Contro la chiusura dello storico negozio musicale di via Oberdan

Nasce un comitato per salvare Nannucci

Nannucci, il negozio di dischi di via Oberdan che dal 1936 ad oggi è stato frequentato da intere generazioni di amanti della musica, bolognesi di nascita o d' adozione, rischia di chiudere a fine aprile. Ma un gruppo di persone non ci sta ad accettare questa decisione: vogliono salvarlo perchè "la nostra città ha bisogno di cultura" e lanciano un appello a tutti i soggetti interessati. Nasce così il "comitato contro la chiusura di "Nannucci", che ha già raccolto oltre 1.300 adesioni. Pubblichiamo il comunicato giunto in redazione.
7 marzo 2009

Nannucci sta per morire. Salviamolo. Un’altra Bottega Storica del centro di Bologna rischia a fine aprile di chiudere le serrande e spegnere la luce su una storia che parte dalla metà degl’anni ’30 ad oggi. Generazioni intere di bolognesi veri o d’adozione si sono cibati di musica in quel negozio, sotto quel marchio. Intere generazioni hanno trovato quel disco che la catena multinazionale non distribuiva, o si sono fatti consigliare dall’addetto del settore per iniziare a conoscere un genere, un artista. Le prime cabine d’ascolto, il reparto Jazz più fornito di Bologna, insomma, potremmo stare ore ad elencare cosa un negozio di musica può aver rappresentato ed ognuno di noi ha sicuramente un ricordo legato a quegli scaffali.
Chi siamo? Siamo Bolognesi e non, siamo amanti della musica che appena hanno letto di questa notizia hanno deciso di unirsi in un comitato contro la chiusura di Nannucci che, in soli quattro giorni, ha già superato le 1.300 adesioni. E continuiamo a crescere ogni ora. Siamo stanchi di vedere chiudere botteghe storiche, librerie, negozi di dischi o simili e vederli rimpiazzati da boutique di lingerie per il vano shopping del sabato pomeriggio. Non siamo contro niente e nessuno, ma vogliamo salvare almeno l’ultimo dei negozi di dischi del centro di Bologna. Un punto di riferimento, salvando Nannucci è come se riscattassimo tutti quei negozi di musica che negl’anni hanno chiuso. Vogliamo che viva e siamo qui per fare un appello alle istituzioni economiche e politiche.
Non abbiamo intenzione di intervenire, ne interferire sulle decisioni di un singolo imprenditore: vogliamo che viva il marchio, vogliamo che viva un luogo FISICO della musica, nell’era del digitale e del download (forse uno dei suoi assassini). Si lo vogliamo e siamo disposti a lavorare, parlare, proporre.
Così come è stato per la storica “Osteria del Sole” nel quadrilatero, dove le fondazioni sono scese in campo per evitarne la chiusure, così chiediamo che si faccia lo stesso per Nannucci. Il locale potrebbe essere trasformato in alcune sue parti e diventare così luogo pubblico e con esso far rinascere la voglia di musica o far continuare la voglia di musica. Perché la musica è cultura e questa città ne ha bisogno.
Abbiamo delle proposte concrete su come gestire questa crisi e un eventuale passaggio ad un nuovo soggetto. Vogliamo la musica, volgiamo salvare la cultura musicale a Bologna. Non diamo troppa ragione a quello che diceva il nostro carissimo Francesco Guccini: “I tuoi bolognesi, se esistono, ci sono od oramai si son persi, confusi e legati a migliaia di mondi diversi…”. Questo è un appello a tutti i soggetti interessati, siano politici, economici, musicali e culturali in genere, non disperdiamoci questa volta, la nostra città ha bisogno di cultura, anche di una nuova cultura, la cultura di tornare ad amarsi e ad amarsi perché no, anche attraverso la musica. Un primo passo, forse, per la rinascita di una Bologna che tanti rimpiangono e che s’è persa.
 
Comitato contro la chiusura di nannucci

info > nochiusuranannucci@gmail.com