Sciopero generale del 12 dicembre

CGIL, tra le migliaia di Piazza Maggiore spuntano gli osti del Pratello

Abdel Sanhaji, gestore del "Tarkaban" (uno dei locali colpiti dall’ordinanza di Cofferati), da martedì in sciopero della fame e della sete, con un vero e proprio blitz, è riuscito a salire sul palco del comizio e, prima di essere allontanato, ce l'ha fatta a mostrare il suo cartellone: "Sono in sciopero della fame da tre giorni, per recuperare la mia dignità e il mio lavoro".

12 dicembre 2008

''Le persone che sono in via Rizzoli, via Indipendenza e via Ugo Bassi non riescono ad entrare in piazza: siamo 200 mila''.
Dal palco di piazza Maggiore a Bologna, una sindacalista della CGIL dà queste cifre sulla partecipazione della manifestazione.
Difficile dire sei i numeri esatti siano proprio quelli, certo è che stava sul palco aveva di fronte un tetto di ombrelli che gremiva la piazza. Nonostante la pioggia Bologna è stata invasa da migliaia e migliaia di lavoratori, le vie Ugo Bassi, Rizzoli, Indipendenza, IV Novembre, dell’Archiginnasio sono state percorse da un via vai interminabile di persone che è durato almeno per tre ore.
Tra i casi che hanno avuto più attenzione nei cortei, quello delle lavoratrici della Perla di Bologna (annunciata la cassa integrazione e poi forse la mobilità per 320) e poi quello degli operai della Maserati di Modena, presenti al corteo dopo l'annuncio ieri di 112 licenziamenti in un colpo solo.

Tra le migliaia di lavoratori e di lavoratrici, ad un certo punto, sono spuntati anche gli osti di via del Pratello.
Appena il segretario Guglielmo Epifani ha finito il discorso ed è sceso dal palco, poco prima che si recasse a Palazzo d’Accursio per incontrare il sindaco è stato fermato da Vladimir, uno dei gestori del "Barazzo" (uno dei locali colpiti dalle ordinanze del Sergio Cofferati): "Ci sono venti famiglie sul lastrico, ne parli a Cofferati. Stiamo perdendo il lavoro pure noi: non siamo lavoratori di serie b, ma siamo come quelli della Perla e come tanti altri".
Subito dopo Abdel Sanhaji, gestore del "Tarkaban" (altro locale colpito dall’ordinanza), da martedì in sciopero della fame e della sete, è riuscito a salire sul palco con un vero e proprio blitz e, prima di essere allontanato, ha mostrare il suo cartellone: "Sono in sciopero della fame da tre giorni, per recuperare la mia dignità e il mio lavoro".
Di lì a poco Abdel è riuscito a spiegare le sue ragioni anche al ministro ombra del Pd Pierluigi Bersani nel cortile del palazzo comunale: "Il sindaco mi ha offeso".

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