Le indagini contro ignoti, partite da una denuncia di Enel, sono per resistenza a incaricato di pubblico servizio. Stanotte, riferisce Usb migranti, l’allaccio è stato interrotto dall’azienda: “Gravissimo attacco alla dignità ed all’incolumità delle persone”.
“Nel cuore della notte, tra il 4 ed il 5 gennaio, un commando dell’Enel ha provveduto a scollegare l’allaccio operato nei giorni scorsi dagli occupanti dell’ex Beretta ed a murare il tombino sede dei collegamenti”. Ne dà notizia un comunicato diffuso stamattina da Usb migranti.
“Siamo davanti all’ennesimo atto – prosegue il testo – di una farsa che evidenzia l’inconsistenza di qualsiasi dichiarazione di volontà sentita da più parti in questi giorni sul tema dell’emergenza abitativa. Quanto accaduto stanotte rappresenta un gravissimo attacco alla dignità ed all’incolumità delle persone: diritti previsti dal dettato costituzionale e dalla giurisprudenza ormai costante nell’ affermare il diritto alla casa come diritto fondamentale dell’uomo. Contro l’illegalità di un sistema che nega a famiglie e rifugiati i diritti basilari indispensabili alla sopravvivenza umana, la risposta degli occupanti non si farà attendere!”.
E intanto la Procura ha fatto sapere di avere aperto indagini contro ignoti, dopo una denuncia presentata da Enel, ipotizzando il reato di resistenza a incaricato di pubblico servizio. Sotto la lente dei pm il primo tentativo, andato a vuoto lo scorso 30 dicembre, di togliere la corrente allo stabile, che l’azienda ritiene essere stata allacciata abusivamente.