"Alla destra di nessun centro"

Un altro neofascista con Cazzola

Nell'italia di oggi si sà, pur di sedersi su qualche poltrona istituzionale e pur di suscitare un qualche clamore, alcuni sarebbero disposti a vendere anche la mamma. E Cazzola non ci è andato lontano proponendo nelle sue liste personaggi dal conclamato pedigree neofascista e svendendo la memoria storica del paese sull'altare delle elezioni comunali.Dopo la denuncia del Tpo sulla presenza in lista del vicepresidente di Edera pubblichiamo il commento dell'Assemblea Antifascista Permanente su questa "nuova" trovata del candidato Super-Càzzola.

rigurgito Le elezioni somministrano sempre - a destra e a manca - una penosa galleria di riciclati, rampanti, ipocriti e imbroglioni. Ma quest'anno a Bologna abbiamo anche la disgrazia di un alto tasso inquinante di neofascisti doc: don Tam, Lentini, Morselli, Laganà, ecc.

Non solo ogni leader neofascista, pur di concedersi la soddisfazione di fare un comizio in centro, ha fatto la sua personale lista elettorale; ma ogni politicante di estrema destra si infiltra dove può e si traveste come riesce.

Già da tempo andiamo denunciando le complicità trasversali della destra bolognese che a parole condanna la violenza, ma nei fatti sponsorizza e difende una «cultura» fascisteggiante dell'intolleranza e della xenofobia.

Non ci sorprende trovare il vicepresidente leghista dell'Associazione Edera, Francesco Bevilacqua, candidato per il Quartiere Santo Stefano nella lista «civica» di Alfredo Cazzola.

Ma non vi è solo il Bevilacqua. A ben guardare nella stessa lista compare anche Vittorio Venturi che con CasaPound Bologna guida il Taxi Rosa e ne è uno dei promotori. Ecco il tipico candidato «civico»: buon «padre di famiglia», pacifico «proprietario di ristorante», ma in realtà ex-dirigente provinciale del partito di Storace e ora «fascista del terzo millennio» a tempo perso (già candidato con La Destra - Fiamma Tricolore nelle elezioni del 13-14 aprile 2008).

Cosa valgano tutti questi «civismi» e «regionalismi», lo ha chiarito recentemente il leghista Mario Borghezio: «Il regionalismo è solo una copertura», ha dichiarato, «sotto noi siamo sempre i fascisti di un tempo».

Dal blog dell'Assemblea Antifascista Permanente

Vedi anche:

> Uno strano candidato al Santo Stefano

> Concerto della lista comunista, rischio aggressioni fasciste