La denuncia di un migrante recluso. Tra abusi delle guardie e psicofarmaci.

Rivolta al Cie: «E' una vergogna. Siamo esseri umani»

Stamattina al Cie di via Mattei è scoppiata la rivolta.«Sembra di essere a Guantanamo», denuncia uno dei reclusi. La situazione è precipitata dopo mesi di abusi in condizioni che definire degradanti è poco. Le nuove politiche del governo sull'immigrazione e il pacchetto sicurezza hanno peggiorato una situazione che era già al limite.
22 settembre 2009 - GC

Il tutto è cominciato quando uno dei migranti 'ospitati' al Centro d'identificazione e di espulsione di via Mattei si è tagliato spargendo sangue dappertutto, nell'indifferenza degli operatori della struttura che non lo hanno soccorso finchè non è intervenuto il garante per i diritti dei detenuti di Bologna.
Non è da ieri che nei Cie di tutta Italia continuano abusi disumani sui migranti, trattati come bestie, nutriti con cibo scadente, senza coperte e vestiti, in condizioni igieniche delle peggiori. Per quanto ancora bisognerà tollerare che lo stato continui a torturare esseri umani in questo modo? «Da più di due mesi non abbiamo shampoo nè detersivo», a parlare col sito d'informazione Macerie è uno dei reclusi, «i muri sono tutti sporchi di sangue,  le camere non sono fatte per dormire. Ci sono coperte di vent'anni fa [...] non ci sono vestiti, se serve qualcosa devi andare a rompere a loro (agli operatori del Cie, ndr)» e ancora «è diventato come Guantanamo, è peggio di un carcere». Le denuncie continuano, tra l'indifferenza delle istituzioni, della gente, nonostante i mesi di attivismo e di mobilitazione sulla questione da parte di diversi gruppi, anche a Bologna. Le guardie del centro si accaniscono a decine, nello stesso momento, sui reclusi pestandoli a sangue, gli psicofarmaci sono somministrati anche quattro volte al giorno. I detenuti hanno portato una lista di rimostranze, che anche stavolta saranno ignorate.

La battitura al Cie dovrebbe essere ancora in corso in questo momento, pare che uomini e donne all'interno abbiano ammassato materassi ed altro materiale nel cortile dandogli fuoco, mentre al di fuori del lager di via Mattei decine di attivisti cercano di portare solidarietà all'interno, ostacolati dalla polizia e dagli operatori della Misericordia - la ditta che gestisce la mensa e i servizi del centro. Diverse ambulanze stanno giungendo sul posto.

> Ascolta un detenuto del Cie di via Mattei intervistato da Macerie