionigi. Ci furono violente cariche da parte della polizia, che causarono vari feriti e impedirono agli studenti di fare ingresso a un evento pubblico nella loro università. Oggi, a mesi di distanza, i compagni e le compagne vengono privati della libertà per aver affermato il diritto al dissenso contro il governo cittadino e nazionale e contro un’università ormai divenuta scuola di precarietà e polizia.

Ancora una volta, dove non arrivano con una politica ormai priva di legittimità, intervengono Procura e Questura. Ancora una volta sono utilizzate misure cautelari preventive, per non aspettare i tempi del processo e comminare subito arbitrariamente la pena. Questo avviene ai tempi del partito unico della nazione di Renzi.

Se pensano con queste misure di intimorire i percorsi di lotta, si sbagliano di grosso. Anzi, questi provvedimenti da codice Rocco sono la misura della loro paura. Avanti così, la strada è quella giusta: attaccare il Pd è possibile, attaccare il Pd è necessario.

Francesca, Francesco, Ivan, Parvis, Loris e Gigi liberi! Liber@ tutt@!

Hobo

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Alla luce delle nuove infami misure cautelari che hanno colpito Ivan, Francesco, Francesca, Gigi e Parvis domani mattina aderiremo alla conferenza stampa e al presidio lanciato dalla campagna Libertà di Dimora.

Lanciamo per domani un presidio alle h 18 in Piazza Verdi per rispondere a questo vile attacco da parte del sistema di potere del partito Democratico i cui referenti sono: Università, Procura e Comune!

Non ci fate paura!

Ivan, Parvis, Francesco, Francesca e Gigi liberi subito!

Hobo

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Solidarietà al collettivo Hobo.

Esprimiamo solidarietà al collettivo Hobo fatto oggetto in questi ultimi giorni di una forte aggressione repressiva da parte di questura e procura della città. Dopo il divieto di dimora anche gli arresti domiciliari vengono applicati nel goffo tentativo di criminalizzare percorsi di lotta e giusta contestazione ai responsabili governativi della devastazione e sofferenza sociale.
La stretta repressiva incorso a Bologna non farà arretrare di un solo metro le lotte che determinate e rabbiose continueranno ad avanzare nella direzione della giustizia sociale e della liberazione dagli effetti della crisi.

Liberi tutti, libere tutte… subito!

Collettivo Universitario Autonomo

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Un hobo dimora ovunque

Nei giorni dell’EXPO, vetrina di un sistema in crisi malcelata, ai tempi del lavoro gratuito, dell’austerity in casa e della guerra alle porte, chi si oppone al grande progetto padronale va stroncato. Forte e rapidamente. Apprendiamo che ieri la questura di Bologna non si è lasciata scappare l’ennesima occasione per dedicarsi a reprimere chi alla crisi si oppone ogni giorno, chi è costretto a lavorare gratis, chi subisce sulla sua pelle l’austerity e chi sarà sempre contrario a tutte le guerre. Un’occasione repressiva che ci pare davvero eccessiva, soprattutto in questi giorni: non bastano i divieti di dimora? non bastano i 13 denunciati per aver contestato Renzi? non bastano gli sgomberi e i sigilli?

La campagna Noi Restiamo dà piena solidarietà ai compagni e alle compagne di Hobo che in queste ore sono stati colpiti da misure repressive, per aver contestato una delle marionette del governo e della Troika, come tante volte abbiamo fatto quest’anno assieme a quei tanti che a Bologna hanno consapevolmente deciso di non abbassare la testa. Forse con queste mosse, i ministri renziani vogliono insegnarci il valore del silenzio quando parlano loro. Tutti insieme, continueremo a urlare.

Noi Restiamo

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A contestare il ministro Madia c’eravamo tutt*! Via le misure cautelari!

L’accelerazione repressiva contro gli episodi di espressione delle lotte sociali sembra non avere alcun limite, alimentando la tensione e un clamore mediatico che alla Procura è forse utile a nascondere qualche ingombrante scheletro dentro l’armadio. Pochi giorni fa la città di Bologna si è trovata privata di due attivist* a cui è stato applicato il divieto di dimora, da ieri invece altre 5 persone si trovano agli arresti domiciliari. Cercando anche noi di entrare a volto scoperto e a mani nude al convegno della SPISA con il Ministro Madia e il Rettore Dionigi, siamo stati spintonati e manganellati con una violenza le cui immagini fecero immediatamente il giro d’Italia. Come hanno fatto recentemente il giro d’Italia le immagini delle cariche scellerate alla Festa dell’Unità di Bologna con presente Matteo Renzi. Ma come da qualche anno accade, nei tribunali evidentemente i fatti e le proporzioni non contano nulla: per il triangolo Partito Democratico/Procura/Questura conta solo annientare ogni forma di opposizione. Non ci riusciranno con gli arresti domiciliari o allontanando da Bologna chi ha qui i propri affetti e i propri progetti di vita. E’ per questo che abbiamo aderito alla campagna ‪#‎LibertàDiDimora‬. E’ per questo che alle 18.00 saremo in Piazza Verdi a chiedere la libertà per tutt*!

Làbas Occupato – Cs Tpo

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La violenza, le denunce e gli arresti non fermeranno le lotte contro il sistema Pd

Ancora una volta compagni e compagne militanti del movimento sono costretti agli arresti esattamente come era capitato ad altri attivisti nei mesi scorsi.

Non è la disoccupazione, la precarietà, non sono i senza casa, i giovani senza alcun futuro, non una società pervasa dalla disperazione ciò che deve preoccupare “ordine pubblico” ma deve esserlo chi vi si oppone, chi agisce il conflitto, chi fuori dalla politica spettacolo dei salotti televisivi decide di impossessarsi della propria vita e non si piega all’arroganza.

Mentre il Partito della Nazione sta smantellando la Costituzione, i diritti nel lavoro, la scuola, a Bologna come nel resto del paese si sviluppa in una repressione ideologica, culturale e poliziesca. In questa città, il dissenso politico viene colpito con le bastonate della polizia, come avvenuto alla Festa de L’Unita’ domenica scorsa, e con arresti e provvedimenti di allontanamento.

La città deve sapere che queste lotte contro il sistema PD fanno parte di una reale critica politica e sociale a un sistema di potere che anche in questa città è espressione degli interessi degli speculatori, del padronato, delle banche, delle grandi coop che sfruttano le lavoratrici e i lavoratori.

E’ necessario sviluppare e organizzare l’opposizione concreta a queste  consorterie che fanno affari sui beni comuni, privatizzano il welfare e aziendalizzano la scuola pubblica, in linea con quanto richiesto dalla UE con le peggiori ricette dell’ordoliberismo.

Ross@ Bologna è a fianco tutte le compagne e i compagni che da mesi sono sottoposti a queste misure fasciste, nella solidarietà militante e nelle future e imminenti iniziative di lotta. E aderisce alla campagna #LibertàDiDimora.

Ross@ Bologna

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In piazza per esprimere la nostra solidarietà agli attivisti di Hobo colpiti qualche giorno fa dai divieti di dimora e ieri dagli arresti domiciliari. Come recita l’appello diffuso dalla campagna ‪#‎LibertàDiDimora‬, che sottoscriviamo: “L’autoritarismo si espande, conquista spazi, prova a imporsi a tutti i livelli. Le libertà d’espressione, di azione e di movimento sono sempre più soggette a restrizioni. Bisogna dirsi solidali perché ciò significa rendersi responsabili gli uni degli altri e costruire reti, sostenendo i comuni fini che ci muovono, cioè il comune desiderio di costruire un mondo completamente diverso”.

Vag61