Prosegue la mobilitazione a sostegno della vertenza dei lavoratori Coopservice, costretti a stipendi da fame. Battibecco tra i manifestanti e il prorettore Nicoletti.
Come ieri, oggi lavoratori e studenti hanno picchettato diversi ingressi dell’Ateneo, e di nuovo non ce ne è stato bisogno per via Zamboni 34 e 36, chiusi per lo sciopero del personale proclamto dalla Cub.
I manifestanti riferiscono di diversi casi in cui i docenti hanno dovuto fare all’esterno delle facoltà gli appelli per gli studenti che deve sostenere gli esami, gli unici a cui i manifestanti hanno permesso di entrare. Parrebbe addirittura che qualche esame o lezione si stia svolgendo al bar.
Sul posto è accorso il prorettore agli studenti Roberto Nicoletti: “Gli studenti devono poter entrare e voi dovete farli entrare”, ha detto ai dimostranti, con cui ha discusso per alcuni minuti, senza ottenere nulla.
I picchetti, iniziati di primissima mattina, sono preseguiti fin circa a mezzogiorno, quando i manifestanti si sono mossi in un corteo interno al rettorato.
L’Alma Mater “non sta facendo nulla di nulla”, accusa la Cub: “Anzi, ha appoggiato Coopservice nell’applicazione di un contratto terrificante firmato da Cgil e Cisl. Non ha proposte”. Il sindacato di base valuta positivamente la disponibilità di molti docenti a tenere gli esami nonostante i blocchi. “Stanno dimostrando, con i fatti di essere solidali con i lavoratori e questo è molto importante”.
“Noi rinunciamo a un diritto allo studio che si basa sullo sfruttamento dei lavoratori”, dice una manifestante di Hobo. “Finché non verranno migliorate le condizioni di questi lavoratori”, rilancia un ragazzo del Cua “continueremo con gli scioperi e con i
blocchi e non ci sarà alcun tipo di arretramento in questa battaglia”.
La mobilitazione proseguirà: lavoratori e solidali sono in assemblea in queste ore per decidere le prossime mosse.
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