Sul tavolo caschi, megafono e estintore: «No a distinzione tra buoni e cattivi»

«Il teorema Caselli è inaccettabile» [audio]

Nel primo pomeriggio di giovedì occupato a Torino il rettorato del Politecnico, dove si è poi tenuta una conferenza stampa nazionale con delegazioni da varie città sui ventuno studenti dell'Onda arrestati lunedì e sulle mobilitazioni di questi giorni. Ascolta gli audio della conferenza stampa.
10 luglio 2009

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(da GlobalProject)

> Alcuni degli interventi:

Enrico (Politecnico di Torino): «Negli ultimi giorni sono avvenuti dei fatti gravi, innanzitutto perché c'è una matrice politica: il ministero dell'interno e caselli cercano di colpire il movimento dell'Onda. Ma noi non accettiamo nessun tipo di criminalizzazione dei percorsi di questo movimento e rivendichiamo in tutto. in quanto siamo un movimento libero, autogestito e autoconvocato. Noi non ci stiamo alle distinzioni tra buoni e cattivi, siamo vicini ai nostri compagni arrestati.»

Davide (Onda Anomala Torino): «Chiediamo l'immediata liberazione degli studenti arrestati lunedì. la fine dei provvedimenti restrittivi verso i due studenti del 19 maggio, la fine della persecuzione giudiziaria verso i denunciati e i perquisiti nella notte tra domenica e lunedì. E' stato attaccato un movimento di massa che ha attraversato questo paese durante tutto l'anno accademico, sedimentando forme organizzative negli atenei, generalizzando un linguaggio che ha posto la questione della crisi al centro del suo discorso politoco riusciendo a parlare a tutta la società italiana. Ci presentiamo con caschi megafono e estintore [appoggiati sul tavolo della conferenza stampa, NdR] per chiarire che qui non c'è distinzione tra buoni e cattivi. Il teorema Caselli è inaccettabile.
Noi crediamo che dietro a questa azione rerepressiva non ci sia semplicemente Berlusconi o Maroni. Il procuratore capo Caselli non viene da quella cultura poltica, invece ha le radici della sua carriera, ben prima dell'antimafia, nella repressione dei movimenti giovanili e in seno al PCI, il PCI che si faceva stato, magistratura e Polizia. Fa sostanzialmente una marchetta a Berlusconi, mettendosi al servizio di un governo Berlusconi. Si può parlare di un partito trasversale della crisi e della repressione. Che si manifesta anche a Roma, dove ci sono stati arresti e fermi a cui naturalmente diamo solidarietà.»

Francesco (Sapienza, Roma): «Le mobilitazioni di questi giorni dimostrano che questa presunta operazione trasversale sta già fallendo. La classe politica e la magistratura parlano un linguaggio del passato. Ma l'Onda è stato un movimento che si è espresso in termini nuovi, non può essere ricondotto a categoria del passato. Pensiamo che aver violato la zona rossa il 19 maggio sia stato del tutto legittimo, così come la nostra difesa alla violenza della Polizia. Noi quel giorno abbiamo affermato l'illegittimità di un summit che non coinvolgeva chi nell'univerisità produce sapere e ricchezza. Assurdo che quel giorno l'Università venisse militarizzata. Vogliamo l'immediata liberazione di tutti gli arrestati e non ci fermeremo. La dimostrazione è aver condotto una mobilitazione forta e unita pur in periodo di esame»

Matteo (Onda Anomala Bologna): «Quel giorno a Torino eravamo un corpo unico e determinato che si era dato degli strumenti di difesa proprio perché c'era stata una chiusura da parte di quel Summit. Per quanto riguarda la tesi di caselli e il suo uso strumentale da parte del Partito Democratico possiamo prendere in considerazione che gli arresti e le perquisizioni hanno colpito soprattutto città come Bologna, Torino, Padova o Napoli governate da giunte di centrosinistra. A Bologna abbiamo messo in atto molte iniziative, vissute e partecipato: abbiamo occupato il rettorato, ricevendone solo un silenzio, che certo non dà l'idea di un istituzione aperta al dissenso, luogo di confronto e di scambio. Abbiamo indetto per venerdì un corteo metropolitano, che siamo sicuri avrà successo, perche finora la risposta degli studenti è stata unica e a gran voce: dietro quello scudo ci eravamo tutti e tutte»

Sebastian (Onda Anomala Padova): «Abbiamo visto aver luogo delle vere incursioni a mano armata nelle nostre case, con porte sfondate, cancelli sfondati dalla Polizia in antisommossa, una forma di repressione e di intimidazione, anche nel metodo. Se pensavano di poterci intimidare, si è dimostrato proprio il contrario. Anzi, l'Onda rilancia con sempre maggior determinazione, anche in vista di Settembre. A Venezia i presidi di due facoltà hanno dato solidarietà agli studenti arrestati»

Sono intervenuti anche studenti dell'Onda di Napoli, Milano e Pisa

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