Candidato alla provincia un tetro figuro del neofascismo stragista

All'Hotel Europa gli impresentabili di CasaPound

Giovedì 26 marzo, presso l’Hotel Europa di via Boldrini 11, si terrà la presentazione della lista elettorale dei “fascisti del terzo millennio” di CasaPound Bologna, che candida Massimiliano Mazzanti alla poltrona di sindaco di Bologna e quella di presidente della provincia Pietro Paolo Lentini
22 marzo 2009 - Assemblea Antifascista Permanente (Bologna)

> dal Blog dell' Assemblea Antifascista Permanente

Nonostante CasaPound si richiami al Futurismo, i candidati proposti sono due riciclati presentati con chiaro intento provocatorio e offensivo.

Alla provincia si propone Pietro Paolo Lentini, tetro politicante di lungo corso, già candidato al Senato nel 2008 con “La Destra – Santanché presidente”, già consigliere provinciale della Casa delle libertà, un tempo fiero neofascista dell’MSI (stando alla Fondazione “Luigi Cipriani”, che lo menziona nella cronologia relativa alla Strage di Piazza Fontana):

«5 settembre 1969. A Rieti, presso l’albergo “Cavallino bianco” di Monte Terminillo, si svolge un “Corso di aggiornamento del Msi per dirigenti giovanili” al quale partecipano 127 militanti fra i quali: Vincenzo Centorame, di Teramo; Graziano Gubbini e Luciano Lanfranco, di Perugia; Romolo Magnani, Pietro Paolo Lentini, Bruno Spotti, emiliani; Piergiorgio Marini, di Ascoli Piceno; Ugo Martinat, di Torino; Alessandro Floreani, Pietro Tondato, Giancarlo Patrese, Delfo Zorzi, Pier Giorgio Gradari, Piero Longo, Massimiliano Fachini, veneti».

Anche senza tracciare le biografie delle frequentazioni giovanili di Pietro Paolo Lentini, tra questi nomi vi è il fior fiore del terrorismo neofascista: da Delfo Zorzi (imputato per le stragi di Piazza Fontana e Piazza della Loggia) a Massimiliano Fachini (imputato per numerosi attentati esplosivi e per la strage di Bologna del 2 agosto 1980)...

Non fa meraviglia che CasaPound abbia pensato a un tetro figuro del neofascismo storico. Già nell’anniversario della Strage di Piazza Fontana, a Bologna CasaPound ha cercato di presentare un libro-intervista al terrorista nero Concutelli, uno dei fondatori di Ordine Nuovo, l’organizzazione che eseguì la suddetta strage. Una rivendicazione allusiva, una provocazione esplicita.

Candidato sindaco di CasaPound è invece l’ambiguo Massimiliano Mazzanti: proprio il Mazzanti noto alle cronache cittadine dell’era Guazzaloca – in qualità di consigliere comunale di AN – per i continui insulti isterici alla Resistenza, per la sua solidarietà sempre inossidabile verso Forza Nuova, per il tentativo di cancellare la parola “fascista” dalla lapide della strage del 2 agosto, per il suo sodalizio con Giovanni Preziosa, di cui “Umanità Nova” ebbe a scrivere nel 1999, senza
tema di smentite o di querele, «Giovanni Preziosa, ex picchiatore di compagni e manifestanti, ex amico di Roberto Savi [il capo della Uno  Bianca]».

Di recente, persino il sindaco di Casalecchio di Reno si è rifiutato di ospitare la presentazione del libro di Massimiliano Mazzanti sulla Uno Bianca...

A fronte di queste puerili provocazioni, non solo occorre ribadire la tradizione antifascista e resistente di una città come Bologna, ma importa ricordare che – proprio per la sua vocazione antifascista – Bologna è stata storicamente uno degli obiettivi privilegiati dello stragismo e della violenza neofascista.

Che la presentazione della lista elettorale di CasaPound si svolga nelle immediate adiacenze della Piazza della Stazione, luogo della Strage del 2 agosto 1980, risulta un’ulteriore, stolida provocazione.

L’Hotel Europa, ospitando siffatti personaggi, si prende una responsabilità politica di fronte alla città. E non è la prima volta:
già in passato l’Hotel Europa ha accolto riunioni di organizzazioni e partiti di estrema destra. Nel marzo 2006, quando “Alternativa sociale” (Roberto Fiore, Alessandra Mussolini, Adriano Tilgher) si vide respinta la richiesta di manifestare a Bologna in piazza Carducci, fu prontamente ospitata dall’Hotel Europa. In quell’occasione proprio dall’Hotel Europa
partì un minicorteo di sette neofascisti che, tra urla e slogan ingiuriosi, cercò di dirigersi nella Piazza della Stazione con uno
striscione.


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