Fascisti camuffati in città

CasaPound all'ex stazione "Veneta": un'indecenza‏

Ripubblichiamo il comunicato per mezzo del quale Bcl-Tl denuncia la presenza, mascherata da associazione culturale, dei fascisti di Casapound all'interno di uno spazio pubblico, l'ex stazione di via Zanolini.
15 maggio 2009

Nella ex Stazione della Ferrovia Suburbana “Veneta” di Via Zanolini, già di proprietà della FER (Ferrovie Regionali), sta avvenendo qualcosa di molto grave nel silenzio delle Istituzioni e dei partiti, salvo una preziosa segnalazione della Assemblea Antifascista Permanente: i fascisti di CASAPOUND, camuffati (ma non tanto) sotto il nome di KULTURBAHN, si sono ritagliati uno spazio con una modalità che sarebbe bene che Comune di Bologna e la FER chiarissero.

Per quanto riguarda lo stabile dell’ex Stazione, già di proprietà della Ferrovia Veneta, poi passato alla FER, nei piani del Comune di Bologna
avrebbe dovuto diventare la sede del Quartiere San Vitale, poi si parlava di un luogo per le associazioni di volontariato del territorio.
Attualmente l’immobile dovrebbe essere di proprietà della COOP Costruzioni, l’azienda che ha realizzato una serie di edifici residenziali
nell’area un tempo di proprietà di FER (la ferrovia è stata interrata).
Secondo il Quartiere San Vitale, la ex Stazione dovrebbe passare, da qui a poco, al Comune sotto forma di “oneri di urbanizzazione”,
ma sarebbe già pronta una lettera dell’Assessore Zamboni che propone alla FER di ricomprarsi la stazione di via Zanolini.

In tutto questo giro abbastanza complicato di passaggi di proprietà, al piano terra, si tiene un’attività di bar, ma non risulta esserci nessun
contratto d’affitto. E’ di questi giorni la presentazione della nuova associazione KULTURBAHN con questo aberrante comunicato:

“Bologna affonda nella palude stantia del mondo in cui è stata costruita.
Le sue Torri, simbolo fallico di nobili decaduti, annegano nel degrado di una società distratta che ride delle disgrazie e si dispera sulle
stupidaggini. Bononia circondata con il suo Nettuno dalle feci di ingrati senza dignità. Violentata, stuprata, morsicata sul seno e lasciata ferita negli angoli bui di Via Zamboni o Via San Vitale. Felsina moribonda come malata incapace di combattere, abbattuta da genti irrispettose che pisciano sulle sue gambe e si fanno fare il conto.
In questa palude: Kulturbahn! Kulturbahn è un pugno nello stomaco, un calcio nei denti, un sovvertimento violento dell'angosciosa normalità di questa città.
Immaginate una stazione. Pensate ad un treno dirompente dal motore più potente.
Provate con la mente a costruirvi un frastuono da chiudervi le orecchie e aprirvi gli occhi su un mondo totalmente differente.
Kulturbahn, kulturBAHN!
Ogni notte dalle 20 alle 03!
Dal martedì al sabato!”

Il rapporto di contiguità tra Kulturbahn e Casa Pound, emerge nel programma degli appuntamenti: dopo una serie di serate sul futurismo, su Céline, il 5 Giugno si terrà la Festa di Casapound Bologna (Braciole salsicce e birra per il primo compleanno di Casa Pound).
Uno spazio fascista in un luogo pubblico nel Quartiere San Vitale è un fatto inaccettabile, non è pensabile che a Bologna, città medaglia d’oro della Resistenza, si spalanchino le porte ai provocatori di Casa Pound nell’indifferenza più totale delle Istituzioni.
Il presidente di FER, Gino Maioli (ex assessore di Rifondazione Comunista a Ravenna, oggi in Sinistra e Libertà), dica qualcosa su questa vicenda. Altrettanto faccia Maurizio Zamboni (anch’egli ex Prc). Il presidente del Quartiere San Vitale Adagio è rimasto stupito dalla notizia, adesso prenda posizione per impedire questa vergogna per la città. E’ necessaria la mobilitazione di tutti gli antifascisti bolognesi.

Valerio Monteventi (Bologna città libera)
Tiziano Loreti (Terre Libere)