Ieri l'ultimo corteo a Hokkaido, sede del vertice degli otto grandi

No-G8 / Trattamento inumano per gli arrestati di Sapporo

In centinaia partecipano alla marcia degli Ainu (popolazione indigena senza diritti civili). Intanto gli attivisti internazionali lanciano un appello per dare supporto ai tre manifestanti arrestati sabato scorso, il fermo giudiziario nel paese nipponico dura 23 giorni e il sistema legale permette trattamenti prossimi alla tortura.

10 luglio 2008 - MediaG8Way International Press Group

Comunicato stampa del 9 luglio '08 tradotto da Indymedia Toscana

Oggi, nell'evento conclusivo dei dieci giorni di protesta contro i G8, centinaia di attivisti provenienti dai tre campeggi di protesta hanno marciato in una manifestazione organizzata dagli Ainu, una popolazione indigena priva del diritto di voto originaria di Hokkaido, l'isola dove si sta tenendo il summit dei G8. La marcia è stata scortata per tutto il tempo da diverse file di poliziotti. I contestatori marciavano con cartelli in inglese e giapponese con su scritto "No G8" e "Il Giappone è uno stato di polizia".

"Le politiche del governo giapponese in riguardo agli Ainu sono il simbolo delle politiche di dominazione e oppressione del mondo da parte dei G8", hanno detto gli organizzatori.

"Ad un certo punto, io e il mio amico, frustrati dalla presenza di tanta polizia, abbiamo attraversato la strada dove c'era un cartello che dava il benvenuto ai partecipanti al summit dei G8. Abbiamo iniziato a romperlo," ha detto Jone, un attivista statunitense. "La polizia ci ha presi e ha provato ad arrestarci, ma gli altri manifestanti ci hanno aiutati e hanno fatto in modo di allontanarci dalla polizia."

Alle 16.00, la seguente dichiarazione, fatta dagli attivisti del Toyoura camp, è stata resa pubblica a una conferenza stampa:

"Tre dei nostri amici sono stati arrestati il 5 luglio e sono in stato di custodia da 4 giorni. Il sistema giudiziario giapponese consente trattamenti inumani nei confronti degli arrestati. Chi è detenuto può stare in custodia fino a 23 giorni senza prove, e possono venir fatte pressioni ai familiari. Inoltre il sistema legale giapponese può imporre punizioni collettive; gli organizzatori di una manifestazione possono venir puniti per attività che hanno fatto altri. In prigione, i detenuti possono subire limitazioni nel movimento: devono chiedere il permesso per sdraiarsi, per alzarsi, ecc. In molti altri paesi, questo trattamento può venire considerato tortura.
L'unico modo per gli otto capi di stato di mantenere il loro antidemocratico e inspiegabile controllo sui sei miliardi di persone del pianete è tramite la forza. Le oppressive politiche dello Stato giapponese illustrano chiaramente questa cosa.

Invitiamo tutte le persone di tutto il mondo a dimostrare solidarietà ai tre attivisti anti-G8 giapponesi arrestati. Manifestate di fronte alle ambasciate giapponesi del vostro paese. Aiutateci a finanziare il supporto legale agli arrestati. Venite il prossimo anno in Italia a protestare contro i G8, per fare in modo che l'oppressione non azzittisca le nostre voci."

> Leggi l'articolo originale

> Vai alla feature:
Dal Giappone aggiornamenti sulle proteste contro il G8