Si inizia a pensare ad una nuova università

Il movimento No-Gelmini: strategie di mobilitazione [audio]

Assemblea affollatissima questo pomeriggio al dipartimento di matematica: ricercatori, docenti delle scuole elementari, medie, superiori e di università tutti presenti per dire no alla Legge 133/08 e per pensare a strategie di mobilitazione coordinata. Ascolta l'intervista ad Anna Borghi e gli interventi dell'assemblea.


8 ottobre 2008

Grande successo per l'assemblea convocata questo pomeriggio dalla Rete dei Ricercatori Precari di Bologna presso il dipartimento di Matematica. All'incontro erano presenti docenti, studenti, ricercatori per discutere delle nefaste conseguenze che la riforma Gelmini avrebbe sul sistema universitario e sull'intero sistema scolastico italiano, già fortemente claudicante e dequalificato. Anche il prorettore Roberto Grandi era presente alla discussione, nel suo vestito ben stirato e con la sua faccia più severa. E' andato via dopo pochi minuti: dopotutto Roberto le sue rivoluzioni le ha già fatte, ora ha la sua comoda poltroncina. In un bel clima di voci disparate si sono affrontati i principali problemi posti dal disegno di legge. Innanzitutto i pesanti tagli imposti al fondo statale universitario, che è stato ridotto di 467 miliardi di euro, ripartiti in modo piuttosto omogenee tra i principali atenei italiani. Quindi il blocco del turn over, vale a dire una riduzione del 20% delle assunzioni universitarie: per ogni 5 docenti che andranno in pensione, 1 soltanto sarà assunto. Inoltre si è parlato dell'eventualità che si realizzi la trasmormazione delle università in fondazioni: più tasse, ricerche ad hoc dei finanziatori. La volontà dei partecipanti sembra essere forte e decisa verso la creazione di un fronte comune, coordinato e capace di attraversare questo cambiamento in modo positivo.

Non solo "no alla Gelmini" quindi, ma molte proposte: per la difesa di ciò che di buono c'è nell'attuale sistema pubblico e soprattutto per cominciare a pensare ad una nuova organizzazione del sistema dell'istruzione, che coniughi qualità e partecipazione, per esempio attraverso la già sperimentata e positiva esperienza dell'autoformazione. Molta attenzione anche alle problematiche legate al reddito e alla precarietà: al grido di "Non un euro in più", si dà il via alla mobilitazione permanente e a moltissime iniziative.

> Ascolta l'intervista ad Anna Borghi (Rete nazionale ricercatori precari)

> Ascolta alcuni degli interventi in assemblea:
#1 - Marco (CUA), Sandro (Cobas Scuola), un'insegnante elementare
#2 - un docente universitario, Andrea (Aut_Of), Niccolò (CUA), altri

> Prossimi appuntamenti di mobilitazione

- venerdì 10 ottobre
ore 9 corteo Studenti Medi da Piazza S.Francesco

- lunedi’ 13 ottobre
ore 17 assemblea facolta’ di scienze politiche

- martedì 14 ottobre
ore 14 assemblea facoltà di scienze della formazione
ore 16 assemblea facoltà di giurisprudenza

- mercoledì 15 ottobre
giornata di lotta nazionale coordinata tra scuole elementari, medie, superiori e università
(a Bologna assemblea d'ateneo alle 17 in Via Zamboni 38, assemblee in molte scuole elementari, studenti medi in mobilitazione)

- sabato 17 ottobre
sciopero generale del sindacalismo di base, corteo a Roma

 

> Per saperne di più:
Rete Nazionale Ricercatori Precari
Uniriot - network delle Università Ribelli
Rete Scuole - (Elementari e medie in mobilitazione)
Centro studi per la scuola pubblica

> Se volete ricevere la mailinglist ed essere informati sulle prossime iniziative:
dibattito@ricercatoriprecari.org oppure uniriot@uniriot.org


> Leggi il comunicato diffuso al termine dell'assemblea:

NO GELMINI – ASSEMBLEA DI ATENEO

Studenti, precari, ricercatori, docenti, tecnici amministrativi

Comunicato Assemblea di ateneo

La legge n. 133/08 «Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la
semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza
pubblica e la perequazione tributaria» - ha nefaste conseguenze per

gli studenti, per i precari, e PER TUTTI coloro che vivono e lavorano
all'università.

Tra i punti che contestiamo della legge: La limitazione del turnover
al 20%; Il taglio nel prossimo triennio di 500 milioni di euro dal
fondo di finanziamento ordinario; La possibilità di trasformazione in
fondazioni private dell'Università.

Contestare questa legge non significa difendere l'università del
presente ma rilanciare la mobilitazione, in coordinamento con gli enti
di ricerca e con il mondo della scuola, per proporre forme di
didattica e di ricerca diverse e iniziare a costruire l'università del
futuro.

Sulla base di queste valutazioni l'assemblea di ateneo riunitasi in
aula Tonelli, Dipartimento di Matematica, oggi 8 ottobre, che ha visto
la numerosa partecipazione di studenti medi e universitari, precari,
ricercatori, docenti, insegnanti delle scuole elementari e medie,
tecnici-amministrativi:

• Chiede che il rettore e i membri del senato accademico diano le
dimissioni in caso in cui la legge Gelmini non venga ritirata. Chiede
che il 21 ottobre il prossimo senato accademico si pronunci
ufficialmente su questo.

• Chiede inoltre che si cancelli l'inaugurazione dell'anno accademico.

• Condivide e parteciperà con gli studenti medi all'iniziativa del 10
ore 9 piazza san Francesco.

• Lancia la mobilitazione in tutto l'ateneo nei giorni 15 e 16
ottobre, in coordinamento con i precari del cnr, e con il mondo della
scuola.

• Chiede il lancio del blocco della didattica per dare a tutte e tutti
la possibilità di stare dentro la mobilitazione.

• Esprime solidarietà allo sciopero dei sindacati di base del 17
ottobre con manifestazione a roma

Assemblea di ateneo No-Gelmini

 

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