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Casa, c’è anche la tegola del nuovo Isee: “Meccanismo perverso”

Social Log, dando notizia della nascita del Comitato antisfratto: “Moratoria e case alle famiglie senza reddito, o il 2015 segnerà un nuovo triste record con il superamento dei 2.000 sfratti in città”.

11 Febbraio 2015 - 09:56

16411865405_464e4816db_zIl 31gennaio la marcia delle periferie ha attraversato la città al grido di basta sfratti e sgomberi, lanciando una lunga stagione di resistenza per la riconquista della dignità. In una città come Bologna che ogni anno conta circa duemila sfratti, non è più possibile che questi vengano eseguiti nella totale assenza di risposte da parte dell’amministrazione comunale, costringendo le famiglie a subire, senza nessun tipo di supporto, le gravose conseguenze di questa crisi. In queste settimane, con l’aggravarsi dell’emergenza abitativa, a causa dell’eliminazione del blocco degli sfratti operata dal decreto Mille Proroghe, siamo impegnati a resistere a decine di sfratti nella nostra città e soprattutto nei quartieri periferici. Con l’obiettivo di non permettere che nessuno resti senza casa ci stiamo mobilitando notte e giorno per bloccare gli sfratti e garantire il diritto all’abitare a tantissime famiglie e abitanti di Bologna impoveriti dalla crisi e dalle politiche di austerità. Abbiamo bisogno del sostegno, della solidarietà e della partecipazione di tutti e tutte per vincere questa grande battaglia sociale!

Il 31 gennaio abbiamo urlato alla nostra gente, che esiste una possibilità di scorgere in fondo al tunnel della crisi una speranza di vita dignitosa, che non dobbiamo più soffrire nella solitudine della dimensione individuale per la mancanza di un reddito, per un salario da fame, per la disoccupazione, per la precarietà, per il carovita e soprattutto per il caro-affitto! Nostro dovere è uscire da questa disperata solitudine, a cui il neoliberismo costringe le nostre esistenze, esprimendo attraverso la resistenza collettiva e quotidiana la possibilità di un alternativa reale, la moratoria sugli sfratti. Picchetto dopo picchetto, giorno dopo giorno resisteremo ad ogni sfratto fino a quando chi governa il nostro paese, le nostre città, il nostro futuro non comprenda che ormai non è più possibile sottrarre ricchezza sociale ai più poveri per appagare la sete di profitto di pochi ricchi. Nell’ultimo decennio questo sistema economico ha rivelato la sua vera natura rapace, responsabile della sofferenza e della povertà di miliardi di persone, e sono queste stesse persone che da oggi iniziano a pretendere ed imporre un altra strada, una moratoria sugli sfratti immediata e la possibilità per famiglie a redditto zero di entrare in casa popolare. Questa è l’unica strada da percorrere se si vuole risolvere seriamente l’ emergenza abitativa, altrimenti il 2015 sarà destinato a segnare un nuovo triste record con il superamento dei 2000 sfratti, solo nel comune di Bologna.

Come se non bastasse dall’1 gennaio 2015 è in vigore il nuovo sistema di calcolo dell’Isee, il principale indicatore della condizione economica tramite il quale viene regolamentato l’accesso alle prestazioni sociali agevolate. L’inclusione nel calcolo dell’indicatore anche delle somme fiscalmente esenti come assegni familiari, borse di studio, assegni sociali, indennità di accompagnamento, pensioni di invalidità equivale ad un meccanismo perverso al quale chi beneficia al momento di alcune prestazioni sociali, una volta conteggiato il valore reddituale di quelle stesse prestazioni, rischia poi di vedersene escluso. Come se se ne fosse arricchito. Per esempio una famiglia che vive in una casa popolare per non vedersi alzare la quota di affitto data dal calcolo Isee dovrà scegliere, se ha due figli che entrambi possono accedere alle borse di studio universitarie, quale a quale dei propri figli poter permettere di continuare a studiare.

Non possiamo voltare più le spalle di fronte alla povertà per questo impediremo che le conseguenze degli irresponsabili riduzioni, al bilancio pubblico, incidano sulle già insufficienti politiche abitative e welfaristiche, aggravate dal nuovo taglio del 9% dei fondi in questa città.

Per evitare che l’emergenza abitativa si aggravi e per riscattare la dignità delle migliaia di persone che l’austerità affama ogni giorno, con le famiglie e gli inquilini resistenti abbiamo deciso di dar vita, a Bologna, ad un comitato antisfratto, capace di accrescere la forza delle nostre rivendicazioni attraverso la pratica, meccanismi di mutualismo e solidarietà, che uniti alla forza della resistenza saranno in grado di donare un importante contributo alle grandi e piccole lotte, che SociaLlog porta avanti in città:

– Moratoria generalizzata degli sfratti e blocco immediato degli sgomberi
– Graduatorie ERP accessibili anche a reddito zero
– Abolizione articolo 5 del Piano Casa
– Riconoscimento della buona pratica dell’auto-recupero del patrimonio pubblico e privato sfitto, non utilizzato e deteriorato come soluzione immediata all’emergenza abitativa
– Blocco della svendita e della privatizzazione del patrimonio dell’edilizia popolare

Stop sfratti subito!

Sportelli antisfratto martedi dalle 18 alle 20 e sabato dalle 10 alle 12 in viale Masini 10.

Comitato Antisfratto Bologna – Social Log