Si è tenuta il 15 luglio la diciassettesima udienza del processo Aldrovandi

C'é ancora chi dice che Aldro morì di morfina

In aula si confrontano le perizie e gli esami autoptici fatti sul corpo del ragazzo, molti elementi indicano che la morta fu dovuta all'asfissia causata dall'ammanettamento a terra da parte dei poliziotti imputati e dalla pressione sul torace. Una tossicologa ritiene però i (bassi) livelli di stupefacenti nel sangue potenzialmente letali.
16 luglio 2008 - gi.ast.

La tossicologa Francesca Righini ricorda i risultati delle analisi sul sangue di Aldro: rilevò 0,4 mg/l di alcol, 0,36 mg/l di morfina e 0,04 mg/l di ketamina. "La morfina è un deprimente, la ketamina eccitante. Si compensano a vicenda."
Di simile avviso l'anestesiologa Elsa Margaria "L'effetto delle sostanze assunte è di narcotismo, sonnolenza: sicuramente non si va in giro di mattina a dare calci". Insomma, le droghe non causarono né la morte uno stato di agitazione, anche l'alcol era in un "tasso che consentiva di guidare". La Margaria ha anche confermato di ritenere la causa di morte più probabile un'insufficienza respiratoria acuta, dovuta alla posizione prona del ragazzo e dalla pressione sul torace. Che quest'ultima possa essere stata determinate è ammesso anche da Stefano Malaguti,assistente del medico legale che fece la prima autopsia, che però ipotizza una concausa nel decesso nell'assunzione di morfina, che indebolendo "i centri del respiro" avrebbe potuto ridurre l'apporto di ossigeno al cuore causando un'ischemia.
Un'altra giovane tossicologa, coinvolta nelle prime indagini sul caso, Eleonora Lumare, controbatte invece che i livelli di morfina sarebbero stati tali da non escludere un'overdose, e cita un articolo scientifico del 1997 che smentirebbe simili problemi respiratori dovuti a pesi che gravano sul torace. L'Avvocato di parte civile, Fabio Anselmo, contesta però l'interpretazione che la Lumare propone di detto articolo.
Si continua il 18 settembre

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