Antifascismo ed elezioni

Nessuna legittimità ai neofascisti di Forza Nuova

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato a firma di varie realtà cittadine che denuncia l'ennesima concessione da parte della Questura bolognese di una piazza cittadina per il comizio di Forza Nuova previsto per giovedì 28 Maggio in Piazza Galvani.
26 maggio 2009

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Ancora una volta la Questura di Bologna ha autorizzato un intervento pubblico di Forza Nuova per il 28 maggio alle ore 18.30 in Piazza Galvani.
È un fatto risaputo che militanti e dirigenti di Forza Nuova si siano distinti in giro per l'Italia per comportamenti violenti, pestaggi, intimidazioni, attentati, atti di razzismo, antisemitismo e sessismo.
A Rimini, il 25 settembre 2007 il gruppo riminese di Forza Nuova viene arrestato mentre sta per compiere un'aggressione squadrista al centro sociale Paz. «Violazione della legge antiterrorismo, sequestro di
persona, possesso di armi e materiale inneggiante al Terzo Reich...»: sono queste solo alcune delle accuse che coinvolgono undici tra simpatizzanti e membri di Forza Nuova di Rimini, fra cui un dirigente provinciale.
A Bologna, il 15 novembre 2008 alcuni militanti e un dirigente provinciale di Forza Nuova offendono e picchiano selvaggiamente due studenti e una studentessa che tornano da una festa di laurea in Piazza Santo Stefano in ragione del loro look da alternativi. Uno dei tre, colpito più volte al volto mentre è a terra, riporta fratture al viso e una sacca di sangue dietro l'occhio. Viene operato d'urgenza nel reparto di chirurgia maxillofacciale dell'Ospedale Bellaria.
Non occorre ora moltiplicare gli esempi delle squallide scorribande dei neofascisti di Forza Nuova, pronti a speculare su qualsiasi argomento pur di diffondere paura e odio razzista.
Va però ricordato che il primo dicembre 2008 il Consiglio comunale di Bologna ha approvato un ordine del giorno che chiede al Ministro dell'interno «la messa fuorilegge del movimento politico Forza Nuova, per ricostruzione del partito fascista e per inottemperanza delle norme previste dalla legge Mancino, essendo stati diversi dirigenti e militanti di Forza Nuova più di una volta coinvolti in episodi di violenza razzista e fascista (a Bologna, a Rimini, a Verona e in altre
italiane)».
Va ricordato inoltre che in altre città italiane sono le autorità pubbliche a chiedere di vietare le manifestazioni dei partiti neofascisti. Così, il Consiglio comunale di Venezia ha approvato il 18 maggio 2009 un ordine del giorno che invita prefetto e questore a non autorizzare la manifestazione nazifascista annunciata per il prossimo 30 maggio da Fiamma Tricolore e Forza Nuova.
Va ricordato che persino il cardinale di Bologna Carlo Caffarra ha di recente stigmatizzato il razzismo e l'antisemitismo del candidato sindaco di Forza Nuova, don Giulio Tam, dichiarandolo «incapace di intendere e di volere».
Va ricordato altresì che il 28 febbraio 2009 don Giulio Tam si è esibito nel saluto nazifascista durante una manifestazione di Forza Nuova a Bergamo, tra spranghe tricolori e slogan come «Boia chi molla» e «Sieg Heil». Dopo quel vergognoso corteo quarantuno neofascisti sono stati denunciati, tra l'altro, per apologia di fascismo.
Nonostante questi e altri elementi di valutazione, che non possono certo essere ritenuti settari o estremisti, la Questura di Bologna ha sempre assicurato in questi mesi piena agibilità degli spazi cittadini ai neofascisti di Forza Nuova.
Mentre un'ordinanza prefettizia vieta il centro storico a ogni manifestazione autorganizzata durante il fine settimana, mentre si proibisce a comuni cittadini persino di sedersi per terra, mentre l'uso del manganello contro chi dissente diventa sempre più «normale», la Questura bolognese, con il pretesto delle elezioni, ha autorizzato in questi mesi banchetti di propaganda palesemente razzista e xenofoba. Non vi è stata alcuna denuncia per «istigazione all'odio razziale».
Il comizio di don Giulio Tam turba la coscienza civile di questa città, incoraggia le gesta squadriste e razziste dei neofascisti, limita la libertà personale di molti rendendo pericolosa l'area di piazza Galvani.
È inaccettabile che autorizzando questo comizio la Questura di Bologna si contrapponga al sentire diffuso di questa città: una città che rifiuta l'antisemitismo, l'islamofobia, l'omofobia, il razzismo, il sessismo; una città che - dalla strage del 2 agosto 1980 alla banda
della Uno bianca - ha pagato a caro prezzo le strategie autoritarie dei neofascisti e delle loro sponde negli apparati dello stato.

Assemblea Antifascista Permanente
Circolo Anarchico Berneri
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