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Arriva Salvini? E la Questura fa spostare decine di auto

Ieri sera, intorno all’hotel dov’era atteso il leghista, veicoli fatti allontanare e anche rimossi. E’ rispuntato pure il camion-idrante. Hobo in Liber Paradisus: “Non paghiamo le tasse, lo dice Salvini…”. E lunedì torna il “bus dell’odio”.

21 Febbraio 2018 - 11:50

Matteo Salvini è annunciato in un hotel di Bologna per un comizio elettorale e la Questura, pur non essendo state annunciate contestazioni (quanto meno: questo giornale non ne ha avuto notizia), arriva al punto di far spostare decine e decine di auto in tutta la zona circostante. E’ successo ieri pomeriggio: “La Polizia municipale di Bologna, su indicazione della Questura per ragioni di ordine pubblico, nel pomeriggio di oggi ha liberato dalle auto parcheggiate l’area di via Gramsci e via Milazzo attorno all’Hotel Carlton“, ha fatto sapere il Comune. I vigili urbani “hanno contattato quasi tutti i proprietari dei veicoli parcheggiati nella zona per avvisarli della necessità di spostare l’auto. Circa trenta veicoli, i proprietari dei quali non sono stati rintracciati, sono stati spostati alla depositeria di via Jacopo di Paolo 40, dove potranno essere ritirate senza alcuna sanzione nè addebito di spesa”. Al momento di dare la comunicazione, l’amministrazione non ha escluso “qualche ulteriore spostamento” nel corso della serata. E sembra che fuori dall’hotel la polizia abbia di nuovo schierato il camion-idrante già visto in azione durante il corteo antifascista di venerdì. Per carità, poi non si dica che la Questura non fa altro che alzare la tensione in città…

Poche ore prima, Hobo aveva compiuto un’azione comunicativa in vista proprio dell’arrivo a Bologna del leader leghista. “Non paghiamo più le tasse, ce l’ha detto Salvini”, è il messaggio diffuso dal collettivo per spiegare che ieri pomeriggio “siamo stati negli uffici comunali di piazza Liber Paradisus per continuare la nostra contro-campagna elettorale e svelare le falsità delle promesse di Salvini, del Pd e degli altri partiti. Politici ingordi promettono di eliminare la Tari e le altre tasse che ci strangolano, però una volta eletti ne inventano di nuove per continuare a realizzare i vizi della casta”. Intanto, per permettere lo “spettacolo” di Salvini “un’intera città è stata bloccata, migliaia di euro buttati per predisporre decine di camionette di polizia: questi politicanti parlano tanto di taglio ai costi, mentre il vero costo sono loro! Allora manteniamo le loro promesse: basta pagare tasse che non ci permettono di vivere, basta pagare tasse che poi vengono utilizzate per pagare la scorta a Salvini e a Renzi!”.

Nei giorni precedenti, Hobo aveva compiuto un’iniziativa simile a quella di Liber Paradisus anche in Rettorato, “attaccando dei manifesti e comunicando con gli studenti e le studentesse presenti che, come ha promesso il leader di Liberi e Uguali (al Pd) Pietro Grasso, le tasse universitarie non vanno più pagate. Alle loro parole seguiranno i nostri fatti: manterremo tutte le vostre promesse!”.

Lo stesso collettivo, intanto, propone una festa a Scienze politiche per l’1 marzo, a pochi giorni dalle elezioni: “Come sappiamo il 4 marzo ci saranno le elezioni politiche dei soliti noti che ci impoveriscono da anni, distruggono il nostro futuro e ci fanno lavorare gratis o a 5 euro l’ora. Se anche tu vuoi mandarli tutti a casa perché non credi più alle loro promesse, porta la tua tessera elettorale giovedì e se la strappi ti regaliamo una birra”. Tanto è bastato al Pd cittadino per ritirare fuori, perfino in questo caso, il leit motiv più gettonato degli ultimi giorni: “E’ un gesto squadrista”.

Per finire, nella campagna elettorale in corso si registra anche il ritorno a Bologna del “bus della liberrtà” già visto in città lo scorso settembre, con relativa contestazione in piazza VIII Agosto. La tappa, stavolta, è in programma per lunedì 26 alle 12 in piazza Malpighi. Si mobilita subito la rete Stop agli integralisti cattolici e ai neofascisti: “In vista della campagna elettorale i cattofascisti di ripartono con il loro bus dell’odio per ribadire il loro delirio sull’ideologia gender. Questo in un quadro, lo ricordiamo, di lotta quotidiana che si sta combattendo nelle scuole di Bologna e di tutta Italia per portare attività e progetti di educazione alle differenze contro il loro tentativo continuo di ostruzionismo. Dopo appena 5 mesi dall’ultima ‘visita’, torneranno a Bologna lunedì 26 febbraio. Cerchiamo di dare di nuovo un segnale del fatto che loro, come tutti i fascisti, non sono graditi nella nostra città e ai loro messaggi di discriminazione sapremo ancora rispondere con un’idea di società aperta, plurale, colorata e antifascista. Cerchiamo di essere quella moltitudine variegata, ironica, incazzata che siamo stat* lo scorso settembre, senza cadere nelle loro becere provocazioni. Luogo e orario da definire, stay tuned!”.