Violenzia poliziesca anche in estremo oriente

No-G8 / Quattro arresti sabato a Sapporo

Ripubblichiamo un appello per la solidarietà ai dimostranti arrestati durante un corteo contro il vertice giapponese.
7 luglio 2008 - No! G8 Legal Team

traduzione curata da Indymedia Toscana

* Gli arrestati sono ancora in prigione e rischiano anni di prigione
* Organizzatori locali rischiano di venire arrestati
* Gli amici e le famiglie delle persone arrestate e degli organizzatori rischiano intimidazioni e perquisizioni da parte della polizia

Attivisti e organizzatori stanno chiedendo a gruppi e individui di telefonare, mandare mail e protestare alle ambasciate giapponesi contro gli ingiusti arresti, le detenzioni, le deportazioni, e la repressione che stanno avvenendo intorno alle mobilitazioni contro il G8 in Giappone.

La polizia giapponese continua la repressione contro i manifestanti. Questo fa parte di una crescente tendenza alla soppressione dei diritti umani in Giappone. La manifestazione di ieri [5 Luglio] di circa 5000 persone è stata delimitata e spesso accerchiata da diverse migliaia di poliziotti in pieno assetto antiguerriglia. Almeno quattro persone - fra cui un reporter della Reuters - sono state arrestate. Durante uno degli arresti, la polizia ha spaccato il vetro di un furgone con a bordo un sound system, trascinando fuori a forza l'autista. Ore dopo che la dimostrazione era finita, il team legale aveva già ricevuto numerosi report circa la cattiva condotta della polizia.

Questa ultima azione arriva dopo settimane di attività repressive da parte della polizia e del governo. In giro per il Giappone numerosi attivisti sono stati arrestati alle manifestazioni e nelle loro case, spesso su accuse "tecniche", come non aver notificato un cambio di residenza. Palese sorveglianza di attivisti, studenti e reporter è stata portata avanti per mesi, e nei confronti di alcuni attivisti per anni. I partecipanti a una conferenza internazionale e dei dimostranti sono stati interrogati per ore al confine e a molti è stato negato l'ingresso nel paese senza spiegazioni. Il team legale considera questo come una violazione del diritto delle persone nello scambiarsi idee.

"Quello che abbiamo osservato nelle strade di Sapporo fa parte di una continua e sempre più grande campagna di soppressione del movimento per una reale democrazia in Giappone," ha detto Marina Sitrin, professore e membro della Lega Nazionale degli Avvocati, una organizzazione umanitaria statunitense che fa parte del No! G8 Legal Team.

"Siamo rimasti sorpresi dall'eccessiva forza usata dalla polizia durante la manifestazione di oggi, " ha detto Ko Watari, di WATCH, una rete di legali Giapponese creata per documentare la cattiva condotta tenuta dalla polizia e dal governo giapponese durante le proteste contro il G8. "E' stata una manifestazione non violenta dove non ci sono stati atti contro la proprietà o contro le persone, e nemmeno ci sono stati tentativi di scatenare azioni violente." Il cameraman della Reuters che è stato arrestato si trovava su un marciapiedi quando è stato afferrato da poliziotti in borghese; la videocamera gli è stata sequestrata e non gli è stata riconsegnata. L'arresto del guidatore del furgone è avvenuto poco dopo. Le riprese di questo arresto mostrano l'autista che grida in preda al panico quando la polizia lo trascina fuori dal camion mentre un piede rimane impigliato al volante.

I manifestanti stanno organizzando vari eventi per i prossimi giorni del summit, fra il 7 e il 9 Luglio. Il No! G8 Legal Team presterà grande attenzione al comportamento della polizia e del governo. "I leader dei movementi per il lavoro e dei movimenti per la pace temono di venire arrestati per l'organizzazione di queste proteste, temono perquisizioni e interrogatori ai loro famigliari", dice Dan Spalding, vicepresidente della Lega Nazionale degli Avvocati.

La legge giapponese permette alla polizia di trattenere e interrogare i sospetti nelle stazioni di polizia per 23 giorni senza prove formali. La polizia può interrogare i sospetti fino a 12 ore di seguito. I fermati possono venire costretti a stare in ginocchio per tutto il tempo che stanno svegli, senza possibilità di muoversi o di andare al bagno senza chiedere il permesso. E il permesso non sempre viene concesso.

"Consideriamo molto seriamente gli arresti, e le caratteristiche della procedura, come i 23 giorni di detenzione, l'assenza di avvocati durante gli interrogatori, la violenza fisica, la mancanza di cure mediceh, la paura di coinvolgere gli amici, la famiglia e i compagni. E' anche la rabbia e il senso di paura che creano ulteriori danni. E' l'umiliazione del non essere in grado di prendersi cura di sè stessi." Commenta Gen, un partecipante alle proteste contro il G8.

Continua: "Sono personalmente grato agli attivisti di tutto il mondo per la loro presenza. Lo spirito e le esperienze, i livelli di militanza che portano, solo per essere qui in solidarietà. Soprattutti è un'esperienza energizzante, e siamo molto entusiasti. Sono grato per la vostra presenza e il vostro supporto. E' questo quello che le autorità hanno cercato di prevenire mediante la repressione. La solidarietà internazionale e le pressioni adesso ci porteranno a un altro livello."

* Le pressioni internazionali possono prevenire l'arresto di altre persone.

* Per favore telefonate, mandate fax e visitare il consolato o l'ambasciata Giapponese del vostro paese. Chiedete di parlare con il console o l'ambasciatore.

* Fate richiesta formale di far rispettare i diritti umani alle autorità giapponesi. I consolati sono tenuti a fare rapporto al loro paese circa tutte le questioni riguardanti i diritti umani se richiesto formalmente.

> Guarda il video del brutale arresto dell'autista del furgone con il sound system (Youtube)
> Guarda il video dell'arresto del reporter della Reuters, dell'autista e qualche pezzo della manifestazione

> Leggi l'articolo originale in inglese

> Vai alla feature: Dal Giappone aggiornamenti sulle proteste contro il G8