Comunicato di RdB-CUB

"In migliaia smontano il divieto di manifestare nel centro di Bologna"

Una delle sigle che hanno promosso il corteo di oggi, a caldo, traccia il bilancio della giornata. Una magnifica manifestazione e una partecipazione di massa, nonostante i divieti, che devono "far riflettere a fondo partiti di centro sinistra che pensano che con queste disposizioni muscolari si possa imbavagliare la voce dei lavoratori e dei movimenti".


21 marzo 2009

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Una magnifica manifestazione ha attraversato il centro di Bologna, in migliaia hanno attraversato la "zona rossa" di Piazza Nettuno, Via Rizzoli, Via Zamboni, dopo aver superato uno spropositato ed assurdo sbarramento di polizia e carabinieri che circondava piazza del Nettuno. Un bellissimo corteo aperto da uno striscione con su scritto "libertà di lotta".

Contro una ordinanza anticostituzionale è stata imposta la libertà e la democrazia al Prefetto ed al Sindaco: con una disobbedienza di massa, fatta da lavoratori, precari, studenti, realtà di lotta e di movimento.

Una ordinanza voluta, nel caso di Bologna, non solo dal Governo nazionale e dal Ministro Maroni ma anche dai governi cittadini (Cofferati per il Comune e Draghetti per la Provincia).

Ricordiamo che la manifestazione è stata fortemente voluta e lanciata da oltre 100 tra lavoratrici e lavoratori con un appello a non chinare la testa di fronte ai tentati di vietare scioperi, manifestazioni nelle piazze e la democrazia nei luoghi di lavoro.

Nei fatti, tutti quelli che erano in piazza hanno smontato l'ordinanza della Prefettura, con una tracimazione democratica e pacifica, turbata solo da una carica di "alleggerimento" della polizia totalmente ingiustificata.

Se questa è una ordinanza "sperimentale", oggi è stato sperimentato un fallimento, nella sua ingestibilità: non si può vietare per legge, di manifestare e di scioperare a chi sta subendo gli effetti di una crisi devastante, sia per chi lavora in fabbrica, nei servizi pubblici o si trova nella condizione di precario o disoccupato.

La riuscita di questa giornata e la partecipazione di massa, nonostante i divieti, deve far riflettere a fondo partiti di centro sinistra che pensano che con queste disposizioni muscolari si possa imbavagliare la voce dei lavoratori e dei movimenti.

Sabato prossimo saremo in tanti a Roma, dove la Questura della capitale ha autorizzato la manifestazione nazionale, promossa dal Patto di Base (CUB-Cobas-SdL), nonostante il Protocollo anti-manifestazione firmato da CGIL-CISL-UIL e Prefettura.

RdB/CUB Bologna