NoGelmini / Roma: cariche della polizia alla stazione Ostiense

Se il Governo frena, L'Onda accelera!

Circa 25.000 persone in piazza oggi a Roma hanno paralizzato la citta'. Nonostante la brusca frenata di ieri del Ministro Gelmini il movimento ha ribadito che non si fermerà fino al ritiro completo della legge 133. Riportiamo il comunicato stampa degli atenei romani

roma ostiense Anche oggi 3 grandi cortei studenteschi partiti dalla Sapienza, da Roma 3 e da Piazza Barberini (studenti medi) hanno invaso Roma e coinvolto almeno 25.000 studenti e studentesse, bloccando di nuovo la città.

E' l'ennesima straordinaria giornata in cui il movimento, a Roma così come in tante città italiane, ha ribadito che non si fermerà fino al ritiro completo della legge 133 e del decreto Gelmini sulla scuola ed ha espresso la necessità di uno sciopero generale coordinato e continuativo contro le politiche dell’attuale Governo.

Purtroppo anche oggi hanno cercato di fermarci con la violenza. Dopo essere passati davanti al Ministero dell'Istruzione ci siamo diretti verso la stazione Ostiense cercando di bloccare i binari con l’obiettivo fondamentale di aprire una vertenza con Trenitalia, per garantire la mobilità tramite treni speciali per la grande manifestazione nazionale del 14 novembre a Roma, giorno dello sciopero dell'Università e per consentire la partecipazione all’assemblea nazionale di movimento del 15 e 16 novembre alla Sapienza. Di fronte a questo nostro tentativo, assolutamente pacifico, la polizia ha risposto con una carica violentissima a freddo, senza preavviso, ferendo diversi studenti e studentesse e una giornalista.

In un paese in cui gruppi organizzati neofascisti picchiano indisturbati, con catene e bastoni, e assaltano incappucciati le sedi della RAI, la Polizia manganella indiscriminatamente gli studenti. Evidentemente le parole del Sottosegretario Mantovano di qualche giorno fa stanno avendo il loro effetto: ci troviamo di fronte ad un ulteriore tentativo di intimidire la nostra protesta, dopo le minacce di Berlusconi prima, del Ministro Maroni poi, e la ricostruzione ignobile del Governo rispetto ai fatti di Piazza Navona.

Di fronte a tale atteggiamento ognuno di noi risponde: "Io non ho paura". Ma l'emergenza democratica in questo paese è sempre più evidente di fronte ad un Governo che rimane sordo alle nostre richieste sociali e che non vuole nemmeno consentire la libertà di manifestazione, a partire dalla possibilità di mobilità verso Roma per il 14 novembre.

L'onda non si arresta!

Ritiro immediato della 133 e del Decreto Gelmini!

Sciopero generale coordinato e continuativo subito!

 

SAPIENZA IN MOBILITAZIONE ROMA 3 IN MOBILITAZIONE

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