Acabnews Bologna

Ex Veneta, la Questura non perde tempo: manifestanti in corteo verso piazza Maggiore [audio]

Immediata minaccia di sgombero e, dopo un’assemblea, si decide di far ripartire la manifestazione: “Quello che ci interessa è comunicare con la città. Dalle istituzioni nessuna risposta, l’autorganizzazione fa paura”.

21 Maggio 2016 - 21:53

index18Appena occupata l’ex Stazione Veneta di via Zanolini, immediata è arrivata la minaccia di intervento da parte delle forze dell’ordine: segno che Bologna, evidentemente, si sta caratterizzando sempre più come città degli sgomberi. Se la Questura non ha certo perso tempo, si è rivelato impossibile per i manifestanti aprire un canale di comunicazione con il Comune e, dopo un’assemblea, si è deciso di muoversi di nuovo in corteo puntando verso il centro della città. “Abbiamo scelto di non sottostare al ricatto di una dinamica repressiva e abbiamo deciso di ripartire in corteo perchè quello che ci interessa è comunicare con la città”, spiega Renato di Smaschieramenti. “Oggi abbiamo fatto una grande manifestazione, dal nostro punto di vista, nella quale si è espressa tutta la soggettività TransFemministaQueer assieme ai movimenti della città e non solo. Quello che si è dimostrato è che c’è una richiesta, un bisogno e un’urgenza di spazi di autorganizzazione TransFemministaQueer. Evidentemente, in questa città ancora una volta abbiamo avuto la dimostrazione che dal punto di vista istituzionale non c’è nessuna risposta, la Questura procede nell’applicazione della legge e non ci sono margini di riappropriazione di spazi politici. In questo momento stiamo andando in piazza Maggiore, dove concluderemo il corteo: ovviamente noi pensiamo che quello che fa paura non è che le froce facciano una festa illegale o che facciano rumore fino a tardi, evidentemente fa paura la capacità di autorganizzazione. Pensiamo che questo sia solo l’inizio e l’apertura di un discorso politico che punta a riprendersi spazio nella città”.

> Ascolta l’audio con Renato di Smaschieramenti: