Le proteste nel mondo della scuola

Garagnani perde il primo round: la Procura archivia le sue denunce

La Procura della Repubblica di Bologna ha chiesto l'archiviazione per la vicenda dell'occupazione alle scuole XXI Aprile. I magistrati hanno giudicato hanno giudicato "non sanzionabile" il comportamento della presidente del III Circolo didattico, Ursula Montanari, e del preside dell'istituto, Stefano Mari.



3 ottobre 2008

Garagnani Fabio Fabio Garagnani, il parlamentare forzaitaliota del telefono-spia antidocenti marxisti e il suo fido scudiero, il consigliere comunale Lorenzo Tommasini (quello che ha filmato i bambini alla manifestazione del 26 settembre), hanno perso il primo round contro gli insegnanti e i genitori in lotta per difendere la scuola pubblica.
La Procura della Repubblica di Bologna ha chiesto l'archiviazione per la vicenda dell'occupazione alle scuole XXI Aprile. I magistrati bolognesi al termine di una lunga riflessione hanno giudicato "non sanzionabile" il comportamento della presidente del III Circolo didattico, Ursula Montanari, e del preside dell'istituto, Stefano Mari. Entrambi erano stati iscritti sul registro degli indagati poche ore prima che venisse richiesta l'archiviazione.
A carico di Montanari, identificata come la promotrice di quell'assemblea durata oltre l'orario scolastico, la Procura aveva ipotizzato un abuso d'ufficio riferito alla violazione di norme amministrative extrapenali (ovvero i regolamenti di circolo che vietano l'organizzazione di riunioni fuori dall'orario scolastico), mentre per Mari l'ipotesi di reato era omissione di atti d'ufficio per non aver fermato l'assemblea e non aver ritenuto di predisporre un servizio di vigilanza.
Si legge, nel documento firmato dal Procuratore della Repubblica Luigi Persico e dal reggente dell’Ufficio, Silverio Piro: (…) “Non spetta alla Autorità Giudiziaria valutare le concomitanti o successive pubbliche manifestazioni di genitori svoltesi sulla pubblica via che tuttavia non risultano aver cagionato significativi turbamenti dell’ordine pubblico e debbono ritenersi avvenute in conformità della libertà costituzionali di riunirsi pacificamente e di manifestare liberamente il proprio pensiero, anche al riguardo di adottate o adottande riforme legislative. Al riguardo, semmai, ciascun cittadino potrà valutare se il palese coinvolgimenti di bambini in proteste e cortei, a piedi o su carrozzina, sia conforme al rispetto dell’infanzia o non invece strumentale a creare uno spettacolo mediatico suggestivo, in ragione del generale sentimento di tenerezza dei cittadini e dei telespettatori verso i bambini, coinvolti finanche nella contestazione di progetti di aeroporti, ma mobilitati anche in, altre occasioni, per invocare più attenzione verso i bisogni delle famiglie da parte del legislatore. Ma siffatte valutazioni attengono alla critica del costume, piuttosto che al diritto penale…
(…) Gioverà poi precisare che è la stessa descrizione del fatto qui esaminato (i genitori si trovavano già legittimamente nella sede e non ne uscirono al termine dell’assemblea autorizzata) che non consente di qualificare il fatto ai sensi dell’art, 633 del C. P., la cui formulazione richiede la condotta di invasione a fine di occupare e non già il trattenersi all’interno di una sede che, normalmente, è proprio destinata ad ospitare – secondo i regolamenti – le varie componenti della comunità scolastica (insegnanti, collaboratori, alunni, genitori)”.

Per entrambi, Montanari e Mari, la Procura ha chiesto dunque l'archiviazione, ritenendo il fatto "non punibile".
Nei prossimi giorni sarà un Gip a decidere sulla richiesta.

Dopo la richiesta di archiviazione da parte della Procura per il caso dell'occupazione alle scuole XXI Aprile, il deputato di Forza Italia, Fabio Garagnani, pur alquanto sgonfio, non demorde: “Si è smarrito il senso della legalità. Continuerò a vigilare sul rispetto dei principi fondamentali della legalità nelle nostre scuole”.

Mentre tutto questo avveniva, sugli episodi avvenuti alle scuole XXI Aprile e Don Marella, la parlamentare Silvana Mura, coordinatrice regionale del partito di Di Pietro in Emilia-Romagna, ha annunciato un’interpellanza per domandare “quali gravi reati abbiano commesso questi genitori per portare nel primo caso all'apertura di un'inchiesta da parte della magistratura e nell'altro allo sgombero da parte delle forze dell'ordine”.

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