Il Bonapartismo fase matura della restaurazione

Noemi, true blue babe i love you

A pochi giorni dalle elezioni europee le dichiarazioni sulle abitudini della vita privata del premier oscurano qualsiasi dibattito politico. Personaggi improbabili e aspiranti starlette dell'avanspettacolo italiano, con tutto il loro portato di senso e di pratiche, affollano infatti le prime pagine dei giornali e dei Tg nazionali, molto più di qualsiasi personaggio politico candidato al seggio di Bruxelles. Pubblichiamo allora un interessante articolo di Gianmarco de Pieri couadiuvato da una nostra nota redazionale e da altri materiali efficaci per comprendere al meglio il sistema "Telecratico" italiano.

Noemi e Papi - by Edoardo Baraldi - http://www.flickr.com/photos/edoardobaraldi/ Dalla minuscola esperienza che abbiamo nel campo, possiamo ammettere che nella comunicazione politica  i tempi sono importanti e quello che va bene oggi può non andare bene domani, soprattutto quando si ha a che fare con maestro del calibro di Sivlio Berlusconi.
E' il caso di Noemi, escrescenza intestinale di Veronica Lario non ponderata nel momento in cui è scoppiata la bolla, e quindi da sfruttare semanticamente,   ma subito riportata nei canoni della comunicazione berlusconiana attraverso i potenti mezzi del gossip pomeridiano, dei rotocalchi scandalistici e del Giornale di regime (ricordate il titolo del quotidiano il giorno dopo? "Veronica Lario, velina ingrata") . La famosa invettiva della Lario quindi è servita, sostanzialmente e attraverso la continuità informazionale berlusconiana, a ristabilire paradossalmente "il divertimento dell'imperatore" proprio nel momento in cui lo si voleva delegittimare denunciandolo. Tempi della comunicazione.

Oggi ormai continuare a battere sul "caso" Noemi è divenuto quindi un occultamento "spettegolante" dei reali problemi  dell'imperatore, giocato in un campo semantico che ha finito per mettere fuori fuoco sia la sentenza Mills sia i reali problemi di gestione della crisi di questa maggioranza in nome, per dirla con qualcun altro, "di uno spazio autoreferenziale imposto all'attenzione di tutti che si ostinano a chiamare opinione pubblica". Il tutto con l'importante appoggio della sinistra che, sul momento, non ha proferito parola in nome della difesa del privato, salvo rientrare nei giochi semantici di gossip proprio nel momento in cui il lavoro di continuità informazionale sul caso lo aveva, per usare una parola cara ai compagni, "cambiato di segno".
Non siamo quindi degli entusiasti della perpetuazione del gossip sulla faccenda, soprattutto quando questa viene riportata in un quadro politico che, sostanzialmente, si è gia attraezzato per inglobarla attraverso i potenti mezzi della "bassa comunicazione" rappresentati, nel caso specifico, dalle pagine dei giornali dei saloni di bellezza.
Siamo fuori tempo massimo.

Nonostante ciò, l'art icolo a firma Gianmarco de Pieri comparso nei giorni scorsi su Global Project (e che di seguito pubblichiamo), nel suo incipit evidentemente falso, e proprio perchè inquadra la vicenda in un campo di possibilità,  può, nei limiti esposti sopra e nella consapevolezza del ritardo, essere interpretato come un intervento felice, soprattuto nel momento in cui oltre all'analisi del gossip, rende ragione del lavoro quotidiano che cerchiamo di fare nell'analisi del campo informazionale italiano. Gli strumenti che man mano cerchiamo di inserire sulle pagine del sito, quindi, non sono in un cassetta degli attrezzi dispersa tra i flutti della rete, ma divengono utensili "del comune" nell'analisi e nell'opposizione allo stato di cose presenti.

La redazione di Zic.it


Noemi, true blue babe i love you. Il Bonapartismo fase matura della restaurazione
Gianmarco De Pieri  (Tpo - Bologna)

Questa nota è falsa. O meglio presuppone che alcune notizie vengano date nei prossimi giorni e che un discorso politico abbia luog o. Si tratta, quindi, di un gioco fantasioso per avanzare in forma breve alcune ipotesi sulla stato dell’arte della costituzione materiale del Paese.

Berlusconi alla Camera annuncerà che Noemi è sua figlia, frutto non convenzionale della passione che, tradizionalmente descrive, conferisce al ’"maschio bianco italiano di qualunque età" le note qualità di latin lover, romantico e debole, quanto però capace di chiedere perdono proprio nel nome delle sempre scusate romantiche attitudini.
B. chiederà scusa a Veronica, a Piersilvio, quindi, al Paese. Dirà che Noemi non deve pagare lo scotto di essere figlia amata, ma non riconosciuta, che ha diritto ad avere una relazione chiara, serena e normale con il proprio Padre. Il corpo e le passioni per Noemi devono diventare legittime in termini pubblici.
B. accuserà sinistra e Repubblica (sono poi distinguibili?) per avere volgarmente alluso ad intimità non paterne con N., sconfiggendoli sul loro stesso campo per l’ennesima volta. B. parlerà al Popolo, partendo da un assunto: mi assumo le mie responsabilità, sono maschio, italiano, padre ed amante, guida, non ’politico di mestiere’.
Quali differenze tra l’uso nuovo della ’agnitio’ della paternità rispetto alla gestione a fine carriera di Mitterand: qui la compassione non centra nulla. Così come non centra nulla “la moralità”, “la volgarità”, “il privato che non è pubblico”, “la riservatezza della camera da letto”. Il punto è la trasformazione definitiva del lessico e della narrazione politica in un contesto in cui la rappresentanza politica è finita.
Per questo i censori ed i cantori dei mores maiorum non sono Cassandre si badi, ma tribuni senza alcun Senato. Anzi: senza più Repubblica, almeno per come è stata formalmente costituita.
Essi, continuando a giocare il gioco di questa falsa storia, potrebbero addirittura appellarsi a Gianfranco Fini per suggellare l’ennesimo perverso patto per la difesa della società politica contro il velinismo. Cazzate, il loro dramma sarà l’atterraggio, causato dall’(ennesimo) volo idealistico che la cultura politica crociana giustifica (inciuci, bicamerali, tripligiochismi, sempre accompagnati, è bene ricordarlo, da una nemicità assoluta nei confronti dei movimenti reali di questo Paese).

Si chiude informalmente il ciclo lungo del ’68 italiano: la trasformazione della composizione tecnica di classe si era strutturata alla fine dei trent’anni gloriosi dell’operaio massa, sono emersi definitivamente nuove soggettività produttive, nuovi paradigmi dell’accumulazione capitalistica, nuovi rapporti di produzione. Ora anche la trasformazione della composizione politica è compiuta. Non rimane nessuna grande narrazione, nessun vocabolario della trasformazione, nessun istituto della rappresentanza della sinistra, nessun Sindacato o Partito. Il divenire tele(buona)novella del discorso pubblico è il suggello formale di questa cesura storica. Siamo all’anno zero di una nuova fase politica, che materialisticamente trova la sua sintesi nel Berlusconismo, che non è la forma degenerativa ed italiota della “corruzione divenuta governo”, ma la forma originale e storicamente determinata che struttura la maturità della stagione della restaurazione in Italia.
Insomma, una maledetta edizione del Bonapartismo che segue fine di un grande, potente ciclo rivoluzionario che per quarant’anni ha definito l’Italia sulla base delle spinte e delle contraddizioni tra classe, movimento operaio e, soprattutto, Altro movimento operaio per dirla con Roth e capitalista collettivo.
Questa è la fase e questi sono i rapporti di forza tra le classi. E’ bene assumere fino in fondo la durezza dello scontro nell’entrare in questa nuova epoca, definita globalmente dalla crisi di sistema in corso. Non abbiamo alcuna nostalgia, né possiamo avere alcuna tensione alla linearità con il passato. Ci aspettano importanti appuntamenti per una nuova inchiesta costituente, penso al 30 a Roma, al 4 luglio a Vicenza, alle giornate di luglio contro il G8. Penso anche alle campagne già avviate, alle nuove soggettività del conflitto. E ricordo che, in fin dei conti, al 18 brumaio di Luigi Bonaparte è seguita la Comune!

 Articolo tratto da Global Project

 

Vedi anche:

> Gossip al potere. Per quanto? (SenzaSoste)

> Il papi-gate del sultano (Altrenotizie)